giovedì 4 aprile 2013

Bretagna: il Finistère, "ai confini della Terra"


SITO TURISTICO                     www.finisteretourisme.com

"Finistère" deriva dalle parole latine "FINIS TERRAE" ovvero "fine della terra".


Il Finistère è un dipartimento della Bretagna, regione francese del nord-ovest.
Occupa l'estremo ovest della Bretagna.
E' lambito dalla Manica e dall'Oceano Atlantico.



Ha una costa lunga 785 chilometri, di falesie alte e selvagge, lunghe spiagge formate da dune o da sassi, le cosiddette "galets".
Il suo entroterra è un mosaico di paesaggi: crete rocciose o "bocage" (boschetto), lande o "marais" (acquitrini), canali o fiumiciattoli.
Ma gli elementi che più caratterizzano il Finistère sono il vento e la grigia pietra di granito.







Questa austera pietra è ed è stata sempre usata dai suoi abitanti per costruire fortificazioni, croci cristiane o celtiche all'incrocio di molte strade rurali, costruzioni rinascimentali e i recinti parrocchiali, gli '"enclos paroissiaux", costituiti da ossari, porte trionfali e calvari, che costituiscono il patrimonio religioso e una caratteristica della regione, soprattutto di questo dipartimento.







La costa è battuta dai forti venti atlantici, che rendono in alcuni tratti la navigazione molto pericolosa.
Le alte falesie sono spazzate dalle forze impetuose dell'aria e dell'acqua, che contribuiscono a rendere selvaggio il litorale.
Su tutta la costa s'incontrano solitari fari che sono l'aiuto e la speranza dei naviganti.



Il Finistère come anche il resto della Bretagna è di origini celtiche: fa parte insieme a Scozia, Irlanda, Galles, Isola di Man e Cornovaglia, delle 6 "nazioni celtiche".
La costa più meridionale di questa regione si chiama CORNOUVAILLE perché qui approdarono i celti venuti appunto dalla Cornovaglia e dalla Gran Bretagna.
Le sue origini celtiche hanno segnato molto la sua cultura, le sue tradizioni e la sua lingua.



Ancor oggi in questa zona si parla il bretone, che non è un dialetto ma una vera lingua.
E' l'unica zona dell'Europa continentale nella quale questa lingua celtica viene ancora usata.
Chiaramente il francese è la lingua ufficiale, ma i cartelli stradali per esempio, sono scritti in entrambe le lingue.

Anche il patrimonio musicale è celtico, con grande uso dell'arpa e della "biniou"(cornamusa), della "bouèze" (fisarmonica), e della "bombarda" (strumento della famiglia dell'oboe).


Il nostro viaggio nel Finistère ha toccato borghi e cittadine della costa e dell'entroterra, cercando di carpire le caratteristiche peculiari di questa aspra ma affascinante terra.



QUIMPERLE


SITO TURISTICO                      www.quimpeletourisme.com
UFFICIO TURISTICO                5 place Saint-Michel

Quimperlè costituisce la porta d'entrata del Finistère e della Cornovaglia francese.
Fu un centro portuale romano della Gallia lionese.
Fu poi distrutta dai Vichinghi e successivamente da Bertrand Du Guesclin in seguito alla Guerra di Successione della Bretagna nel XIV secolo.
Fu ricostruita nuovamente arricchendola di dimore aristocratiche.


La cittadina si divide in abitato basso e abitato alto, ognuna delle due parti costruita intorno alla propria chiesa.

chiesa di Sainte-Croix



Nella parte bassa si trova l'antica abbazia di Sainte-Croix del XI secolo.
La chiesa abbaziale è di forma circolare con due absidiole laterali e alte volte.
E' ispirata al Santo Sepolcro di Gerusalemme.


Il campanile del XVII secolo crollò sulla chiesa distruggendola nel 1862.
La chiesa fu ricostruita in modo identico alla precedente.


portale della chiesa




Rimasero intatti il coro e la cripta, una delle più belle della Bretagna.
Degne di nota sono una "Sepoltura di Cristo" del 1500 ( la più antica della Bretagna) e un retabolo rinascimentale, un tempo facente parte dello jubé, del 1541.



"Sepoltura di Cristo"
retabolo rinascimentale
coro della chiesa


chiesa di Notre-Dame de l'Assomption

Nella parte alta della città si trova invece la chiesa di Notre-Dame de l'Assomption, chiamata anche St-Michel, del XIII/XV secolo.
Per il fatto che domina la città è detta "il Mont Saint-Michel della terra".



Ha una massiccia torre quadrata coronata da 4 guglie.
Sul fianco sinistro vi è un portico gotico fiammeggiante.
La navata è in gotico primitivo, mentre il coro, il campanile e i portici sono stati ricostruiti nel XV secolo in gotico fiammeggiante.
portico della chiesa

portale gotico
navata della chiesa

Il Presidial è l'antico tribunale, costruito nel 1683 e oggi ospita una galleria municipale.
Presenta una scala esterna con balaustra.

le Presidial

Quasi di fronte ad esso s trovano le rovine di St-Colomban, di cui rimangono il portone romanico del X o XI secolo e al di sopra un'alta finestra gotica.

rovine di St-Colomban
Il mercato al coperto (les halles) è della stessa epoca della costruzione della Torre Eiffel.

les halles

Tra le antiche case del centro in rue Dom-Morice si trova la Maison des Archers, casa borghese del 1550.
Deve il suo nome alle frecce che colpirono S.Sebastiano nel suo martirio, e alla presenza in prossimità di una cappella al santo dedicata, ora scomparsa.
Accanto ad essa la casa più antica di Quimperlé.
Il quartiere aristocratico ha palazzi del XVI/XIX secolo.

antica casa
Maison des Archers

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CONCARNEAU


SITO TURISTICO                         www.tourismeconcarneau.fr
UFFICIO TURISTICO                   Quai d'Aiguillon

Concarneau sorse su un'isoletta nell'estuario del fiume Moros, intorno ad un priorato.
Quest'isola dalle piccole dimensioni (350m X 1000m), nel XIV secolo divenne un agglomerato circondato di mura di pietra, con case di pescatori e qualche residenza borghese, collegato alla terra ferma da un ponte pedonale.
Era la cosiddetta"Ville close", la "città chiusa".

una porta d'accesso al "ville close"
una porta d'accesso alla "ville close"





















 
"ville close"




Si capì subito che la sua posizione era ideale per impedire lo sbarco del nemico.
Fu oggetto durante i secoli di cambiamenti, di contrattacchi, prese per astuzia e passerà nelle mani delle truppe ducali, del re, degli inglesi, dei Protestanti e della Lega cattolica.
Un assedio che si ricorda è quello del 1373 di Du Guesclin che riuscirà a cacciare la guarnigione inglese.











Le mura furono più volte rimaneggiate, e rimarranno fino al XIX secolo un rifugio per le navi da guerra e commerciali sulla rotta tra Port-Luis e Brest.
Nel XVI secolo i bastioni furono modificati da Vauban che costruì anche una piattaforma per l'artiglieria.

piattaforma militare
bastioni della "ville close"
bastioni della "ville close"

Oggi la "Ville close" è un sito turistico molto visitato, e le sue antiche case in pietra sono state trasformate in negozi, ristoranti e gallerie d'arte.

via della "ville close"

Dai bastioni si può ammirare il panorama sulla città più moderna e sul porto.

panorama dai bastioni
porto turistico

Ci fu infatti un momento in cui la città si dovette ingrandire, essendo diventato Concarneau un porto di pesca a strascico, delle sardine e soprattutto del tonno che veniva pescato nell'Oceano Indiano e lungo le coste africane.
Molta manodopera rurale si trasferì intorno al porto attirata dalla possibilità ditrovare impiego nella lavorazione del pesce salato, e si vennero a formare nuovi quartieri.
Nel XIX secolo poi la città divenne anche una stazione balneare.



Concarneau veniva chiamata la "città blu" perché blu erano le reti da pesca per attirare e pescare le sardine.
Ogni anno in agosto si tiene il festival "Filets Bleus", in ricordo di questa fiorente attività ittica, durante il quale si svolgono giochi, danze celtiche e sfilate in costumi tradizionali, al suono delle cornamuse e delle bombarde.



In una città di mare non può mancare un museo della pesca, che si trova subito dopo la porta d'accesso nella "ville close".

Inoltre Concarneaux vanta il più antico istituto di biologia marina del mondo, il Marinarium, un ecomuseo dedicato alla biodiversità marina con 10 acquari.


RISTORANTE                        CREPERIE LES REMPARTS
                                                 31 rue Theophile Louars
                                                 02 98 50 65 66

GIUDIZIO
Una buona creperia bretone, con crepes di grano saraceno, dolci o salate accompagnate da sidro, ma anche piatti bretoni, "moules-frites" (cozze e patatine fritte) e far (torta di prugne tradizionale bretone).
Si trova nella "Ville close", in una casa con arredamento rustico in legno tradizionale.

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QUIMPER


SITO TURISTICO                        www.quimper-tourisme.com
UFFICIO TURISTICO                  Place de la resistence

rue Kéréon
Quimper è la capitale della Cornovaglia francese.
Il suo nome deriva dalla parola "kemper" che significa confluenza.
Sorge infatti sulla confluenza dei fiumi Odet e Steir.



I Romani la chiamavano "Aquilonia" nel I secolo a.C., quando era già un porto mercantile.
La leggenda dice però che fu il re Gradlon a fondarla, dopo essere stato cacciato dalla Gran Bretagna dai Sassoni, nel V secolo.


Fu teatro delle guerre di successione della Bretagna, delle guerre di religione e di assedi, e nel 1230 per questo fu cinta da mura.
Fu sede episcopale e residenza dei conti della Cornovaglia.





Fu la città di mercanti e armatori che costruirono case in pietra, e di amministratori reali che costruirono belle residenze.
La città antica, divenuta un quartiere pedonale, è costituita da vie acciottolate che prendono il nome delle corporazioni che avevano in esse le loro botteghe,  sulle quali si affacciano case a graticcio e case in aggetto.
Ponti e passerelle pedonali, dalle balaustre con vasi fioriti, attraversano il fiume canalizzato.






cattedrale di St-Corentin







La città antica abbraccia la bella Cattedrale di St-Corentin, patrono di Quimper.
Il Santo fu il primo vescovo della città, voluto dl re Gradlon.
E' stata una delle prime cattedrali in gotico fiammeggiante in Bretagna.


facciata della cattedrale

guglie della cattedrale




Ci vollero tre secoli per ultimarla: il coro fu iniziato nel XIII secolo, mentre la navata, le facciate in stile inglese e le torri furono costruite nel XV secolo.
Le guglie in pietra delle torri, alte 76 m, furono aggiunte nel XIX secolo.
Le guglie furono finanziate dai parrocchiani: un soldo all'anno per cinque anni.
Tra le due torri vi è una statua equestre di Gradlon.











un portale
un portale

il portale della facciata

Le vetrate del XV, quelle che non sono andate distrutte durante la Rivoluzione, rappresentano nobili della Cornovaglia inginocchiati dinnanzi ai loro santi protettori.
Durante il periodo rivoluzionario andarono perduti molti dei suoi decori interni.

vetrate della cattedrale





Famose sono le maioliche prodotte a Quimper.
Da tre secoli nel quartiere di Lacmania vengono sfornati manufatti che utilizzano le argille delle rive dell'Odet, e il legname disponibile intorno alla città che alimenta i forni.
Nel 1690  la prima fabbrica ha incominciato a produrre la tipica ceramica bretone decorata con "pennellate" a forma di goccia per foglie e fiori.
A questa si è aggiunta "le petit breton" una figura stilizzata in costume regionale.







RISTORANTE                          L'AMBROISE
                                                   www.ambroise-quimper.com
                                                   49 rue Elie Fréton
                                                   02 98 95 00 02

GIUDIZIO
Questo ristorante del centro storico di Quimper, offre un ambiente elegante e raffinato, in una sala non molto grande dall'arredamento contemporaneo.
La cucina elabora prodotti del territorio, con ricette tradizionali rielaborate e composte con cura.
Il servizio è ottimo, attento e gentile.
Un buon ristorante che necessita però di una prenotazione, dato l'esiguo numero di tavoli.



CHAMBRE D'HOTES                   TREZERVAN
                                                        www.trezervan.com
                                                        29180 Plogonnec
                                                        02 98 64 48 98
                                                        suite Noz Vad 75€
                                                        colazione inclusa

 



GIUDIZIO
Una chambre d'hotes posta tra Quimper (a 15 km) e Locronan, nella bella campagna di questa regione.
In un edificio di un complesso rurale del XVIII secolo circondato da giardino, si respira un'atmosfera bucolica rilassante e rigenerante.
Si viene accolti con gentilezza e convivialità.


La nostra suite con ingresso indipendente era posta nella dependance, e si articolava su due piani.
Al piano terra l'ingresso era dotato di divano dove poter soggiornare, e vi si trovava anche la sala da bagno sui toni del rosa, con piastrelle rustiche e doccia.
Le toilettes erano separate.
Al primo piano invece c'era la camera da letto mansardata.

la camera da letto

Un ambiente cosy accoglie gli ospiti per rilassarsi e consumare la prima colazione, copiosa e con prodotti locali e fatti in casa, attorno ad un unico grande tavolo, insieme agli occupanti delle altre camere.
Molto buono il rapporto qualità/prezzo.

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LOCRONAN



SITO TURISTICO                      www.locronan-tourisme.com
UFFICIO TURISTICO                Place de la Mairie

Locronan è considerato uno dei più bei villaggi di Francia e di grande interesse architettonico.
Si trova su una montagna a 5 km dal mare.



antico portale

Fu d'ispirazione a molti artisti, pittori, scultori, scrittori come Chateaubriand e cineasti che qui trovano set autentici per film storici in costume, essendo Locronan libera di cavi elettrici, antenne e semafori, visto che è interamente pedonalizzata.
Tra i numerosi film girati in questo borgo voglio ricordare "Tess" di Roman Polanski.




Le belle case in granito ai piedi della torre quadrata della chiesa, e le vie d'intorno, proiettano il visitatore in un'epoca passata di grande fascino.


pietra di granito scolpita di una antica casa
Locronan ha antiche origini celtiche.
Era un "Nemeton", un tempio naturale celtico sotto la volta celeste.
Questo tempio era un quadrilatero di 10 km di lato con 12 punti rilevanti, che rappresentavano i 12mesi dell'anno e le 12 divinità del pantheon celtico.
Era la rappresentazione sulla Terra del corso degli astri celesti.




La storia di Locronan è legata a St-Ronan, un vescovo irlandese, eremita del XI secolo, che cristianizzò la zona e fondò la cittadina.
Un angelo infatti gli chiese di stabilirsi nel continente.
Alle sue meditazioni è legata la tradizionale "Grande Tromenie" che si svolge ogni 6 anni a Locronan.
E' uno dei più importanti "perdon" della Bretagna,
I "perdons" sono delle processioni che i bretoni compiono per il perdono da parte dei loro santi protettori, vestendosi con i tradizionali abiti blu e oro, cuffie di merletto e portando gonfaloni.
Il percorso è lungo 12 km con 12 stazioni con 21 croci.
Quest'anno si svolgerà il 14 luglio.
Tutti gli anni che non si celebra la Grande Tromenie, si svolge la "Petit Tromenie", lunga solo 6 km, che si tiene la seconda domenica di luglio.

antico laboratorio di tessitura


Tra il XV e il XVIII secolo Locronan fu la capitale della produzione della tela per le vele.
Il Bureau des Toiles (difronte al pozzo della Grand'Place, dove oggi si trova una panetteria), era nel 1669 l'ufficio dell'ufficiale del re che aveva il compito di verificare la qualità delle tele prima di essere vendute e di apporvi il marchio che testimoniava la loro fabbricazione a Locronan.










casa di Lacronan
case di Lacronan

La ricchezza derivata dalle tele portò alla costruzione di ricche dimore di notabili e mercanti.

dimora signorile
dimora signorile
Grand'Place
La Grand'Place è circondata da case rinascimentali in granito e al centro della piazza si trova un pozzo in ferro battuto e vera in pietra.

chiesa e pozzo nella Grand'Place

Trovano spazio in essa anche la chiesa di St-Ronan e la chapelle du Pénity.
I due siti religiosi sono affiancati e comunicanti.


chiesa di St-Ronan e chapelle du Pénity
chapelle du Pénity


interno della chiesa di St-Ronan
vetrata della chiesa
pulpito



altare del rosario

La chiesa è stata costruita nel XV secolo in stile gotico fiammeggiante.
Al suo interno vi sono statue antiche e un pulpito e delle vetrate con rappresentazioni della vita di St-Ronan del XVIII secolo.

chapelle du Pénity con "deposizione" e tomba di St-Ronan

La cappella invece conserva la lastra tombale del santo datata XVI secolo e una "Deposizione" in pietra policroma del XVI secolo.

chapelle de Notre-Dame de Bonne Nouvelle




Lungo il fianco della collina si trovano la chapelle de Notre-Dame de Bonne Nouvelle, con il calvario e una piccola fontana.



fontana davanti alla cappella

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CHATEAULIN


SITO TURISTICO                 www.chateaulin.fr

L' "enclos paroissial" di Chateaulin è certamente un esempio di architettura religiosa bretone, costruito a partire dal XIII secolo.

facciata della cappella

facciata della cappella
campanile della cappella

arco di trionfo






Si accede alla cappella di Notre-Dame attraverso un arco di trionfo del XV secolo, tipico di questo tipo di complesso. L'arco delinea il confine oltre il quale si entra nella dimora dei morti.

 Attaccato alla cappella si trova l'ossario costruito nel 1575 in stile Luigi XII.
Fu costruito per deporvi le ossa che giacevano nel sottosuolo della cappella e del cimitero.





portico della cappella









Il portico è invece del 1722 e il campanile è del 1753, sormontato da una cupola ottagonale.







Il calvario raffigura un'insolita rappresentazione del Giudizio universale.
Nella facciata ovest Cristo in Croce attorniato da S.Giovanni e dalla Vergine.
Da una parte e dall'altra vi sono i due ladroni.
Nella facciata ovest, più stupefacente, Dio su una specie di nuvola alza le braccia in segno di pacificazione, e posa i piedi su una palla che simboleggia il mondo. La Vergine lo implora e un angelo suona la tromba del Giudizio, al suono della quale i morti resuscitano: due uomini e una donna nudi escono dalla terra.

interno della cappella di Notre-Dame

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PLEYBEN


SITO TURISTICO                       www.mairiepleyben.fr
UFFICIO TURISTICO                 11 place Charles De Gaulle

"enclos paroissial"





Tra Brest e Morlaix si trovano gli "enclos parrissaux" più belli e meglio conservati della Bretagna.
Uno di questi è quello che si trova a Pleyben nel centro del Finistère.
Il suo complesso parrocchiale del XVI/XVIII secolo è dedicato a St-German l'Auxerrois.
Di esso fanno parte la chiesa, l'ossario, la sacrestia, il calvario e il muretto che evitava l'accesso agli animali e un arco di trionfo.

calvario e campanile St-German








La chiesa è in stile metà gotico e metà rinascimentale.
Ha due campanili, uno in stile tipicamente bretone collegato con una passerella ad una torretta ottagonale, e uno dedicato a St-German in stile rinascimentale con cupola e cupolette a lanterna.
Nel portico d'entrata si trovano nicchie con statue degli apostoli.


campanile bretone, passerella e torretta

portale d'ingresso
nicchie con apostoli


campanile rinascimentale

Nell'interno le volte ad ogiva sono perlinate e vi sono cornicioni, chiamati "sabliers", con figure grottesche scolpite e dipinte, episodi della Bibbia e mitologici.
La pala del rosario nel transetto è stata eseguita da artigiani locali.
Le vetrate del XVII/XVIII secolo raffigurano la Passione di Cristo.
Sui pilastri vi sono statue di Santi.
L'organo è del XVII secolo.

navata della chiesa
navata con organo e pilastri con statue
un retablo barocco

vetrata con la Passione

volta perlinata

"sabliers"

La sacrestia è composta da una cupola centrale attorniata da 4 semicupole eleganti.
Internamente ha archi e volte.

sacrestia
cupola centrale della sacrestia






















Il calvario costruito tra il 1550 e il 1560 fu spostato due volte per far posto al campanile.
Ha una forma ad arco con 4 volte, ed è costruito con il granito locale (la kersantite da Kersanton).
Illustra gli episodi della vita di Gesù con tema principale la Passione.
La narrazione in 30 scene inizia dall'angolo sud-ovest.
I personaggi indossano vesti tipiche bretoni del XVI secolo.
Le scene sulla cima narrano la Crocifissione.

calvario
calvario




calvario

sommità del calvario





L'ossario è uno dei più antichi del Finistère.
E' del XVI secolo in stile gotico fiammeggiante.
Serviva da cappella funeraria e da luogo di conservazione dei trapassati.
Fu utilizzato anche come scuola e ufficio postale.
Oggi ospita un piccolo museo.


sacrestia e "Croce del sale"

L'arco di trionfo ha un frontone sormontato da Cristo con la Vergine e S.Giovanni.

All'interno del recinto vi è una croce monolitica chiamata la "Croce del sale", in quanto sui suoi gradini veniva venduto il sale di Guerande.


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MORLAIX


SITO TURISTICO                      www.tourisme-morlaix.fr
UFFICIO TURISTICO                Parvis St-Melaine

Morlaix si trova nel Finistère nord-orientale.
Sorge alla confluenza di due fiumi che unendosi dividono la città in due.
L'estuario del fiume Dossen forma la baia di Morlaix costellata di isole, una delle più belle di Francia, dove trova posto il porto, un tempo il più importante della Bretagna.

Morlaix fu un oppidum gallico, un castrum romano, un villaggio bretone e un castello feudale.
Nel XII secolo era una borgata di pescatori, ma per proteggere la baia nel XVI secolo fu costruito un castello.


Si commerciavano le tele di lino coltivato e tessuto nella regione e che costruirono la ricchezza della città.
Nel XVII secolo vi erano molti armatori che ben presto divennero corsari.
Nel XIX secolo la manifattura reale del tabacco, situata lungo il porto con 1800 operai, contribuì alla sua notorietà.



La città vecchia è ricca di case a graticcio e alcune di esse del XV secolo sono molto particolari, uniche in Bretagna.
Sono le cosiddette "maison à pondalez" ("pondalez" significa in bretone ponte-galleria) o  case "à lanterne", costruite per mercanti, negozianti di tele di lino earmatori.


Maison de la Reine Anna


La casa a forma di rettangolo era costituita da tre corpi: un corpo affacciava sulla strada, un corpo affacciava sul giardino o sulle mura, ed entro i due corpi vi era uno spazio coperto rischiarato da una "lanterne" sul tetto. Quest'ultimo era il luogo prediletto della casa.
La facciata erano in aggetto e ornate di statue.
Un camino in pietra occupava un'altezza di diversi piani.
Una scala con passaggi in legno si articolava intorno ad un pilastro scolpito con l'immagine di un santo protettore della casa.
Un esempio di questa tipologia di architettura urbana tipica di Morlaix è la cosiddetta Maison de la Reine Anna in Rue du Mur.


In 9 Grand Rue si trova la Maison à Pondalez del XVI secolo su 4 livelli, un altro esempio di questo tipo di casa .
In essa è allestito un museo della vita quotidiana in queste case.

facciata della Maison à pondalez
entrata della Maison à pondalez

sala d'entrata della casa

una delle stanze espositive
www.musee.ville.morlaix.fr
Orario:  ottobre/giugno    10.00/12.00  14.00/17.00
lunedì e domenica chiuso
aperto la I domenica del mese              14.00/17.00
Luglio/settembre              10.00/12.30  14.00/18.00

place Allende e viadotto







Domina la città un viadotto in granito che scavalca l'estuario del Dossen.
Fu costruito tra il 1861 e il 1864 per realizzare la linea ferroviaria Parigi-Brest che fu inaugurata nel 1865.
E' lungo 292 m, alto 58 m ed è formato da 14 arcate.

chiesadi St-Melaine










Dal viadotto tramite una scalinata si giunge alla chiesa di St-Mélaine, costruita su una chiesa romanica nel XV secolo, in stile gotico fiammeggiante.
Ha una guglia in legno ricoperta di zinco.
Nell'interno si trovano belle "sabliers" e statue del XV/XIX secolo.
La volta a botte è ornata di stelle.



chiesa di St-Mathieu




La chiesa di St-Mathieu del XI secolo, ricostruita in stile gotico nel XV secolo e poi rimaneggiata nel XIX secolo, possiede una torre che rappresenta uno dei primi edifici rinascimentali della regione e della Francia.
Ha una statua in legno dorato della Vergine del XIV secolo e una Trinità scolpita.
L'organo è del XVII secolo.


torre della chiesa di St-Mathieu
Un convento des Jacobins del XII secolo, appartenuto prima ai domenicani e poi nel XVI ai monaci giacobini, ha la chiesa più antica di Morlaix (XIII secolo).
Fu trasformato nel XIX secolo in una caserma. Il chiostro è scomparso e il complesso conventuale rimaneggiato.
Oggi ospita il Musèe des Jacobins sulla storia della città.



CONCLUSIONE
Una regione fantastica dove la natura è la padrona, con i suoi elementi: terra, mare e aria.
A questa lunga carrellata mancano due siti del Finistère molto importanti per cogliere le sfumature della sua identità.
Sono Pont-Aven e Pointe du Raz, ai quali ho dedicato due post separati: "Pont-Aven e Gauguin" e "Pointe du Raz: il mare e il vento".



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