lunedì 21 gennaio 2013

Midi-Pirenei: Saint-Savin



Il piccolo villaggio di Saint-Savin si trova nella Francia meridionale, nella regione dei Midi-Pirenei, nel dipartimento degli Alti Pirenei.
Non lontano dal famosissimo santuario mariano di Lourdes e da alcune stazioni termali, offre un panorama molto ameno sui Pirenei.

Nel nostro ultimo viaggio in Francia ci siamo fermati a pernottare in questo delizioso, se pur piccolo villaggio essendo sul nostro percorso di viaggio che ci portava dalle coste atlantiche meridionali verso Toulouse.




Abbiamo così scoperto questo borgo che un tempo era meta di pellegrinaggio per l'adorazione del corpo di Saint Savin, un santo di origine spagnola, figlio di un conte, che venuto in Francia e fattosi monaco fu mandato in questa zona per evangelizzarla.
Visse isolato in preghiera in quest'area per 13 anni, facendo miracoli.
Per questo alla sua morte venne sepolto nella chiesa dell'abbazia presente nel villaggio.
 


L'abbazia di Saint-Savin prende il nome dal santo che riposa nel sarcofago di marmo che funge da altare nella chiesa abbaziale.
Questa antica abbazia benedettina fu fondata nel IV secolo, e le prime fonti della sua presenza risalgono al 945.

La sua costruzione fu finanziata dai conti e visconti di Bigorre.
L'abbazia si sviluppò e giunse a controllare 7 comuni nel XVII secolo.
Durante le guerre di religione fu quasi abbandonata: solo tre monaci vi rimasero.
Durante la Rivoluzione divenne bene nazionale.
Nel 1854 un terremoto la rovinò e bisognò restaurarla.

portale dell'abbaziale

L'attuale chiesa abbaziale romanica in pietra grigia e ocra risale al XII secolo ed è a forma di croce latina con 3 absidi voltate.

navata della chiesa

Il campanile fu aggiunto nel XIV secolo quando la chiesa venne anche fortificata.
Il suo portale è ad archi concentrici sostenuti da colonne con capitelli.
Il timpano raffigura Cristo e i 4 evangelisti.


particolare dei capitelli del portale
ciborio






Nel suo interno si trova un ciborio in legno dorato gotico-fiammeggiante, un fonte battesimale del XII secolo, la tomba-altare di Saint-Savin e tavole raffiguranti le storie dei miracoli del santo risalenti al XV secolo.

abside con tomba-altare di Saint-Savin

tavole con la vita di Saint-Savin
 
Un organo del 1557 è sorretto da un buffet con pannelli in marmo e trompe-l'oeil, con fiori, violini, strumenti musicali, spartiti, personaggi del Vecchio e dell'Antico Testamento e motivi grotteschi.


Organo
buffet d'organo e Crocefisso























 
fonte battesimale
 
Due statue della Vergine Maria con il Bambino in legno policromo e un Crocifisso ligneo del XIV secolo fanno parte degli arredi della chiesa.

una statua della Vergine con Bambino

L'abbazia ricorda anche la presenza nel villaggio, come in tutta l'area della Francia meridionale, dei Cagoti, una comunità di famiglie del bearnese discendenti forse dai Visigoti, trattati dai loro concittadini come dei malati di lebbra anche se non avevano sintomi evidenti di questa malattia, e considerati infetti e da evitare, per non essere contagiati.
In questa abbazia si trova la testimonianza della loro presenza: nell'acquasantiera dove immergevano la loro mano destra, in un lungo bastone per prendere l'ostia consacrata nell'Eucarestia, in una finestra in fondo alla navata dalla quale potevano assistere alla Messa, e nel granito scolpito rappresentante due Cagoti.
Orario: maggio/ottobre 10.00/12.00  14.30/19.00


esterno della sala capitolare

Dell'antico convento rimangono un'esigua parte del chiostro e la sala capitolare con colonne in marmo nero, che finì per divenire una stalla, ed ora è adibita a museo che custodisce un piccolo tesoro.

sala capitolare

Orario: luglio/agosto 10.30/12.30  14.30/18.30
             aprile/maggio/giugno/settembre/ottobre 14.30/18.00
Costo 2€



Alle spalle dell'abbazia si erge il villaggio con case d'architettura bearnese e una piazza con al centro una fontana.
Questa fontana viene citata nel libro "Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto" dall'autore Paulo Coelho.

In questa piazza si trova anche l'hotel dove abbiamo cenato e dormito.




HOTEL                                LE VISCOS ***
                                              www.hotel-leviscos.com
                                              1 rue Lamarque
                                              05 62 97 02 28
                                              camera comfort Blanche Odin 99€
                                              colazione 13€


facciata dell'hotel


GIUDIZIO
Premetto che questa struttura alberghiera mi ha attratto principalmente per il suo ristorante, e per la notorietà del suo chef.
L'hotel ha anche poche camere, chiamate con i nomi delle eroine della zona dei Pirenei. 




L'antica locanda trasformata in un hotel di charme, elencato nei Chateaux & Hotels Collection, ha una gestione famigliare, dove l'accoglienza viene data dalla cortesissima moglie dello chef.
 
panorama dalla nostra camera

la nostra camera


La nostra camera al primo piano aveva le finestre che affacciavano sulla vallata regalando una vista spettacolare.
L'arredamento della spaziosa e luminosa camera era cosy, con tessuti a fiori.


la nostra camera
 
particolare della camera
particolare della camera

la nostra camera
il nostro bagno






Vi era aria condizionata e televisione, ma non un minibar.

Il bagno aveva la doccia e se pur piccolo era abbastanza funzionale, con wc separato.
sala ristorante














Ma il ristorante è certamente quel che ci rimarrà più impresso di questo soggiorno.
La sala ristorante è elegante e accogliente con boiserie alle pareti e vetrata sul piccolo patio.
L'apparecchiatura accurata è al livello di un buon ristorante.





L'imponente figura dello chef, Maitre cuisinier di Francia, si materializza nella sala ristorante quando un tavolo deve fare la sua ordinazione: lo chef elenca e spiega i piatti che compongono i menù, e scambia qualche parola con gli ospiti.

lo chef Jean Pierre Saint-Martin

La cucina è raffinata ed elabora prodotti e sapori del sud-ovest, come foie gras e maiale di Bigorre.
La delicatezza degli accostamenti regala momenti indimenticabili.
I piatti ben eseguiti con cotture perfette, vengono ben presentati.







Il servizio è un po' frettoloso e meriterebbe una cura più attenta, soprattutto nella presentazione e nell'apertura dei vini.
Una cena comunque da non dimenticare!




CONCLUSIONI
Il villaggio di Saint-Savin è certamente una meta un po' fuori dalle rotte dei turisti, ma non per questo non merita una visita la sua abbazia romanica o una sosta gourmand in pieno relax.


Troverete citato questo mio post al link http://www.goeuro.it/blog/francia-tolosa-midi-pirenei/

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