martedì 20 maggio 2014

Atmosfere natalizie ad Orvieto

  
SITO TURISTICO                           www.inorvieto.it
UFFICIO TURISTICO                     Piazza Duomo 24

Orvieto è bella durante tutto l'arco dell'anno.
Visitiamo questa città ogni anno durante le feste natalizie perché in questo periodo vi andiamo a comprare il rinomato olio che si produce in questa zona dell'Umbria, posta a cuneo tra Lazio e Toscana.


Orvieto si trova in provincia di Terni.
L'antica Velzna etrusca, la romana Volsinii, sorge arroccata sopra una rupe tufacea.
Dal VII secolo a.C. questo luogo era stato eletto sacro dalle popolazioni dell'Etruria.
Nel 246 a.C. cadde nelle mani dei Romani che rasero al suolo la città e deportarono i suoi abitanti a Volsinii Novi (l'attuale Bolsena).


Solo nel III secolo d.C. alcuni abitanti di quella nuova città, a sua volta devastata, ritornarono a ripopolare la rupe.
Subirono però la dominazione dei Goti, e furonoliberati poi dal generale bizantino  Belisario, nel 538.
Fu la volta quindi della dominazione dei Longobardi.

scorcio medievale del centro storico
vicolo del centro storico
La città medievale di Orvieto sorse lungo il decumano romano con il nome di Urbs Vetus (Città Vecchia).

Palazzo Saracinelli
via medievale del centro storico
 
via del centro storico






















Tappe della sua esistenza medievale furono il 1137 la nascita del Comune, come roccaforte guelfa, il 1215 l'istituzione del consiglio dei 400, il 1250 la creazione della figura del Capitano del Popolo, il 1292 la Magistratura dei Signori Sette, e il 1290 l'inizio della costruzione del suo famosissimo Duomo.

Duomo
Dedicato a S.Maria Assunta in Cielo, questo capolavoro del tardo medioevo fu costruito per celebrare il Miracolo di Bolsena del 1263 e conservare le reliquie del miracolo eucaristico.

Duomo
Il prete boemo Pietro di Praga incredulo della dottrina della transustanziazione, ovvero della presenza del corpo e del sangue di Cristo nell'ostia, mentre celebrava Messa nella basilica di S.Cristina a Bolsena vide stillare sangue dall'ostia consacrata e bagnare il corporale.
Informato Papa Urbano IV che risiedeva ad Orvieto e appurata la sincerità dell'accaduto, il lino fu portato in città e nel 1264 il Papa promulgò la bolla "Transiturus" che istituiva la festa del Corpus Domini.

Facciata del Duomo
facciata del Duomo






















La costruzione del Duomo proseguì fino al XVII secolo.
L'iniziale progetto d'impostazione classica fu cambiato da Lorenzo Maitani intorno al 1308 con un impianto gotico a croce latina.
Dello stesso Maitani è la facciata tricuspidale.
La direzione dei lavori fu affidata successivamente a molti altri capomastri.

scorcio del Duomo da via Duomo
La chiesa è elevata su una platea di sette gradini bianchi e rossi alternati.
La ricca facciata sembra un trittico in cui si aprono tre portali sormontati da tre cuspidi che raggiungono una loggetta che corre su tutta la facciata.
I portali sono inquadrati da pilastri
Sopra si trova un rosone opera di Andrea Orcagna (1359).
La facciata termina con altre tre cuspidi tra le guglie che sovrastano quattro pilastri.

due pilastri con bassorilievi e portale bronzeo del Duomo
I quattro pilastri sono rivestiti da lastre marmoree con bassorilievi con scene tra tralci d'acanto, d'edera e di vite, del Vecchio e del Nuovo Testamento e dei Novissimi:
I pilastro    - storie della Genesi
II pilastro   - Albero di Jesse con la genealogia di Cristo, re della stirpe di David, profeti e antenati di Cristo
III pilastro  - Nuovo Testamento e vita di Cristo
IV pilastro  - Giudizio Universale

un pilastro del Duomo
particolare del bassorilievo di un pilastro























La decorazione musiva policromatica è composta da mosaici su sfondo dorato.
Nel timpano centrale si trova la rappresentazione dell'Incoronazione della Vergine.

Incoronazione della Vergine
Nella lunetta del portale centrale vi è una Maestà in marmo con baldacchino e angeli in bronzo.
Questo gruppo scultoreo del 1329, simbolo del titolo del Duomo, è una copia dell'originale che si trova nel Complesso museale dei Palazzi Papali.

Maestà e simboli di due evangelisti
Sempre in bronzo sono i simboli dei quattro evangelisti posti sulla cornice delle porte: l'Angelo (S.Matteo), il Leone (S.Marco), l'Aquila (S.Giovanni) e il Toro (S.Luca). Le statue sono di Lorenzo Maitani.
Altre statue in bronzo e in marmo terminano la ricca decorazione della facciata.

il toro simbolo di S.Luca







l'aquila simbolo di S.Giovanni


Le porte in bronzo sono opera di Emilio Greco (1964) ed hanno sostituito quelle lignee.
Sulle due porte laterali sono raffigurati due grandi angeli, mentre su quella centrale, divisa in sei pannelli, le Opere di Misericordia.

portale centrale con Opere di Misericordia
Sui fianchi della costruzioni vi sono le cappelle estrodossali.
Sul fianco destro si apre la porta di Postierla, un portale ogivale di tipo pisano.
Sul fianco sinistro si trovano la porta di Canonica e la porta del Corporale.

cappelle estrodossali e porta di Postierla
fianco sinistro del Duomo con porta di Canonica e porta del Corporale
L'interno del Duomo è caratterizzato come l'esterno dall'alternarsi bianco e grigio dei filari di travertino e basalto.
E' a tre navate con 10 colonne cilindriche e 2 pilastri ottagonali.
La controffacciata e le navate laterali sono decorate con stucchi, affreschi, pale d'altare e statue marmoree.
Le travature del tetto sono dipinte.

Il Duomo ha una tribuna è quadrangolare.
Lungo le pareti si trova un coro ligneo goticizzante
Sull'altare maggiore vi è un Crocifisso ligneo.

Le cappelle laterali sono semicilindriche.
Sui bracci laterali del transetto si aprono due cappelle.

La Cappella del Corporale (1350/56) prende il nome dalla reliquia del miracolo di Bolsena che è custodita in un tabernacolo marmoreo opera di Orcagna.
Le scene dipinte da Ugolino di Prete Ilario nella cappella narrano la storia del miracolo e della vita di Mosè, Elia ed Abramo.
una nicchia ad arco ospita la tavola della Madonna dei Raccomandati di Lippo Memmi (1320).
Un reliquiario d'argento di alta oreficeria, una chiesetta gotica in miniatura che conteneva il corporale, narra la storia del miracolo e la Passione di Cristo nei suoi pannelli a smalto.

Calice monumentale davanti all'entrata della rocca
La Cappella di S.Brizio, che si trova sul fianco destro del transetto, fu costruita tra il 1406 e il 1444 ed è interamente ricoperta da un ciclo di affreschi sul tema del Giudizio Universale, in parte dipinti dal Beato Angelico e in parte da Luca Signorelli.
La cappella sovvenzionata dalla famiglia Monaldeschi è un capolavoro del rinascimento italiano.

Il Beato Angelico dipinse parte delle volte con Cristo Giudice, Cherubini, Serafini, Troni, Angeli e Profeti.

Luca Signorelli, cinquant'anni dopo, finì di dipingere la volta e affrescò le pareti con le scene che raffigurano il Finimondo, la Predicazione dell'Anticristo, la Resurrezione della carne, la Divisione degli eletti e dei reprobi, l'Inferno e il Paradiso.
Inoltre nella zoccolatura con decorazioni a grottesche raffigurò i busti di uomini illustri che si affacciano da riquadri contornati da episodi tratti dalle loro opere, e nel basamento scene mitologiche.

Luca Signorelli si è ritratto in abiti neri con Antonio Alberi, camerlengo del Duomo.

La cappella prende il nome anche di Cappella della Madonna di S.Brizio per la tavola,posta sull'altare trasferita qui nel 1622, raffigurante una Madonna bizantina.
La tavola è inquadrata da una macchina d'altare barocca.

sotterranei della cattedrale
Sotto la cattedrale si trova il deposito dell'ex cantiere dove sono conservati gli stendardi della processione del Corpus Domini.

Orario feriali:
               novembre/febbraio            9.30/13.00   14.30/17.00
               marzo e ottobre                 9.30/18.00
               aprile/settembre                 9.30/19.00

            festivi e domenica:
               novembre/febbraio           14.30/17.30
               marzo/maggio e ottobre   13.00/17.30
               giugno/settembre              13.00/18.30

Orario cripta:    10.00/12.00
Costo: Duomo e Cappella di S.Brizio               3 €
           Duomo, Cappella di S.Brizio e Museo   5 €
           Museo                                                    4 €
NO FOTOGRAFIE
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Sul lato settentrionale della Piazza del Duomo vi sono le cosiddette casette dei Canonici del XV secolo, che si concludono con la Torre del Maurizio.

casette dei Canonici e Torre del Maurizio
Il nome di questa torre deriverebbe da "ariologium de muriccio", dal latino"mauricium" = cantiere, quindi "orologio del cantiere", e per "cantiere" si intende qui l'Opera del Duomo.

Torre del Maurizio
La campana con banderuola caudata, battuta da un automa in bronzo vestito come un oblate dell'Opera del Duomo e con copricapo, scandiva infatti i turni dei lavoratori impiegati nella costruzione del Duomo.
Un meccanismo ad orologeria attuale del XVIII secolo batte il tempo ad ogni ora.
Vi è una partitoria per i quarti per le campane più piccole.

Sulla cintura del battitore vi è scritto:
"Da te a me, campana furo i pati: tu per gridar et io per far i fati"
mentre sulla campana
"Se vuoi ch'attenga i pati, dammi piano. Se no io cassirò e darà invano".

Nell'angolo sud-orientale la piazza è delimitata dai palazzi pontifici: i Palazzi Papali e il Palazzo Soliano.

retro del Palazzo Papale di Urbano IV
I tre medievali Palazzi Papali si svilupparono in tempi diversi anche sembrano un unico edificio essendo stati costruiti tutti in tufo.
Prendono il nome dai papi che li abitarono.
Il più antico è quello di Urbano IV, costruito su due piani a ridosso dell'abside del Duomo e scandito da trifore.
Il palazzo addossato e molto simile a quest'ultimo è il palazzo di Gregorio X .
Il palazzo di Martino IV è invece isolato dagli altri due.
Il pianterreno è aperto a loggiato con copertura a volta a crociera.
Le bifore della facciata hanno cornici con modanature.

trifore del Palazzo Papale
I palazzi Papali ospitano una delle quattro sedi del Museo dell'Opera del Duomo.
Le altri sedi del museo sono la Cappella di S.Brizio, l'ex chiesa di Sant'Agostino e il Palazzo Soliano.
Nel complesso museale sono raccolte opere di scultura, pittura, oggetti d'arte  e arredi sacri del periodo medievale, rinascimentale e manieristiche

Orario: novembre/febbraio 10.00/13.00  14.00/17.00
                                            chiuso il martedì
             aprile/settembre     9.30/19.00
             ottobre e marzo      10.00/17.00
                                             chiuso il martedì
Costo: Museo                                                   4€
           Museo+ Duomo + Cappella S.Brizio    5€
    

Il Palazzo Soliano si trova anch'esso sulla Piazza del Duomo, sul suo lato meridionale.
Viene chiamato anche il Palazzo di Bonifacio VIII perché fu fatto costruire per lui nel 1297.
Ospita il Museo Emilio Greco con opere donate dall'artista alla città di Orvieto.

Palazzo Soliano
Di fronte al Palazzo Soliano vi è il Palazzo dell'Opera del Duomo costruito nel 1359, ristrutturato nel XVII secolo, ma l'attuale aspetto è del XIX secolo.
Custodisce antichi documenti.
Perpendicolare a questo edificio vi è la chiesa di S.Giacomo Maggiore coeva al Duomo ma con l'aspetto attuale del rifacimento del 1835.
Per connessione con l'ospedale del XII secolo, che è rimasto in attività sino al 2000, viene chiamata anche chiesa dell'Ospedale.

Palazzo dell'Opera del Duomo e chiesa di S.Giacomo Maggiore
Sullo stesso lato si trova il Palazzo Faina costruito su una casa del duecento dei Monaldeschi dal conte Claudio Faina nel 1846.

Palazzo e Museo Claudio Faina
Il palazzo ospita il Museo "Claudio Faina" che raccoglie reperti archeologici etruschi provenienti dalle zone che circondano Orvieto, tra i quali quelli del tempio del Belvedere, dell'area sacra di Cannicella e della necropoli del Crocifisso.
Orario: aprile/settembre    9.30/18.00
             ottobre/marzo      10.00/17.00
             chiuso il lunedì
Costo 4,50€

Ma non tutti sanno che sotto la città di Orvieto vi è un'altra città sotterranea che mostra molti aspetti del passato "rupestre" dei suoi abitanti.

Con ingresso sul bordo meridionale di Piazza Duomo, nel giardino delle grotte, si accede con visite guidate al mulino di S.Chiara, una cavità della rupe dove si possono osservare ambienti dotati di pozzo e cisterne, che vennero utilizzati come frantoio, stalle, cantine, condotte per l'acqua e poi come cava di pozzolana.
Ma questo è solo un assaggio delle più di mille cavità che Orvieto nasconde allo sguardo del turista frettoloso.
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La storia della città è legata alla storia della Chiesa e del Papato, visto che la città fu annessa allo Stato pontificio nel 1354 e che risiedettero qui ben tre Papi: Urbano IV, Gregorio X e Martino IV.
Anche Bonifacio VIII fece sentire fortemente la sua presenza in città, e a lui si devono il Palazzo Papale (Palazzo Solimano) e le statue che lo raffigurano, che furono poste sulle due porte della città.

Nel 1354 il Cardinale Albornoz sceso in Italia occupò Orvieto e decise di costruirvi una rocca nel 1364.

porta d'ingresso alla rocca
Questa fu poi in parte distrutta da guerre intestine nel 1390.
Una nuova rocca venne costruita nel 1450/52 che rimase come struttura militare sino al settecento.
Fu infine abbattuta in gran parte nel 1831.

rocca di Albornoz e Porta Soliana
Della fortezza rimangono un torrione circolare, la cinta muraria esterna, tre porte e i ruderi della Porta Soliana.
Nell'anfiteatro  posto al suo interno furono celebrate le onoranze funebri per Garibaldi nel 1882.

giardini della rocca
giardini della rocca
Nel 1527 a seguito del Sacco di Roma il Papa Clemente VII si rifugiò ad Orvieto, e nel 1530 fece costruire da Antonio da Sangallo il Giovane il Pozzo della Rocca, noto ancor di più come Pozzo di S.Patrizio.
Prende questo nome dalla somiglianza con la caverna del Purgatorio di S.Patrizio in Irlanda.
Sul fondo del pozzo vengono buttate monetine per propiziarsi il ritorno ad Orvieto.
Pozzo di S.Patrizio visto dalla rocca

Fu voluto dal Papa per poter avere più acqua e quindi resistere di più in caso di assedio.
Esternamente si presenta come una costruzione cilindrica larga e bassa decorata con i gigli di Paolo III.

L'ardua ingegneria del pozzo è caratterizzata dalle due scale a spirale di 248 scalini, che scendono 53 m sino alla falda acquifera del fiume Paglia.
In questo modo i muli che scendevano al pozzo non s'incotravano con quelli che lo risalivano.
Il pozzo misura 13 m di diametro ed ha 72 finestre che lo illuminano.

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Come a Verona la vita cittadina era scandita dalle lotte tra le famiglie dei Montecchi e i Capuleti, ad Orvieto furono le famiglie dei Monaldeschi (guelfi) e dei Filippeschi (ghibellini) a caratterizzare le vicende della città.
Queste due famiglie rivali furono citate anche da Dante nel VI canto del Purgatorio della Divina Commedia
"Vieni a veder Montecchi e Cappelletti,
Monaldi e Filippeschi, uom senza cura:
color già tristi, e questi con sospetti!"
Una targa con il ricordo di questa citazione è affissa sulla Torre del Moro, o Torre del Papa, in quanto questa torre fu un edificio appartenuto al papato sino al 1515, anno in cui fu donato da Papa Leone X al comune.
La torre è chiamata "del Moro" da Raffaele del Santo detto il "Moro", che risiedeva li vicino e che diede il nome anche alla contrada.

Torre del Moro
La torre medievale, orientata secondo i punti cardinali, è alta 47 m ed è dotata di 2 campane e di un orologio.
Da essa partono i quattro quartieri in cui è diviso il centro storico di Orvieto: Serancia, Corsica, Olmo e Stella.
Rappresentava anche lo spartiacque tra potere civile, economico e religioso.

Torre del Moro (sinistra) e Torre del Maurizio
La torre unisce le due ali del Palazzo della Mercanzia o dei Signori Sette.
Il palazzo fu costruito nel 1319 per ospitare la magistratura del Comune popolare, quello dei 7 consoli che rappresentavano le Arti.

Molto presto il libero Comune decadette, e quindi il palazzo fu abbandonato.
Successivamente fu la residenza del celebre architetto Antonio da Sangallo che lavorò in città, poi divenne la sede del governatore ed è oggi un centro espositivo.

Un ascensore porta alla sommità della torre.
Orario:  marzo/aprile     settembre/ottobre       10.00/19.00
              maggio/agosto  novembre/febbraio     10.30/16.30
Costo 2,80€
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Ci troviamo su Corso Cavour, la strada principale del centro storico di Orvieto, chiamata nel medioevo via della Mercanzia.
E' affiancata da antichi palazzi e case medievali, e rappresenta la strada dello shopping cittadino.

Corso Cavour
La strada si immette nella Piazza della Repubblica, fulcro della vita religiosa e al tempo stesso cuore civico della città.

Piazza della Repubblica by night

Questo luogo ha sempre avuto un ruolo importante: foro etrusco-romano della città antica, divenne la Platea Comunis in epoca medievale.

Sulla piazza trova posto la Collegiata di S.Andrea e S. Bartolomeo, che rappresenta il luogo di culto più antico in città.
La prima chiesa fu infatti costruita nel VI secolo su di un tempio etrusco.

Collegiata di S.Andrea e S.Bartolomeo
Di questa chiesa paleocristiana si possono visitare i resti insieme a quelli della struttura ipogea della collegiata, del foro e dell'abitato villanoviano nei sotterranei della chiesa attuale, costruita nel XI/XII secolo.
I sotterranei sono visitabili tramite visita guidata.

La facciata del XV secolo a quattro spioventi della chiesa è decorata con un rosone e lesene.

Collegiata, Torre campanaria e Palazzo Comunale
Il portale in marmo rosso è strombato ed è stato eseguito da Vito di Marco da Siena.
Le statue della lunetta del portale come anche le vetrate del rosone sono novecentesche.

portico della Collegiata
La chiesa presenta un portico sul fianco esterno sinistro che costeggia Corso Cavour.

L'interno della chiesa, a pianta basilicale con tre navate, si presenta con pilastri mistilinei su archi a sesto acuto.
Le otto colonne di granito del II secolo hanno capitelli in stile classico.

navata centrale della collegiata
Vi si trova un doppio transetto e un abside quadrangolare.
Il presbiterio è rialzato e coperto da volte a crociera.
La copertura della chiesa è a capriate lignee.

navata laterale
navata centrale
volte del transetto
volte del transetto
Si custodiscono affreschi trecenteschi, tele del XVI secolo, un'edicola sepolcrale della famiglia Magalotti del XIV secolo e un pulpito cosmatesco del X secolo.

affreschi trecenteschi
pulpito cosmatesco
edicola sepolcrale






















In questa collegiata vennero firmati atti di pace e furono numerose le vicende storiche della Chiesa e della città che la videro protagonista.

La torre campanaria con merli ha pianta dodecagonale.
E' scandita da tre ordini di bifore divise da colonnette in stile longobardo.
La torre fa da raccordo tra la chiesa e il Palazzo Comunale.

Torre campanaria e Palazzo Comunale
Il Palazzo Comunale venne costruito nel 1216/19 e rinnovato nel 1573/81 su progetto di Ippolito Scalza.
Dopo la restituzione al Comune da parte del Papa Leone X nel 1516 divenne la residenza di governatori e delegati apostolici.

Dell'originale costruzione si notano le finestre gotiche sul retro del palazzo.
Sulla facciata arcate sorreggono un'ampia balconata che corre lungo tutto l'edificio.
Oggi è sede del Municipio.

arco del Palazzo Comunale da via Garibaldi
Accanto al palazzo si apre su via Garibaldi un arco neoclassico in travertino, costruito per onorare la visita di Pio IX nel 1857.

Palazzo Ravizza e Palazzo Ottaviani in Piazza della Repubblica

Tra i palazzi che circondano la piazza si trovano il Palazzo Ravizza e il Palazzo Ottaviani che un tempo fu una locanda dove alloggiò anche Garibaldi.
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Da Corso Cavour, prendendo via della Costituente , si giunge al Palazzo del Capitano del Popolo, completato nei primi anni del trecento.
E' stato costruito con pietra basaltica e tufo.

Palazzo del Popolo
Al pianterreno prevedeva una loggia porticata per accogliere il mercato, e al primo piano un grande salone affrescato (Sala dei Quattrocento), con trifore collegate da cornici con decorazioni a scacchiera, per le assemblee popolari.
Al salone si accedeva tramite un grande scalone esterno.
La sommità del palazzo è arricchita con merli ghibellini.
La torre campanaria fu aggiunta nel 1315.

trifore del Palazzo del Popolo
scalone esterno del Palazzo del Popolo







Nei secoli cambiò destinazione d'uso: fu Monte di Pietà, teatro, cinema, Monte frumentario, sede della facoltà universitaria di Diritto, Teologia e logica (1596).












L'adiacente Piazza del Popolo, costruita tra il 1281 e il 1284, è oggi teatro del mercato.
Peccato che sia piena di macchine parcheggiate!

Piazza del Popolo
Di fronte al Palazzo del Popolo si trova il Palazzo Bracci-Testasecca di fine ottocento, oggi Grand Hotel Reale.
Sul medesimo lato vi è la sconsacrata chiesa di S.Rocco, oggi sede di mostre.
Dalla facciata del Palazzo Simoncelli affiorano le bifore medievali chiuse nel cinquecento.

Palazzo Simoncelli
chiesa di S.Rocco e angolo del Grand Hotel Reale

Ma ancora avremo la possibilità di scoprire, nelle nostre prossime visite alla città, altri quartieri più decentrati ma altrettanto ricchi di storia e bellezze artistiche.

Orvieto è una città attenta all'arte in ogni sua forma e fantasia, lo testimoniano l'artigianato del legno, la produzione del cosiddetto merletto di Orvieto con filo d'Irlanda, che si rifà ai motivi dei bassorilievi del Duomo, l'arte orafa e le famose ceramiche qui prodotte.

ceramiche orvietane
negozio di ceramiche
L'arte della ceramiche di Orvieto create dai vascellari, come vengono chiamati i ceramisti orvietani, iniziò nel XIII secolo con la "maiolica arcaica" che vedeva sullo sfondo bianco disegni in smalto con due colori ricavati da metalli: bruno (dal manganese) e verde (dal rame).

negozio di ceramiche
ceramiche orvietane
I motivi erano gli uccelli, i pesci e altri animali, figure femminili e bestie dalla testa umana.
Nel XIV secolo si aggiunse poi il colore blu a rilievo con la tecnica della zaffera.

vetrina di un negozio in via dei Magoni
Intorno a Piazza Duomo, soprattutto in via dei Magoni, la via degli artigiani, si possono trovare negozi che vendono articoli di ogni fattura e prezzo.


Durante le ultime feste natalizie siamo stati coinvolti nell'evento Umbria Jazz Winter che si tiene ogni anno nei cinque giorni tra Natale e Capodanno.

concerto del l'Umbria Jazz Winter nel Palazzo del Popolo
Marching Band davanti al Palazzo del Popolo
Si tratta di cinque giorni di musica ad ogni ora del giorno fino a tarda notte che vedono come palcoscenici il Palazzo del Popolo, il Museo Emilio Greco, il Teatro Mancinelli, il Palazzo dei Sette e il Duomo.
Ma anche all'aperto, coinvolgendo un pubblico festoso, due volte al giorno si svolge la parata della Marching Band che percorre il centro storico e che coinvolge l'intera città.

Marching Band nelle vie del centro storico
Marching Band davanti al Teatro Mancinelli


RISTORANTE                            L'ALTRO VISSANI
                                                   www.laltrovissaniorvieto.it
                                                   via Duomo 25
                                                   0763 393468

GIUDIZIO
ristorante "L'Altro Vissani"
Tanto si è detto e tanto si dirà sulla cucina dello chef  Gianfranco Vissani.
Personalmente non ho ancora avuto l'occasione di assaggiare i suoi piatti nel famoso ristorante di Baschi (tra l'altro non lontano da Orvieto), ma ho avuto l'opportunità di degustare pietanze di sua ispirazione nel ristorante da lui aperto ad Orvieto proprio due settimane prima della nostra visita.

ingresso al ristorante
La trattoria-pizzeria con piatti semplici ma raffinati si trova nella via che da Corso Cavour porta al Duomo, quindi centralissimo.
Siamo stati attirati dalla vetrina per il tripudio di magnifici dolci messi in bella mostra.

vetrina del ristorante
vetrina di dolci
esposizione dei dolci
Non sapendo della recente apertura di questo locale abbiamo provato ad entrare sperando di trovare posto.
Siamo stati fortunati perché nonostante ci fosse un pienone, ci hanno fatto accomodare nella prima sala proprio davanti ai citati dolci.

sala ristorante
L'ambiente è molto accogliente e caldo anche se un po' rumoroso, con tavoli in legno, forse un po' troppo vicini, e sedie di diversi stili.
La mise en place è molto minimalista, senza tovaglie, ma non banale.

Il menù è breve, ma con piatti della tradizione umbra naturalmente elaborati e presentati con ricercatezza ed inventiva.
La scelta dei dessert lascia invece nell'imbarazzo...ed è per questo che abbiamo scelto una loro degustazione, che ci ha lasciato davvero soddisfatti.

secondo di pesce
sformatino di topinambur
gnocchi con ragù d'oca
Il personale molto giovane è molto gentile anche se a volte poco attento.
Insomma, anche se c'è da "limare" qualche particolare dell'organizzazione, questo nuovo locale ci è piaciuto, soprattutto per l'atmosfera accogliente e disinvolta.

Questo locale funziona anche come pasticceria e sala da tè.
Di fronte al ristorante si trova il punto vendita di prodotti di Casa Vissani e nelle vicinanze un locale per il dopocena ambientato in un'ex chiesa con musica dal vivo.

CONCLUSIONI
Anche se abbiamo visitato più volte Orvieto, ogni volta rimaniamo incantati dalla visione del capolavoro del Duomo...col sereno, con la nebbia, con la neve, all'imbrunire o col sole in pieno giorno, regala visioni sempre meravigliose, e non si finisce mai di scoprirne nuovi dettagli.
Orvieto è una città che ha molto da raccontare ed ancora non abbiamo finito di conoscerla.

suggestioni serali di Orvieto
Sicuramente cercheremo di raggiungerla il sabato prima della festa del Corpus Domini quando ha luogo il Corteo delle Dame che in abiti medievali percorrono le vie del centro fino al Duomo per assistere ai Vespri.
Oppure la domenica dopo il Corpus Domini per il corteo storico composto da 400 figuranti uomini che portano in processione la sacra reliquia.

Per raggiungere il centro storico pedonalizzato si può lasciare la macchina al parcheggio vicino alla rocca di Albornoz, oppure arrivare sempre li prendendo la funicolare che dalla Stazione di Valle sale alla Stazione di Monte - Piazza Cahen (corse ogni 15' al costo di 1€ dalle 7.20 alle 20.30 orario feriale/ dalle 8.00 alle 20.30 orario festivo), oppure lasciando l'auto nel parcheggio multipiano del Foro Boario, prendere l'ascensore fino a Piazza Ranieri e poi le scale mobili che portano a via Ripa Medici.