giovedì 2 ottobre 2014

Roma: i Musei Capitolini (Tabularium e Palazzo Nuovo)


Per chi non ha letto i miei post riguardanti i Musei Capitolini vi consiglio di ritornare a quelli precedenti per un'introduzione ai musei e per capire il percorso fin ora descritto.

Eravamo rimasti infatti al secondo piano del Palazzo dei Conservatori...scendiamo sino al piano terra, e giunti alla fine dello scalone giriamo a destra per scendere sotto il livello della piazza (a 8m di profondità).
Una galleria sotterranea che attraversa Piazza del Campidoglio ci condurrà a metà percorso al Tabularium, e alla fine al Palazzo Nuovo.

Galleria Lapidaria
La galleria è chiamata Galleria Lapidaria in quanto lungo le sue pareti è esposta una collezione epigrafica.
Trovano spazio in un percorso tematico 130 iscrizioni (il gioco, il sepolcro, il culto, la viabilità...).

Galleria Lapidaria
E' un'ambientazione suggestiva, un passaggio affascinante tra due file di reperti illuminati da luci soffuse e sovrastati da un cielo con lettere greche e latine al posto delle stelle: una sorta di via consolare antica percorsa nella notte.

edicola funeraria iscritta con ritratti dei defunti
La galleria posizionata nel sottosuolo tra la statua di Marco Aurelio e il Palazzo Senatorio, fu scavata negli anni '30, e veniva chiamata allora Galleria di Congiunzione.
Conteneva 1400 reperti, ma fu chiusa per problemi di umidità.
Oggi si può fruire del nuovo allestimento inaugurato nel 2005.

"Base dei Vicomagistri" (base di statua dedicata all'imperatore Adriano)
disegno esplicativo della "Base dei Vicomagistri"
Sono stati conservati resti di costruzioni di case romane di età imperiale che costeggiavano una strada che dal Campo Marzio saliva sul Campidoglio.

resti di edifici lungo la Galleria Lapidaria
Tabularium









A metà circa della galleria un braccio perpendicolare ed una scala salgono al Tabularium, sede dell'antico archivio romano, dove si conservavano le leggi e gli atti ufficiali incisi su tabulae in bronzo (da qui il nome tabularium).



Tabularium

Il Tabularium in opera quadrata chiude il Foro Romano sul lato del Campidoglio e fu inaugurato da Quinto Lutezio Catulo nel 78 a.C. (come da iscrizione in via S.Pietro in Carcere).
Occupa la sella che unisce le due vette del Colle Capitolino.

I piani superiori sono stati sostituiti dal Palazzo Senatorio.
Il Tabularium venne utilizzato tra il XIV e il XVII secolo come magazzino e locale di vendita del sale, e in parte come prigione.






accesso al Tabularium
Un corridoio fiancheggiato da braccia perpendicolari porta ad una galleria aperta sul Foro Romano.

affaccio della galleria porticata sul Foro Romano
il Foro Romano dal Tabularium
galleria porticata del Tabularium









La galleria porticata, in opera quadrata di tufo di Gabi, doveva mettere in comunicazione le due parti del colle.
Le arcate furono chiuse durante il Medioevo.










La costruzione del Tabularium ha rispettato l'ubicazione di un tempio più antico: il Tempio di Veiove del 192 a.C. 


Il tempio, scoperto  negli anni '30, è di età sillana(I secolo a.C.).
Vennero poi fatti dei restauri in età flavia (II secolo d.C.).
Aveva una cella trasversale preceduta da un pronao a quattro colonne.
Il podio era in travertino mentre la cella in tufo di Grotta Oscura.

Tempio di Veiove dietro la vetrata
Vi sono anche nel Tabularium i resti di un edificio precedente con un pavimento a fondo bianco e scaglie di marmo colorate: è uno dei pavimenti più antichi di Roma (II secolo a.C.).

Nel Tabularium trovano la loro collocazione alcune opere: un grande frammento di architrave del I secolo d.C. proveniente dal Tempio della Concordia nel Foro Romano, un grande frammento di architrave con rilievo di strumenti sacrificali di età flavia proveniente dall'Arco di Vespasiano e Tito nel Foro Romano, la Statua colossale di Veioive di età flavia e una lastra con bassorilievo di Curzio che si getta nella voragine ritrovato vicino alla Colonna di Foca nel Foro Romano.

architrave del Tempio della Concordia
architrave dell'Arco di Vespasiano e Tito


Veiove


lastra con rilievo di cavaliere








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Ritornati sui propri passi nella Galleria Lapidaria, arrivati alla sua estremità si trovano le scale che immettono nel cortile del Palazzo Nuovo.

Palazzo Nuovo
Il Palazzo Nuovo prende questo nome dal fatto che fu costruito ex-novo su progetto di Michelangelo, che previde una facciata uguale a quella del Palazzo dei Conservatori, che lo fronteggia nella Piazza del Campidoglio.
La costruzione, che terminò nel 1663, venne poi eseguita da Girolamo e Carlo Rainaldi.

Il museo fu inaugurato nel 1734 durante il papato di Clemente XII, e di quell'epoca mantiene ancora le decorazioni interne e l'allestimento museale.

Le collezioni qui conservate derivarono da collezioni private di prelati e di famiglie nobili, tra le quali quella della famiglia Albani consistente in 418 sculture antiche.

atrio del Palazzo Nuovo
Dall'atrio del palazzo, adornato con numerose statue, si accede al Cortile dove si trova sul fondo una grande nicchia con lapide commemorativa dell'innaugurazione del museo e una fontana con una grande statua di dio fluviale, il cosiddetto Marforio, statua del I/II secolo d.C. alta 6 m.

Cortile
Il Marforio, facente parte delle cosiddette "Statue parlanti di Roma" che raccoglievano le satire contro il governo pontificio, deriva il suo nome da "Martis Forum" (Foro di Marte, ovvero il Foro di Augusto) dove fu ritrovata.

statua di Morforio
I cosiddetti "Satiri della Valle" (dal nome del Palazzo della Valle nel cui cortile venivano custoditi), due statue speculari di età ellenistica, furono ritrovati vicino al Teatro di Pompeo, ed ora fiancheggiano la fontana del cortile del Palazzo Nuovo.

Satiro della Valle
Nel cortile si trvano anche tre colonne di granito grigio con fregio in rilievo di sacerdoti egizi, provenienti dal santuario di età imperiale di Iside e Serapide in Campo Marzio.

cortile con colonne con rilievi dai soggetti egizi
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Nel cortile si apre la piccola Sala Egizia con reperti in granito provenienti in maggior parte dall'Iseo in Campo Marzio.

Cinocefali nella Sala Egizia
Sfinge e coccodrillo nella Sala Egizia
Le Tre Stanzette Terrene del palazzo contengono ritratti, epigrafi e sarcofagi.

Tramite lo Scalone, adorno di sarcofagi, statue e busti, si sale al primo piano del palazzo.

Scalone con sarcofago con caccia al leone (III sec.d.C.)
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Giunti al primo piano ci si trova nella Galleria sulla quale si affacciano tutte le sale museali.
Galleria
Lungo questo corridoio sono esposte molte opere d'arte di diverso genere ed epoca, ed alcune sono la copia romana dell'originale greco.

Tra le tante: un Cratere a calice proveniente dalla Tomba di Cecilia Metella sulla via Appia Antica, un sarcofago con scene di amazzonomachia del II secolo d.C., una Statua di Ercole come uccisore dell'Idra di Lerna, trovata presso la Chiesa di S.Agnese sulla via Nomentana e restaurata da A.Algardi .

Cratere a calice
Sarcofago con amazzonomachia
Ercole come uccisore dell'Idra
E ancora: una Statua di Fanciullo come Ercole che strozza i serpenti (o Caracalla o Annio Vero) del II secolo d.C., un Torso di Discobolo come guerriero ferito (copia del Discobolo di Mirone) del I secolo d.C., una Statua di Eros che incorda l'arco (dall'originale di Lisippo) già a Villa d'Este a Tivoli.

Fanciullo come Ercole che strozza i serpenti
Torso di Discobolo come guerriero ferito
particolare di Discobolo come guerriero ferito
Eros che incorda l'arco
Le epigrafi che sono murate nelle pareti della Galleria provengono dai Colombari dei liberti di Livia.

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Percorrendo la Galleria la prima sala a destra che s'incontra è la Sala delle Colombe, che prende il nome da un mosaico con quattro colombe sul bordo di un vaso in bronzo, proveniente da villa Adriana a Tivoli

mosaico con quattro colombe
Nella stessa sala un altro mosaico con scene di ambiente teatrale, raffigura due maschere della Commedia Nuova: una giovane e uno schiavo.

mosaico con scene d'ambiente teatrale
Al centro della sala una bella Statua di Fanciulla con Colomba è la copia di un originale greco del II secolo a.C.
Il serpente è opera di un restauro moderno.

Fanciulla con colomba
particolare di fanciulla con colomba
Trovano qui spazio su mensole 80 ritratti di personaggi pubblici e privati, femminili e maschili, e le Tabulae Iliacae con scene in miniatura della guerra di Troia, tratte dall'Iliade.
Sulle pareti sono affisse tavolette in bronzo con incisioni onorarie e leggi.

ritratti e incisioni nella Sala delle Colombe
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Sempre sullo stesso lato della Galleria, l'ambiente ottagonale che segue, il Gabinetto di Venere, è interamente dedicato ad un'unica statua: la Venere Capitolina.

Gabinetto di Venere
Questa statua ha avuto come modello l'Afrodite Cnidia di Prassitele.
La Venere sembra essere sorpresa dal visitatore mentre esce dall'acqua di un bagno lustrale, e cerca di nascondere le sue nudità.

Venere Capitolina

Fu ritrovata nei pressi della Basilica di S.Vitale tra il Quirinale e il Viminale.

Venere Capitolina
Venere Capitolina






















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Passando sull'altro lato della Galleria troviamo la Sala degli Imperatori.

Sala degli Imperatori
Qui si trovano 67 ritratti di imperatori e di imperatrici romane, e di alcuni personaggi di età imperiale, posti in ordine cronologico su mensole.

busto di Ottaviano, Livia e Augusto (in alto da sinistra adestra) 
Tra i tanti busti la Dama Flavia o Busto Fonseca del II secolo d.C.

Busto Fonseca
Al centro della sala si trova la statua seduta di Elena, la madre di Costantino.

Statua seduta di Elena
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La Sala dei Filosofi ha come tema la ritrattistica di filosofi, poeti, oratori e scrittori greci e romani.


Sala dei Filosofi
Molti sono stati eseguiti su "modelli di genere" e non  rappresentano le reali sembianze del personaggio, a volte morto da parecchi anni.

Erma bifronte di Epicuro e Metrodoro (maestro e allievo) in basso al centro
La statua che si trova al centro della sala ha una testa non sua, esempio di adattamento su stile del IV secolo a.C.
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Si è giunto ora alla Salone, la sala centrale e più grande del palazzo, ricca di decorazioni e opere d'arte.
 
Salone
Salone
Il soffitto in legno e dorature a cassettoni è seicentesco, e l'arco del portale che mette in comunicazione con la Galleria è decorato con vittorie alate.

soffitto del Salone
Al centro della sala prendono posto statue in marmo colorato:
- al centro la colossale statua di Ercole Bambino, in basanite, proveniente
  dall'Aventino.

Ercole Bambino
 - ai lati dell'Ercole, due statue di centauri greci in marmo bigio morato, opera
  di Aristea e  Papias, due artisti di Afrodisia (Asia Minore), di età adrianea
  ritrovate a Villa Adriana a Tivoli. Uno rappresenta un giovane e allegro
  centauro, l'altro uno stanco e vecchio.

Centauto (giovane)
Centauro (vecchio)






















- alle estremità del gruppo di statue si trova a destra una statua di Asclepio e a
  sinistra una statua di Zeus, entrambe provenienti dalla Villa di Nerone ad
  Anzio.

Centauro e Asclepio
Lungo le pareti del Salone altre statue di pregio sono esposte: una statua di Photos restaurata come Apollo Citaredo (dall'originale di Skopas IV secolo a.C.), il gruppo scultoreo del Cacciatore con lepre (un personaggio romano del III secolo d.C.), una statua di Arpocrate (proveniente da Villa Adriana), una statua di Apollo copia dell'Apollo dell'Omphalos (di Kalamis V secolo a.C.), una statua di Amazzone ferita di Sosikles (copia di un originale di Policleto V secolo a.C.).

Apollo Citaredo
Cacciatore con lepre e Arpocrate (a destra)


Amazzone ferita e Apollo
E ancora...una statua ritratto di Adriano con sembianze di Marte, un Ermes (copia romana di una statua di Lisippo) proveniente da Villa Adriana a Tivoli, una statua di Atena promachos (copia di un originale di Picleto del V secolo a.C.), un Giovane Satiro (II secolo d.C.), una statua di Augusto che regge il mondo (il corpo è stato copiato dal Diadumeno di Policleto).


Adriano come Marte

Atena e Giovane Satiro (prime due statue da sinistra)
Ermes
Augusto che regge il mondo (prima statua a sinistra)
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La Sala del fauno prende il nome dalla statua del Fauno in marmo rosso antico (II secolo d.C.) al centro della sala, proveniente da Villa Adriana.

Sala del Fauno
Fauno
Fanciullo con maschera






Altre opere importanti di questa sala sono il Fanciullo con maschera che probabilmente avrà decorato una fontana o un ninfeo, il Fanciullo che strozza l'Oca di Boethos (scultore di Rodi).


Lex de Imperio Vespasiani








Lungo le pareti vi sono murate iscrizioni e bolli di mattoni, e la Lex de Imperio Vespasiani (69 d.C. in bronzo), nella quale il Senato confermava il potere all'imperatore Vespasiano.

Vi è anche nella sala il Sarcofago con il mito di Endimione, del II/III secolo d.C. ritrovato sotto la chiesa di S.Eustachio.

Sarcofago con il mito di Endimione
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L'ultima sala del palazzo è la Sala del Gladiatore, così chiamata per la presenza della statua del Galata morente o Galata Capitolino, replica di un gruppo votivo dedicato ad Atena Pallade da Attalo I per le vittorie sui Galati (III/II secolo a.C.) a Pergamo.

Sala del Gladiatore
La statua proviene dagli Horti di Cesare (poi Sallustiani), dalla collezione Ludovisi.

Galata Capitolino

Amazzone ferita












L'Amazzone ferita deriva da un modello di Fidia (V secolo a.C.) e la testa è una replica dell'Amazzone di Policleto, che venne realizzata per un concorso tra celebri scultori greci per il Santuario di Artemide ad Efeso.
Proviene da Villa d'Este a Tivoli, villa che in epoca romana si sarebbe trovata nella Villa Adriana.


particolare dell'Amazzone ferita
Il Satiro a riposo è unacopia romana dell'originale di Prassitele del IV secolo a.C. anche questo proveniente da Villa d'Este.

Satiro a riposo
E poi... una statua di Antinoo-Ermes (o Antinoo Capitolino) da Villa Adriana, un busto di Alessandro Magno copia da un originale ellenistico del III/II secolo a.C., una statua di Giunone copia di un originale greco (III secolo a.C.).

Antinoo-Ermes
Busto di Alessandro Magno
Giunone
E per finire con un tocco di romanticismo...Amore e Psiche da un originale del II secolo a.C. proveniente dall'Aventino.

Amore e Psiche
Amore e Psiche
Amore e Psiche


www.museicapitolini.org
Orario:  martedì/domenica  9.00/20.00
Costo:   9,50€            8,50€  per i residenti a Roma
             11,50€          Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
             10,50€          Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
                                  per i residenti a Roma
             5€                 audioguida


CONCLUSIONI 
Difficile dire quale è l'opera che più colpisce per bellezza in questo grande e importante museo romano, dato che in ogni sala vi è più di un capolavoro d'arte del mondo antico.
Sicuramente però si esce da questo museo fortemente arricchiti e consapevoli del valore inestimabile delle collezioni qui presenti, un tempo godibili solo da nobili e prelati, e divenuti fortunatamente fruibili per tutti.
Stanchi?...ma certamente appagati!


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