domenica 6 gennaio 2013

Ungheria: Visegrad, città reale



SITO TURISTICO                        www.visergrad.hu
 
Nell'Ungheria settentrionale, a nord di Budapest, in un'ansa del Danubio, si trova questa cittadina ricca di fascino ed importanza storica.
Visegrad è un'antica città castello nella provincia di Pest.




castello alto

I Romani costruirono Ponts Novatus sulla collina, durante l'epoca di Costantino.
In seguito sul castrum romano fu costruita una prima fortezza, demolita poi durante le invasioni mongole.

Visegrad fu menzionata come città antica per la prima volta in un testo in latino nell'anno 1009.
Nel 1242 dopo l'invasione dei Mongoli, la città fu ricostruita.

Tra il 1245 e il 1255 re Bela IV e sua moglie la regina Maria costruirono sulla collina a 328 m d'altezza il castello alto, il castello basso più sotto e il bastione d'acqua.

entrata al castello







Era uno dei più bei palazzi dell'epoca, e aveva all'origine una forma triangolare, con due torri.
I polacchi offrirono la loro corona al re Luigi il Grande che fu conservata nella cittadella insieme alla sacra corona d'Ungheria dalle guardie della corona per duecento anni.



castello alto

porta d'accesso allacittadella


Fu devastata dai Turchi e i resti della fortezza furono fatti esplodere dall'Imperatore austriaco Leopoldo I nel 1702.
Del castello rimane ben poco, ma il panorama sul Danubio è spettacolare!


Danubio dal castello alto


ricostruzione d una ambientazione

Nei pochi interni visitabili vi sono ricostruzioni di vita medievale al castello.

sacra corona d'Ungheria


resti ella cittadella
Orario: maggio/ottobre    mercoledì/domenica  9.00/16.30
             novembre/aprile  mercoledì/domenica  8.00/15.30
Costo  1700F


resti del castello

resti del castello

torre di Salomone

Più a valle della cittadella si trovala Torre di Salomone del 1258, una torre medievale residenziale, che prende il nome da un re ungherese del XI secolo.
E' divisa in 5 piani ed è alta 31m.
Faceva parte del castello basso ed ha forma esagonale.
Tra il 1462 e il 1474 vi fu imprigionato Vlad Tepes, meglio noto come Drakula.



 


Ospita al suo interno il Museo di Mattia con i resti del Palazzo Reale.
Da noi non è stato visitato perché chiuso in questa stagione.
Orario: maggio/settembre  martedì/domenica  9.00/17.00


Palazzo Reale
ingresso del Palazzo Reale





Sulle rive del Danubio Carlo Roberto I costruì nel 1320 il primo Palazzo Reale, che divenne la residenza ufficiale dei re d'Ungheria sino al XV secolo.
Nel 1335 si tenne a Visegrad il primo vertice centro europeo tra i re cechi, polacchi e ungheresi, un trattato economico che evitava la mediazione di Vienna, che durò due mesi.



scala d'accesso alla cappella
giardino del palazzo


Dopo la morte di Carlo I suo figlio Luigi il Grande risiedette nel castello per pochi anni, circondando il palazzo da mura e aggiungendo una nuova ala.
Si incominciarono anche i lavori per la costruzione della cappella.
I lavori non furono completati perché la corte si spostò a Buda nel 1347.

giardino del palazzo

 
giardino pensile dove vi è la fontana del leone (coperta)

Palazzo Reale

resti del Palazzo Reale


resti della cappella




Il re tornò a Visegrad nel 1355.
La cappella dedicata alla Vergine fu consacrata nel 1366, e vicino ad essa costruirono le residenze reali. Due gallerie gotiche, due fontane e un bagno furono costruiti sugli edifici originali. Giardini e cortili furono aggiunti.
Il frutteto fu ornato con una fontana in marmo rosso.



resti della cappella

Re Sigismondo terminò i lavori del palazzo intorno al 1409.
Il palazzo era divenuto a quell'epoca il più grande dell'Europa centrale, ma il re si spostò a Budapest.
Anche se egli continuò a visitarlo, i suoi successori se lo dimenticarono.

plastico del Palazzo Reale


Solo il re Mattia Corvino dopo il suo matrimonio con Beatrix d'Aragona nel 1476 restaurò gli edifici per circa un decennio, in parte in stile tardo gotico, e in parte in stile rinascimentale.
Al piano terreno del palazzo si trovava la servitù, mentre al secondo e terzo piano vi erano gli appartamenti estivi ed invernali del re e della regina.

loggia rinascimentale (ricostruzione)

In questo stile furono costruite la loggia, la fontana di Ercole nella zona residenziale, e gli arredi della cappella che aveva anche il soffitto dorato.

ricostruzione della loggia


La fontana fu realizzate da Giovanni Dalmata, e il piccolo ercole sulla sommità, allude forse a Giovanni Corvino, figlio illegittimo del re.
Erano i primi esempi in Europa di rinascimento italiano fuori dall'Italia.

 
particolare dell'Ercole bambino della fontana
fontana di Ercole
















 







Nel 1544 gli Ottomani occuparono Visegrad e devastarono il palazzo.
Divenne una rovina e fu dimenticato e sepolto sotto una frana di fango.
Tornò alla luce solo nel 1934 dopo una campagna di scavi.


museo con i resti della fontana di Ercole

lapidarium



Un lapidarium mostra i resti della loggia e della fontana del leone sostituite da copie poste sui loro siti originali. Anche la fontana delle Muse e quella di Ercole sono copie: i resti delle fontane originali sono poste nel museo.


resti della fontana del leone e della loggia

ricostruzione della fontana del leone

resti della fontana del leone

resti della loggia rinascimentale
All'interno del palazzo sono allestite ambientazioni di come potevano essere arredate le stanze, la cucina o il salone all'epoca dei suoi tempi d'oro, mentre teche mostrano gli oggetti medievali ritrovati nella zona.

cucina
salone
camera della regina
camera del re
museo
www.visegradmuzeum.hu
Orario: 9.00/17.00
Costo 1100F  audioguida 500F


                                        
CONCLUSIONI 
Forse per godere al meglio dello spettacolare panorama che si può ammirare dalla cittadella bisogna recarsi a Visegrad durante la buona stagione, per godere di cieli più tersi; ma anche avvolto dalla foschia (come lo abbiamo visto noi) il Danubio ha sempre il suo fascino.
Merita certamente una sosta in un viaggio nel territorio intorno a Budapest, vista l'importanza storica che ha rappresentato durante il medioevo e il rinascimento, e anche per apprezzare l'arte italiana oltre i confini del nostro Paese.





Nessun commento:

Posta un commento