venerdì 13 giugno 2014

Limoges, tra smalti, porcellane e vetrate


SITO TURISTICO         www.limoges-tourisme.com
UFFICIO TURISTICO   12 boulevard de Fleurus

Limoges è la capitale mondiale dell'arte del fuoco, che comprende le arti della porcellana, dello smalto e delle vetrate.

I fattori che hanno favorito lo sviluppo di queste produzioni artistiche sono le materie prime disponibili nella zona in cui Limoges sorge: acqua (per azionare i mulini che triturano e macinano il materiale), legna (come combustibile per il funzionamento dei forni), minerali granitici e il caolino.

La parola "porcellana" deriva dal guscio di una conchiglia di madreperla, e il nome le fu dato da Marco Polo nel XIII secolo dopo che si era recato in Cina ed aveva scoperto una ceramica traslucida e fine, in occidente sconosciuta.

Il caolino, un'argilla bianca indispensabile per ottenere una porcellana comparabile a quella cinese, fu trovato a 40 km da Limoges solo nel 1768.
Questo materiale rende quindi la porcellana di Limoges bianca, fine e traslucida.

Da allora, soprattutto per la determinazione dell'intendente Robert Tourgot, si sviluppò la fabbricazione di questo bene prezioso, esplicato in tutti i campi dall'oggettistica all'arredamento della tavola, dalla decorazione di fontane e monumenti ai gioielli.
Anche le targhe e le decorazioni funerarie del cimitero della città sono in porcellana.

Le fabbriche più importanti di Limoges sono state e lo sono tutt'oggi la Royal Limoges, la Haviland, la Bernardaud, la Guérin, la Pouyat, la Tharaud...

Anche Luigi XVI ebbe una sua fabbrica di porcellane a Limoges.
Per lo shopping in città, la strada in cui si trovano molti negozi che vendono articoli in porcellana è il Boulevard Louis Blanc.

Il sito in cui sono in mostra collezioni di porcellane preziose (12.000 pezzi) è il Museo Nazionale della Porcellana Adrien Dubouché.
www.museeadriendubouche.fr
Orario: 10.00/12.30    14.00/17.45
Costo 4,50€

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Per quel che riguarda gli smalti di Limoges è questa un'arte che risale in questa città al medioevo (XI secolo).
Durante questo periodo si producevano smalti "champlevé", o meglio come si diceva allora opus lemovincense.
Questa tecnica prevede di formare delle cavità nel metallo (di solito il rame), sollevando il"campo"(lo "champ" appunto), per riempirlo poi di smalto.

Limoges era nel medioevo una città attraversata da molti pellegrini in cammino verso Compostela.
Per questo si producevano in città molti oggetti sacri smaltati (veri souvenir religiosi): croci, libri liturgici, reliquiari...

Nel rinascimento invece la produzione in città si spostò verso gli "smalti dipinti" con scene pastorali, figure mitologiche o allegorie, soggetti ispirati all'antichità romana e greca.

Quindi Limoges prima di essere conosciuta per le sue porcellane, era nota per i suoi smalti.

Per approfondire l'argomento ci si può recare alla Maison de l'Email o al Museo delle Belle Arti (Palazzo del vescovo) nel quale si trovano 500 pezzi esposti.
www.museebal.fr
Orario:   febbraio/marzo e  ottobre/dicembre
                                                10.00/12.00   14.00/17.00
                                                tranne il martedì e la domenica mattina
               aprile/settembre     10.00/18.00
                                                tranne il martedì
Costo: gratis                
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Importante nel medioevo fu anche la realizzazione a Limoges delle vetrate che ornavano le chiese e la cattedrale della città.
Poi l'arte delle vetrate venne ripresa nel XX secolo in piena Art Nouveau per la decorazione di edifici laici (un esempio è il Pavillon du Verdurier) e religiosi.
Anche per vedere le vetrate più belle bisogna recarsi nei luoghi di culto o sempre al Museo delle Belle Arti.

decorazioni del Pavillon du Verdurier

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Ma ora veniamo alla descrizione della città e dei suoi monumenti.

Limoges è il capoluogo del dipartiment0 dell'Alta-Vienne e della regione del Limosino.


Città d'arte e di storia, fu fondata nel 10 a.C. da Augusto, e per la sua collocazione in prossimità del guado del fiume Vienne, fu chiamata Augustoritum ("il guado di Augusto").
La città romana aveva una pianta tipicamente a scacchiera, con la presenza di un anfiteatro delle dimensioni di quello di Nimes, terme, foro e ville.

Dal III al V secolo subì alcune invasioni, che spinsero la popolazione a spostarsi  verso i Puy-Saint-Etienne.

Nel IV secolo la città venne evangelizzata da S.Marziale, con la costruzione di una chiesa episcopale.
Alla morte del santo, furono molti i pellegrini che si recarono sulla sua tomba, divenendo un luogo importante di pellegrinaggio in Aquitania.
L'abbazia qui sorta era famosa per la sua musica polifonica (canti gregoriani) e per i suoi manoscritti miniati e smalti.

case medievali intorno alla cattedrale

Nel X secolo fu eretto sulla collina il castello di terra e legno del visconte di Limoges.
Si vennero così a creare due città che vennero unite solo nel 1792, durante la Rivoluzione.
Tra le due città vi era molta rivalità: il centro antico sorto intorno alla cattedrale (Cité) era un feudo vescovile, mentre quello sorto intorno al castello (Chateau) era una giurisdizione comune del visconte e dell'abate di S.Marziale.

cattedrale di Saint-Etienne
L'inizio della costruzione gotica della cattedrale di Saint-Etienne risale al 1273, ma la chiesa fu terminata nel XIX secolo.
Della costruzione in stile romanico dell'XI secolo non rimane quasi più nulla (cripta e parte del campanile).

transetto destro
In questa chiesa romanica Riccardo Cuor di Leone fu confermato Duca d'Aquitania nel 1169.

La nuova cattedrale fu eretta in granito in forme gotiche, uno dei pochi monumenti in questo stile a sud della Loira.

portale di Saint-Jean
Il portale di Saint-Jean è in stile gotico fiammeggiante.
Il transetto è del XIV secolo, mentre la navata è del XVI secolo.
Il campanile ha la base quadrata romanica (primi tre ordini) e la parte superiore ottogonale gotica (gli altri quattro ordini).

campanile della cattedrale
Il campanile e la chiesa sono stati congiunti tramite un nartece nel XIX secolo.

L'interno presenta uno jubè rinascimentale: un tempo serviva a dividere il transetto dal coro.
Sempre rinascimentale è la tomba del vescovo Jean de Langeac con scene scolpite dell'Apocalisse di Durer.

Orario:  lunedì/sabato   9.00/18.00   domenica  10.00/12.00    14.00/18.00

Accanto alla cattedrale si trova su più livelli il Giardino del vescovo

Giardino del vescovo
Giardino del vescovo
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chiesa di Saint-Michel-des-lions e fontana con S.Marziale
Nel 1364  venne costruita la chiesa di Saint-Michel-des-lions, chiamata così perché ha due leoni gallo-romani in granito a guardia del lato meridionale, vicino all'ingresso del campanile.

campanile limosino

leone di granito



Il campanile in stile limosino (1385), alto 65 m, è sormontato da una pallina in rame traforata.
Questa sfera ha sostituito nel 1916 quella in legno ricoperta di rame (pesante 600 chili) presa dai Tedeschi.

Sul lato nord invece si trova un portale quattrocentesco con una Madonna con Bambino policroma.

vetrata della chiesa
vetrata della chiesa












L'interno è illuminato dalle belle vetrate quattrocentesche, di cui Limoges si può vantare essere stata leader nella realizzazione, con rapresentazioni della Vergine.













La chiesa gotica è a tre navate della stessa altezza separate da sottili pilastri con volte ogivali.
Non possiede il transetto e neanche l'abside.

navate della chiesa
navata laterale
coro della chiesa



















Un monumentale altare in pietra scolpita del XIX secolo d'imitazione gotica,con scene della vita di S.Marziale, conserva le sue reliquie in un cofano in bronzo dorato del XIX secolo, insieme con altre reliquie di santi della diocesi.

altare maggiore
retabolo
reliquiario di Sainte-Valérie
Nella chiesa si conservano anche un dipinto di Claude Vignon (XVII secolo) e una statua di Sainte Valèrie (XV secolo).
Orario:  9.00/19.00
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rue de la Boucherie
Nel XIII secolo venne a formarsi il quartiere dei macellai di Limoges, che andarono ad abitare soprattutto nella via che prende ancora dalla loro attività il nome: Rue de la Boucherie.

Case a graticcio ospitavano abitazioni e botteghe che vendevano carne.

Sei erano le famiglie di macellai che nel XVIII secolo monopolizzavano il commercio della carne.
I macellai erano veri artigiani: conoscevano l'arte dell'intaglio della carne.

Al 26° di questa via vi è una casa che replica la vita degli aderenti a questa corporazione.


I macellai avevano nel loro quartiere anche un loro luogo di culto: la cappella di Saint-Aurelien.

cappella di Saint-Aurelien
Venne costruita nel 1471 ed è dedicata ad Aureliano, il secondo vescovo di Limoges, patrono dei macellai, di cui qui si conservano le reliquie.
La cappella fu ampliata e poi decorata in stile barocco nel XVII secolo.
Durante la Rivoluzione fu venduta come bene nazionale e acquistata dalla confraternita dei macellai.

Il campanile con orologio è in scandole di castagno.
L'interno è assai ricco di decorazioni.

navata della cappella di Saint-Aurelien
Il gruppo scultoreo La Vergine del rene rappresenta S.Anna, la Vergine e il Bambino che porta alla bocca un rene.
Tradizionalmente i macellai regalavano ai loro clienti un rene per i loro bambini.
Altre statue adornano la cappella: S.Caterina e la Vergine del Sorriso.

La Vergine del rene
S.Caterina
Vergine del Sorriso
Davanti alla chiesa c'è una croce in pietra finemente scolpita del XV secolo, nota come Croce dei Carmelitani.
Prima infatti si trovava davanti al convento di quest'ordine.
La base è in granito, la croce in calcare ed un tempo era policroma.

Croce dei Carmelitani
particolare della Croce dei Carmelitani

 


















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Cour du Temple
 In questa zona della città si trova anche la Cour de Temple, una corte pavimentata collegata a rue du Consult tramite un corridoio, circondata da edifici a graticcio del XVI/XVII secolo e da portici ad arcate.

Cour du Temple
Un tempo queste costruzioni erano case e locande.

gallerie aperte tra due case
arcate

arcate

Le costruzioni erano collegate tra loro da gallerie aperte e scale rinascimentali.

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Altro luogo da visitare nelle vicinanze è la piazza dove sorge il mercato, Les Halles.

Les Halles
Una struttura d'acciaio a forma triangolare, senza nessun pilastro al suo interno.
L'esterno è in mattoni.

Un fregio corre nella parte alta delle pareti esterne, ed è costituito da 328 piastrelle in gres porcellanato.
Su di esso sono rappresentati i prodotti venduti al mercato.

fregio de Les Halles
Furono due ingenieri allievi delle tecniche Eiffel a progettarlo: Pesce e Levesque.
La costruzione venne fatta tra il 1885 e il 1889.
Il mercato occupa 1200 m².
Orario: lunedì/sabato 6.00/14.00
             domenica       7.00/13.00
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Un altro palazzo che attira l'attenzione è quello con il trompe-l'oeil di Place de la Motte.

trompe-l'oeil
E' un affresco che raffigura la storia del quartiere e della città: l'incendio del 1864, il castello feudale, la nascita di Auguste Renoir, l'epopea del basket e il festival jazz.

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L'edificio ottagonale del Pavillon du Verdurier fu costruito nel 1919 da Roger Gonthier, che progettò anche Les Halles.

Pavillon du Verdurier
L'edificio in stile art déco doveva servire come grande cella frigorifera per conservare le carni congelate argentine conservate durante la Prima Guerra Mondiale e per rompere il monopolio esercitato dalle famiglie della Rue de la Boucherie.

Pavillon du Verdurier
Pavillon du Verdurier
Costruito in cemento armato rivesito da mosaici e da piastrelle in pietra arenaria ha una superficie di 400 m².

Dopo essere divenuto mercato al coperto e stazione per gli autobus, oggi viene usato per allestire mostre.


CONCLUSIONI
Abbiamo visitato molto frettolosamente questa città che meritava di essere approfondita con più attenzione.
Non ci siamo potuti fermare a visitare i musei che trattavano le arti del fuoco, per motivi di tempo.
Ci avrebbero certamente aiutato ad avere una visuale più completa sulle attività artistiche e artigianali di questa città, nota a livello mondiale per le sue creazioni.


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