lunedì 3 marzo 2014

Puglia: la Valle d'Itria


Questo è il mio primo post che parla dell'Italia, ed ho forse scelto inconsciamente d'incominciare partendo dalla Puglia in ricordo dei miei nonni paterni.
Recentemente abbiamo trascorso un week end in questa Terra a me familiare, e visitando piccoli gioielli artistici sono potuta ritornare indietro nella mia infanzia, risentendo quei suoni di un dialetto a me noto, quei sapori e quei profumi caratteristici di una cucina tradizionale fatta di orecchiette con le braciole, purè di fave con le cicoriette, taralli ai semi di finocchio e friselle, lampascioni e sott'oli.

negozio di prodotti tipici
E' la Puglia una terra coltivata dall'uomo che ha saputo renderla fertile e sasso dopo sasso strapparla ad un terreno impervio, utilizzando poi la pietra per costruire muretti a secco e abitazioni.


ulivi e muretti a secco

E' questa una zona della Puglia dal paesaggio molto rigoglioso e dai numerosi effetti cromatici.

Il verde prende vita con tutte le sue sfumature nel bosco mediterraneo, caratterizzato dai carrubi, dai corbezzoli e dai lecci, dagli argentei oliveti, dai fichi d'india e dai vigneti.

vigneto
viti protette dal vento
ulivi secolari
Il suolo invece è ricoperto di terra rossa, il cosiddetto "bolo", mentre il bianco punteggia la valle con i suoi trulli, le sue masserie e i suoi borghi.
Infine l'azzurro del cielo e del mare all'orizzonte incornicia ogni cosa.

il "bolo" e i muretti a secco
trulli bianchi e cielo azzurro

La Valle d'Itria costituisce il cuore della "Murgia dei Trulli", ed è un'estesa vallata di origine carsica nell'altopiano delle Murge.

Murgia dei Trulli
I trulli...queste antiche e misteriose costruzioni, simbolo della "civiltà contadina" di questa terra, nacquero come ricoveri temporanei per pastori e attrezzi agricoli, si trasformarono pian piano in dimore permanenti, per divenire oggi sempre più spesso una forma di alloggiamento turistico.

insieme di trulli
La tecnica costruttiva dei trulli, fatta di muri a secco, ha una spiegazione particolare: erano velocemente smontabili.
Il conte di Cisternino Giangirolamo Acquaviva d'Aragona detto il Guercio infatti, per poter costruire abitazioni e non dover pagare le tasse al re di Napoli (secondo l'editto Pranunatico de Baronibus), aveva autorizzato i contadini a fabbricare le loro case solo con questa tecnica, in modo che in caso di avvistamento degli ispettori del re, le case potessero sparire velocemente senza lasciare traccia e potessero poi essere ricostruite con gli stessi tempi.

trulli
La particolare forma rotonda dei trulli, imbiancata a calce per ragioni d'igiene e per diffondere di più la luce, termina con un tetto conico, sul quale sono disegnati a calce simboli religiosi o propiziatori e con un caratteristico pinnacolo, anch'esso ricoperto di calce.

pinnacoli di trulli
tetti di trulli con simboli propriziatori
All'interno sono costituiti da un unico ambiente di circa 30 m² al quale spesso si aggiungono altri ambienti uguali, a formare una costruzione di più moduli.
Presenta poche aperture, a volte solo la porta d'ingresso e un finestrino.

interno di un trullo
trullo adibito a negozio






















Il tetto a cupola è formato da lastre di calcare che poggiano una sull'altra formando cerchi concentrici sempre più piccoli.
Lo strato interno del tetto è formato da lastre più grosse (chianche) mentre quello esterno da lastre più piccole (chiancherelle).

vita nei trulli

Quando poi nel XVII secolo l'organizzazione produttiva rurale passò da medioevale a moderna, nacquero le masserie, simbolo della "borghesia terriera".
Il termine masseria deriva da "massa", che a sua volta deriva da "mansus", participio passato di "maneo" ovvero "dimorare".

una masseria
Queste costruzioni sobrie e severe, a volte eleganti come palazzi urbani con fregi scultorei, a volte fortificate con anche chiese private, si ergono ancora nella campagna, ed anch'esse sono divenute meta del turismo, spesso d'elite.

una masseria diroccata

La valle d'Itria prende il nome  dalla Madonna Odegitria ovvero
                             "Colei che indica il cammino".
Questa icona di origine bizantina del X secolo era la patrona di Costantinopoli.
Baldovino II ultimo imperatore latino di Bisanzio la portò in Italia nel 1261 fuggendo da quei luoghi a causa degli ottomani.
  
L'immagine sacra, attribuita al pennello di S.Luca, fu ritrovata nel 1989 sotto il santuario della Madonna di Montevergine in provincia d'Avellino.

Madonna di Montevergine
L'imperatrice Elia Eudocia, moglie di Teodosio II, l'aveva trovata in Terra Santa e spedita alla cognata a Costantinopoli.
Qui fu posta nella cappella degli Odeghi, dai quali deriva il nome Madonna Odeghitria.

"S.Luca mostra un dipinto" - Guercino
I monaci basiliani in fuga per le guerre iconoclaste e politiche trovarono asilo in Puglia e diffusero il culto dell'icona in queste terre.

Questa Madonna divenne la protettrice dei viandanti, e per questo un tabernacolo con la sua immagine era spesso posto agli incroci, per indicare la giusta direzione al viandante, o nelle chiese costruite lungo le strade di collegamento tra due città.

La Valle d'Itria comprende paesi e borghi facenti parte delle province di Bari, Brindisi e Taranto.
Alcuni di questi sono considerati "Patrimonio dell'Umanità" dall'Unesco o sono annoverati tra i "Borghi più belli d'Italia".

Tra i più belli vi sono Martina Franca, Cisternino, Alberobello e Locorotondo.
E di questi borghi parlerò separatamente nei miei prossimi posts.

CONCLUSIONI
Questo è un invito alla scoperta di una terra di tradizioni, d'arte e di amore per la cucina semplice, ricca di sapori.
L'unico suggerimento è quello di non farsi trascinare troppo dal turismo di massa che purtroppo è arrivato anche in questi luoghi e che spesso deturpa la bellezza autentica del posto.




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