venerdì 16 novembre 2012

L'abbazia di Melk e il castello di Artstetten

ABBAZIA DI MELK


SITO TURISTICO                www.stiftmelk.at

Visitando la valle del Danubio e soprattutto zona della Wachau, è impossibile non recarsi a Melk per ammirare i capolavori barocchi della sua abbazia, che da uno sperone roccioso domina l'abitato e il fiume.


panorama dall'abbazia

L'abbazia fondata nel 1089, ha preso il posto della fortezza di proprietà dei Bebenberg, per volere di Leopoldo II che l'affidò ai monaci benedettini.
Ebbe il suo splendore durante il medioevo, mentre durante il V/VI secolo la sua importanza decadde a causa dell'avanzata turca e per le lotte di religione.
Nel XII secolo venne qui fondata una scuola, e nel XV secolo fu qui avviata una riforma monastica che prese il nome di "Riforma di Melk".

L'abbazia ebbe di nuovo un periodo di fulgore durante l'epoca barocca, periodo nel quale fu ricostruita da molti artisti famosi del tempo, primo fra tutti Jakob Prandtauer che ne fece il progetto.

ingresso all'abbazia



Oggi lavori di restauro l'hanno valorizzata e resa un sito turistico molto frequentato.
Il portale d'ingresso al primo cortile dell'abbazia, dove si trova la biglietteria, è affiancato da due grossi bastioni, di forma semicircolare, e da due statue di Santi.


secondo cortile
Il secondo cortile ha una fontana nella sua parte centrale, e qui appare la cupola della chiesa abbaziale.
L'ingresso al museo avviene salendo uno scalone imperiale che porta al primo piano del monastero, ornato da stucchi e da statue.

scalone imperiale
scalone imperiale
























La mostra allestita al suo interno è considerata la più moderna del suo genere in Austria, avvalendosi di istallazioni video che raccontano la vita monastica della regola di S.Benedetto e la costruzione dell'abbazia.

prezioso ostensorio

sala degli specchi

sala museale


Nelle Sale Imperiali si possono ammirare un frammento della Santa Croce, un altare portatile in avorio e legno, le reliquie di S. Coloman, un crocifisso del XII secolo e i pannelli dell'altare gotico dell'abbazia di Breu.

Crocifisso del XII secolo

Sala museale




Sala marmorea



Una delle sale più monumentali è la Sala Marmorea, con affresco di P.Troger nel soffitto del "Trionfo della Temperanza".
Gli affreschi prospettici sono invece di G.Fanti.



Sala marmorea

affresco del soffitto della Sala marmorea

Da questa sala si esce su una terrazza che affaccia sulla vallata e sul Danubio.
Da qui si può anche ammirare la facciata della chiesa abbaziale, affiancata dagli edifici dell'abbazia.






facciata dell'abbaziale
panorama dell'abitato di Melk dalla terrazza

biblioteca



Si entra poi nella biblioteca dell'abbazia, con soffitto affrescato anche qui da P.Troger, dove vengono conservati 90.000 tomi e manoscritti del IX secolo.

Una curiosità: nel libro "Il nome della Rosa" di Umberto Eco, il monaco in viaggio con Guglielmo di Baskerville, era un novizio dell'abbazia di Melk.

Qui è vietato scattare foto o filmare, le mie foto sono prese da cartoline acquistate.




Biblioteca
Scendendo una coreografica scala ad elica si giunge all'interno della chiesa abbaziale, un'incredibile sfarzo di decorazioni dorate, affreschi e tele di artisti famosi.

scala ad elica

La navata e il transetto sono affiancati da gallerie e cappelle, ed hanno una cupola centrale affrescata.
L'altare maggiore è stato disegnato da A.Galli Bibiena.

Non abbiamo potuto soffermarci ad ammirare le opere d'arte qui conservate come avremmo voluto, perché al momento della nostra visita si stava celebrando un matrimonio.

interno chiesa abbaziale

pulpito
altare maggiore


soffitto affrescato della chiesa

Dal primo cortile dell'abbazia (quello della biglietteria), si accede ad un bastione, al giardino e al parco all'inglese del monastero.
Alla fine del parterre all'italiana si trova un Padiglione barocco, usato per la ricreazione dei monaci, il cui interno è decorato con piante rampicanti e animali dell'Africa.


Padiglione barocco
interno del Padiglione
interno del Padiglione
giardino terrazzato

parco all'inglese
Nell'Orangeria del giardino si trova un ristorante dove potersi rifocillare.

ristorante dell'Orangerie
Orario:  aprile e ottobre     9.00/16.30   maggio/settembre  9.00/17.30
             visita individuale o con visita guidata  (ore 14.50 visita in italiano)
             novembre/marzo   solo con visita guidata alle 11.00 e alle 14.00

Orario Parco  maggio/13 ottobre  9.00/18.00
Costo 9,50€   con visita guidata 11,50€
biglietto cumulativo con l'abbazia di Gottweig     15€
                                 con il castello di Artstetten   15€
                                 con castello di Schallaburg  17,50€

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Rathausplatz

Anche l'abitato di Melk vale una passeggiata.
Lungo la sua via principale pedonale, la Linzergasse, s'incontrano case con facciate barocche.
Nella Rathausplatz si affaccia il Municipio del XVI secolo, la Lebzeltnerhaus del XVII secolo con persiane dipinte (divenuta una farmacia), e una fontana.


Linzergasse

le persiane dipinte de la Lebzeltnerhaus


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CASTELLO DI ARTSTETTEN



SITO TURISTICO                     www.schloss-artstetten.at

Questo castello che sorge non lontano dall'Abbazia di Melk, al confine con la Wachau, ancora di proprietà dei discendenti degli originali proprietari, è dedicato alla memoria dell'Arciduca d'Austria Francesco Ferdinando, che ha segnato con la sua morte la storia dell'Austria e dell'Europa.





Le origini del castello risalgono al XIII secolo.
Fu comprato dall'Imperatore Francesco I nel 1823.

Imperatore del Messico Massimiano I

Divenne dell'Arciduca Francesco Carlo nel 1852, che lo diede al suo terzo figlio Carlo Ludovico, che ne divenne proprietario dal 1861.
Egli lo trasformò profondamente costruendovi anche un bagno con vasca interrata visibile durante la visita del castello.

Tra il 1866 e il 1867 passò a suo fratello, l'Imperatore del Messico Massimiliano I, che trovò la morte in quel paese lontano dove venne fucilato.


Francesco Ferdinando e la moglie






Nel 1889 il castello passò al nipote figlio di suo fratello l'Arciduca Francesco Ferdinando d'Austria-Este.
Egli era anche nipote dell'Imperatore Francesco Giuseppe I, ed erede al trono essendo primo nella successione dopo la morte di suo cugino Rodolfo, suicidatosi a Mayerling e dopo la morte di suo padre Carlo Ludovico.
Egli lo trasformò nella costruzione attuale: all'edificio centrale quadrato fece aggiungere nuove ali con 7 torri.







Il museo che trova posto in questo castello è dedicato ai diversi aspetti che caratterizzarono la figura dell'Arciduca Francesco Ferdinando: il politico, il riformista, il collezionista e l'uomo di famiglia.

Contessa Sophie Chotek





Le sale espositive raccontano la storia della famiglia d'Asburgo e della sua vita famigliare.

Egli sposò la Contessa Sophie Chotek, generando scandalo per non essere lei di provenienza dello stesso suo rango. Fu quindi un matrimonio morganatico (cioè la moglie non avrebbe ereditato i titoli e i privilegi del marito e i figli il diritto al trono).









Il museo ripercorre le tappe la vita dell'Arciduca e raccoglie numerose fotografie che lo ritraggono nelle sue spedizioni politiche e militari, e anche durante i momenti passati con la moglie e suoi tre figli.

vetrina espositiva di oggetti esotici

Numerosi sono gli oggetti particolari ed esotici che gli appartenevano, che aveva collezionato durante i suoi viaggi.


collezioni di ceramiche


All'ingresso si trovano due auto d'epoca che sono la riproduzione di quelle su cui viaggiava Francesco Ferdinando insieme alla moglie al momento dell'attentato del 28 giugno 1914 a Serajevo, in Bosnia.
Il suo assassinio da parte di Gavrilo Princip, un sostenitore della Giovane Bosnia, associazione politico-rivoluzionaria che voleva l'unificazione di tutti gli Jugoslavi, venne considerato come la causa della dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia, e la conseguente causa della I Guerra Mondiale.

copia di un'auto dell'attentato

ricordi dell'attentato e dei funerali



Molti cimeli di quel triste giorno vengono conservati nel castello dove riposano anche, nella cripta sotto la cappella della proprietà, le spoglie dell'Arciduca, di sua moglie e dei loro figli.



Dopo la scomparsa di Francesco Ferdinando, e la deportazione dei due figli maschi nel campo di Dachau durante il nazismo, il castello fu espropriato.
Ritornato ai discendenti della famiglia è ora dedicato alla loro memoria.


Cappella del castello

Orario: 1 aprile/1 novembre   9.00/17.30
Costo 7,30€



CONCLUSIONI
Una passeggiata nel tempo lontano della vita monastica ed imperiale dell'Austria, ripercorrendo le tappe della storia che ha influenzato l'andamento degli avvenimenti dell'Europa.







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