lunedì 1 ottobre 2012

Albi: la rossa




SITO TURISTICO                      www.albi-tourisme.fr
                                                    (molto esauriente e di facile consultazione!)
UFFICIO TURISTICO                Place Sainte Cécile  (Palais de la Berbie)
                                

Albi è il capoluogo del dipartimento Tarn, nella regione Midi-Pyrénées.
E' attraversata dal fiume Tarn: dal suo fondo sono sempre state estratte le argille rossastre per la produzione dei caratteristici mattoncini rossi (briques), con i quali sono stati costruiti tutti gli edifici della città, con nuance dal rosa al rosso, che hanno attribuito ad Albi il soprannome "la rossa".



Gli antichi romani del I secolo a.C. la chiamarono Albiga, nel V secolo divenne sede vescovile, poi fu invasa dai Visigoti e successivamente dai Franchi.
Tra il XII e il XIII secolo fu teatro dell'eresia catara, repressa e sconfitta con le armi nella "Crociata degli albigesi"(dal nome degli abitanti di Albi) che vide l'intervento della corona di Francia.
Vennero poi la guerra dei 100 anni e le guerre di religione contro i Protestanti.
Nel XIII/XIV secolo i vescovi divennero i padroni di Albi, costruendo una vera cittadella che comprendeva la Cattedrale e il Palazzo episcopale, due vere fortezze, a sottolineare il loro potere temporale oltre che spirituale.

isatis tinctoria
 





Nel XIV secolo la prosperità che derivò dal commercio del pastel, un pigmento blu indelebile, estratto dalle sole foglie essiccate di una pianta chiamata isatis tinctoria, rese necessario fortificare la città.


fibre tessili colorate con il pastel





Questo pigmento che serviva per tingere tessuti e usato dagli artisti come colore per le loro opere, veniva esportato nelle Fiandre, in Spagna e in Inghilterra.
Il suo commercio arricchì i borghesi albigesi, che costruirono dimore signorili in mattoni, abbellendole con potali e finestre ricche di decorazioni in pietra.
Il ciclo di produzione del pastel, dalla piantagione all'utilizzazione, durava 4 anni, ed era perciò prezioso e costoso.






 
Fu per questo che nel XVII secolo, con la produzione del meno costoso indaco proveniente dall'India, avvenne il declino dell'"oro blu" come veniva chiamato, e della prosperità di Albi.
Nel XIX secolo Napoleone I creò una scuola del pastel ad Albi, per tingere con questo pigmento blu le uniformi dei suoi soldati, ma il risorgere di quest'attività durò pochi anni.




La città si divide in sei quartieri.

- La Cité èpiscopale, quartiere iscritto nella lista del Patrimonio mondiale dell'Unesco, è stato il centro spirituale e politico della città dal XIII secolo, periodo in cui fu costruita la Cattedrale e il Palais de la Berbie, il palazzo episcopale.




La Cattedrale di Sainte Cécile, dedicata alla Santa patrona dei musicisti, è la più grande cattedrale in mattoni al mondo.
Voluta da Bernard de Castanet, fu costruita nel 1282 dopo la Crociata degli albigesi, come affermazione della fede cristiana dopo l'eresia catara.
Una vera fortezza con un possente campanile costruito nel 1492 alto 78m.
Lo stile di costruzione è denominato gotico meridionale, perché tipico del sud-ovest della Francia.

Cattedrale di Sainte Cécile

abside della Cattedrale
campanile della Cattedrale


entrata-portico meridionale

La sua entrata meridionale, unica apertura sino al XIX secolo, marca con un portico a "baldacchino", il passaggio dal mondo profano all'universo sacro.
Questo portico largo 6m, con arcate alte 12,80m, ed un coronamento alto 12,50m, è tutto in stile gotico fiammeggiante, in pietra finemente cesellata.


soffitto del baldacchino

portale d'ingresso alla Cattedrale
portico a "baldacchino"











L'aspetto esterno severo e arcigno della cattedrale contrasta con lo splendore delle decorazioni interne.
La Cattedrale, ad una sola navata con 28 cappelle, è un vero museo dell'arte cristiana: è la sola in Europa ad essere interamente dipinta, per una superficie  di 18.500 m².

affresco di una cappella
affreschi in una cappella
























Conserva il più antico Giudizio Universale (1474/1484), eseguito nel medioevo da artisti fiamminghi, della dimensione di 200 m².
La sua parte centrale è andata distrutta nel 1600.

altare con Giudizio Universale

Giudizio Universale
jubé





La navata è divisa da uno Jubé, una separazione tra fedeli e clero andata nel corso delle epoche in disuso, unico in Francia ad essersi interamente conservato.
Questo merletto in pietra bianca che circonda anche il coro, risale al 1480, e fu cesellato da Maestri Borgognoni.


 
volte dello jubé
coro

coro

altare del coro

interno del coro

sedia vescovile
deambulatorio esterno al coro
una statua policroma del coro

In esso si trovano scolpite statue policrome: 87 sono esterne allo jubé, mentre all'interno vi sono 33 personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento, i 12 Apostoli, la Vergine, Giovanni Battista, San Paolo, 72 angeli, e Carlomagno e Costantino sugli accessi al coro. Alcune statue sono andate perdute durante la Rivoluzione.


volte affrescate del deambulatorio












Le volte sono state dipinte in stile rinascimentale italiano da Maestri Italiani, come anche le cappelle della cattedrale.
Gli affreschi, dipinti a 30m d'altezza, non sono mai stati restaurati e mantengono ancora dei colori vivissimi.


volte affrescate

volte dell'abside

Furono realizzati in tre anni dal 1509 al 1512.
L'insieme su fondo blu degli affreschi delle volte con scene dell'Antico e del Nuovo Testamento, è il più esteso complesso di pitture italiane in Francia.

organo della Cattedrale



L'organo del XVIII secolo è per dimensioni il più grande e per le sue decorazioni è uno dei più belli in Francia.


Il Tesoro della Cattedrale al quale si accede da scale nel coro, è sistemato in una cappella voltata in mattoni, con la particolarità acustica che mettendosi in due angoli opposti ci si può ascoltare parlando sottovoce.
Custodisce oggetti sacri del XIII/XIX secolo.


paramenti sacri del tesoro

Orari:   9.00/12.00  14.00/18.30    giugno/settembre orario continuato
Costo visita coro 2€    coro + tesoro  3€    audioguide anche in italiano



Palais de la Berbie


Il Palais de la Berbie è il complesso arcivescovile tra i più antichi e meglio conservati in Francia.
Il suo nome deriva dalla deformazione della parola occitana BISBIA che significa vescovo.
Aveva al momento della sua costruzione un ruolo difensivo, con mura alte e spesse.
Inizialmente si componeva di un dongione in mattoni con torrioni circolari agli angoli (Torre S.Caterina). Poi fu aggiunta una sala accanto a una nuova torre,(Torre S.Michele), destinata a tribunale ecclesiastico e a prigione.
Fu poi costruita la Torre Mogie, un dongione di 50m d'altezza.
Il complesso si compone di gallerie, grandi saloni, biblioteca, terrazze.
Un pavimento del XIII secolo di 130m² è visibile transitando su passerelle.

giardini del Palais de la Berbie e panorama sul Tarn

giardini del Palais de la Berbie



All'esterno del palazzo si può passeggiare liberamente nei giardini alla francese, con vista sul Tarn dal cammino di ronda.
Orari: 9.00/18.00



Palais de la Berbie e giardini alla francese


All'interno del Palazzo arcivescovile è ospitato il Musée Toulouse-Lautrec, dedicato alle pitture dell'autore che nacque ad Albi.
E' una delle più importanti collezioni pubbliche  al mondo, con più di 1000 capolavori.
Vi si trovano tele della giovinezza del pittore, ritratti, tavole raffiguranti il mondo delle "case chiuse".
Orari:  ottobre/marzo chiuso il martedì
            gennaio                        10.00/12.00   14.00/17.00
            febbraio/marzo            10.00/12.00   14.00/17.30
            aprile/maggio              10.00/12.00    14.00/18.00
            1/20 giugno                   9.00/12.00    14.00/18.00
            21 giugno/settembre                            9.00/18.00
            ottobre                        10.00/12.00    14.00/18.00
            novembre/dicembre    10.00/12.00    14.00/17.30
Costo 8€   audioguida 4€
No foto




- Le Castelvieil è l'antico borgo fortificato della famiglia Montfort con punti panoramici sulla cattedrale, tra piccole stradine e vicoli caratteristici, dove il tempo sembra essersi fermato.


piazzetta di Castelvieil

casa medievale di Castelvieil

- Le Castelnau o quartiere nuovo, del XII/XIII secolo, ha case medievali à pans de bois e mattoncini, di cui la più caratteristica è la cosiddetta Maison Vieil Alby, con solaio a cielo aperto per essiccare le foglie di pastel, e nel cui interno è allestito un piccolo museo sulla vecchia Albi.
Una delle dimore più belle è l'Hotel Decazes, tra lo stile gotico e quello classico.

Maison Vieil Alby



- Le Bourg Saint-Salvi sorto nel XI/XII secolo intorno alla Collegiale di Saint-Savi, è un quartiere che ha conservato una vocazione commerciale e artigianale, con case del XVI/XVIII secolo.

La Collegiale di Saint-Salvi risale al 474/584, con elementi in stile romanico e gotico, in mattoncini e pietra.
San Salvi nato nel VI secolo, apparteneva ad una famiglia nobile albigese, e divenne il vescovo della città nel 574. Alla sua morte, la Collegiale prese il suo nome.

interno della Collegiale di Saint-Salvi
interno della Collegiale di Saint-Salvi
abside di Saint-Salvi




La chiesa ha una grossa torre, la Tour de la Gache, in pietra ad arcate lombarde e con coronamento gotico in cotto.


Tour de la Gache

Il chiostro del 1270 fu mutilato durante la Rivoluzione, e ne rimane solo l'ala meridionale. E' in stile gotico e romanico, e racchiude un giardino dei semplici.

chiostro di Saint-Salvi

chiostro di Saint-Salvi



Orari Collegiale:  lunedì/martedì/mercoledì  8.30/12.00    14.00/17.00
                             (in giugno/settembre    8.30/18.00)
                             giovedì/venerdì/sabato      10.00/12.00  14.00/17.00
                             (in giugno/settembre  10.00/18.00)
                             domenica 14.00/17.00
Orari chiostro:      7.00/20.00




les Halles
Les Halles, il mercato coperto, fu costruito nel 1860. Da soffermarsi anche in Place du Cloitre, dietro l'abside della Collegiale, magari per prendere qualcosa da bere in uno dei localini sotto i portici.
In questo quartiere è rilevante anche l'Hotel de Gorsse, con elementi tra il gotico e il rinascimentale, anche se l'architettura è ancora molto medievale. Ha una possente torre simbolo della ricchezza della famiglia.

interno del mercato coperto
Place du Cloitre


- Les Combes et Berges du Tarn è il quartiere sul fiume che comprende il porto vecchio e il Ponte Vecchio.


via che porta al Ponte Vecchio
casa in mattoni e pietra



Sino al XVIII secolo si svolgeva qui il commercio fluviale del vino di Gaillac, del pastel, dello zafferano, dei vetri e delle ceramiche, su gabarre, barche a fondo piatto.


il Tarn varcato dalle gabarres


Oggi queste imbarcazioni sono adibite al trasporto dei turisti per ammirare Albi dal fiume o compiere un percorso naturalistico lungo le rive del Tarn.
Gabarre:
www.albi-croisieres.com
4 formule da giugno a settembre:
- cultura: durata 30'
                11.00-11.45-14.00-14.40-15.20-16.00-16.40-17.15-18.00-18.30
  costo 7€
- piacere: con vostro picnic durata 1h30'
  costo 12€
- natura:  - mattina     1h15'
                partenza da Aiguelèze verso Albi 10.00
                - sera          1h45'
                partenza da Albi          17.15-18.00
 costo andata 15€  andata/ritorno 23€
- libertà: privatizzazione del battello



Ponte Vecchio


Il ponte vecchio, Pont-Vieux, fu costruito in pietra nel XI secolo, ed è lungo 50m.
Nel medioevo aveva una torre-porta fortificata, una cappella ed un ponte levatoio.
Nel 1820 fu allargato e rivestito in mattoncini.



ponte Vecchio

- Les Lices et le Vigan era il centro degli affari della città nel XVIII secolo.
I mercanti e i borghesi arricchitisi durante il XV/XVI secolo, costruirono le loro case con muri in mattoncini e portali fastosi in pietra.
In questo quartiere si trova l'Hotel de Ville.


casa à pans de bois

palazzo in mattoncini e pietra

particolare di una casa à pans de bois

























CHAMBRES D'HOTES                    LA TOUR SAINTE-CECILE
                                                          www.toursaintececile.com
                                                          14 bis rue Sainte-Cécile
                                                          05 81 40 51 52
                                                          06 11 66 62 82
                                                          camera Toulouse-Lautrec 150€
                                                          colazione,
                                                          entrata al Musèe Toulouse-Lautrec,
                                                          e minibar inclusi

GIUDIZIO
Difficile dare un giudizio interamente positivo o negativo a questa chambres d'hotes, avendo molti elementi di fascino e altri non molto positivi.
Andiamo per ordine.

entrata della chambres d'hotes
ingresso della chambres d'hotes





Avevamo prenotato questa residenza del XVI secolo posta sull'Hotel Séré de Rivières per la sua ubicazione centralissima, a pochi passi dalla cattedrale, e con vista su questa, davvero spettacolare.
Tutto questo si è rivelato come ce lo immaginavamo, e ha fatto della nostra scelta, un'ottima scelta.

Anche la casa era arredata con mobili antichi e di design particolare e ben amalgamati.
Avevamo scelto la camera "Fleur de Lys", arredata in modo classico, con grande camino e travi a vista decorate, che si trovava a livello del salone.


camera Fleur de Lys
camera Fleur de Lys


Dopo pochi minuti che ci eravamo "istallati" in questa camera, il padrone di casa però ci ha chiesto con molto garbo se potevamo cambiare stanza perché non si era ricordato che gli altri ospiti che attendeva avevano problemi di deambulazione, e non poteva essere assegnata loro la camera al piano superiore.


scala a chiocciola
salita alla camera


bellissima scala antica!

camera Toulouse-Lautrec



Dopo aver visitato l'altra camera, la "Toulouse-Lautrec" abbiamo accettato per gentilezza lo scambio, pentendoci un po' per la fatica che mio marito ha dovuto fare per portare due pesanti valigie su (e ancor peggio poi giù) per un'antica e  stretta scala a chiocciola.







camera Toulouse-Lautrec
camera Toulouse-Lautrec

vista dalla nostra camera





La camera aveva meno fascino certamente, ma la vista della cattedrale attenuava la nostra piccola delusione.
Lo stile dell'arredamento era decisamente diverso: la camera era dedicata al pittore albigese e perciò aveva una gigantografia di un suo autoritratto.
I muri con gli antichi mattoncini a vista s'accordavano ugualmente all'arredamento moderno e di design nei toni del marrone


il bagno della nostra camera








Il bagno non troppo ampio, era ben equipaggiato e con una grande doccia piastrellata a mosaico.



Il minibar era provvisto solo di una bottiglia d'acqua, e non come dice il sito di un succo di frutta, una soda e un'acqua a persona! Dimenticanza?






La colazione poi è stata la nota più dolente: un semplice croissant, poco pane, due tipi di marmellata, un succo d'arancia e un caffè, serviti con molta disorganizzazione.
Deludente per una chambres d'hotes di un certo livello e a 150€ a notte!

salone per la colazione

Il padrone di casa ha spiegato a noi e all'altra coppia di ospiti che aveva perso l'abitudine di servire una colazione più ricca perché gli americani volevano una colazione "alla francese"!
Punto primo non tutti gli ospiti sono americani, punto secondo i francesi amano anche le "viennoiserie" che mancavano, e poi "non tutti i gusti sono alla menta"!!
Conclusione, l'ospitalità seppure garbata e gentile, lasciava un po' a desiderare, e forse si sentiva la mancanza di una mano femminile, generalmente importante nelle migliori chambres d'hotes da noi visitate!




RISTORANTE                        CASCABAR
                                                 www.cascabar.com
                                                 29 rue Saint-Julien
                                                 05 63 54 03 52

GIUDIZIO
gaspacho
Ci siamo fermati all'ora di pranzo in questo ristorantino tra la piazza della Cattedrale e il mercato coperto. Servivano una formula a menù fisso rivelatasi davvero soddisfacente, ben eseguita, articolata e presentata.


piatto di carne con polenta





RISTORANTE                       AUBERGE DU PONT VIEUX
                                                98 rue Porta
                                                05 63 77 61 73



terrazza del ristorante Auberge du Pont Vieux
GIUDIZIO
Proprio alla fine del Ponte Vecchio, sulla riva del fiume opposta alla Cattedrale, si trova questo ristorante con terrazza che affaccia sul Tarn.
Da qui il panorama è spettacolare, e quando cala il sole e le prime luci s'accendono, sembra quasi di vedere un presepe.







entrée con astice

La terrazza al contrario non offre nulla di particolare, apparendo quasi spoglia, ma lo sguardo è rivolto sicuramente oltre il parapetto.
La cucina semi-gastronomica è molto buona, con ingredienti locali molto freschi.







anatra con contorno



La presentazione è curata, e il servizio che inizialmente ci sembrava un po' lento, ha poi ripreso il giusto ritmo.
Un buon indirizzo per una cena romantica.






"macaron" con gelato ai frutti rossi


CONCLUSIONI
Albi è una città che sa offrire molto ai turisti, sia sotto il profilo culturale, storico e artistico, sia sotto il profilo gastronomico.
Girovagare per le vie del suo centro è un piacere per lo shopping, con l'acquisto di prodotti tipici della gastronomia del sud-ovest (l'ottimo foie gras, lo zafferano e i vini della regione), di articoli colorati con il pastel, e di cappelli di ogni forma per cui Albi è anche conosciuta.








1 commento:

Marty ha detto...

Che bello questo! La saponetta al pastel che avete portato viene da qui! :) in alcuni scorci poi sembra una città italiana. mi piace!

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