martedì 31 marzo 2015

Atene: la "Trilogia Ateniese", la trilogia del sapere


Le due grandi piazze di Atene, Omonia e Syndagma, sono collegate da due grandi viali paralleli, odos Panepistimiou (Viale dell'Università) e Akademias.

Tra i due viali, in uno spazio con giardini, si trova la cosiddetta "Trilogia Ateniese", ovvero la trilogia del sapere: Accademia, Università e Biblioteca Nazionale.

Trilogia Ateniese
Dal 1834 Atene divenne la capitale della Nazione greca, e alla rinascita della città parteciparono architetti ed artisti di tutta Europa.
Vennero così costruiti nuovi palazzi istituzionali, il palazzo reale, parchi, e questo trio di edifici nello stile in auge in quell'epoca, lo stile neoclassico.
E' questo uno stile che collega ideologicamente l'antica alla nuova Grecia.

Questo monumentale complesso archtettonico ottocentesco, progettato dai due fratelli danesi Christian e Theophilus Hansen con la supervisione dell'igegnere Ernst Ziller, richiama fortemente i monumenti antichi dell'arte greca classica.

Al centro si trova l'Università, alla sua destra la Biblioteca Nazionale e alla sua sinistra l'Accademia.

Il più grande ed il primo dei tre edifici ad essere costruito a partire dal 1841 e finito nel 1864, grazie a benefattori greci della diaspora, su progetto di Christian Hansen, fu l'Università.

Università
L'Universita ateniese fu fondata nel 1837, la prima università nella zona dei Balcani e del Mediterraneo orientale.
All'epoca si componeva di 33 professori, 52 studenti e 75 auditori.
Quattro erano le facoltà: legge, teologia, medicina e arte.

Università
L'edificio in stile ionico è a forma di doppia T con due cortili simmetrici.
Gli affreschi sul fregio della facciata sono stati disegnati da Rahl e dipinti dal polacco Lebientzki.

affresco del portico dell'Università
affresco del portico dell'Università
affresco del portico dell'Università
La facciata preceduta da una scalinata è decorata con le statue di Rigas Feraios (scrittore e rivoluzionario greco, che gettò le basi della lingua greca moderna), del patriarca Gregorios V (impiccato nel 1821durante la guerra d'indipendenza greca), di Adamantions Korais (filosofo greco che preparò la Guerra d'indipendenza greca e contribuì alla creazione della letteratura moderna greca), Wlliam Gladstone (primo ministro inglese, grande appassionato d'arte e letteratura classica) e Ioannis Kapodistrias, il primo capo di stato della Grecia indipendente al quale l'Università è dedicata.

statua del patriarca Gregorios V
statua di Rigas Feraios






















Le basi delle colonne e i capitelli dell'entrata sono la replica di quelli dei Propilei dell'Acropoli.

entrata dell'Università
Sfingi, simbolo dell'eterna domanda alla quale può rispondere solo la conoscenza, decorano la sommità del frontone e gli angoli dell'edificio.

sfinge sul cornicione dell'Università
Oggi l'edificio ospita la sede amministrativa dell'istituto universitario.
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L'Accademia, il cui nome deriva dall'Accademia di Platone (387 a.C.), è stato il secondo edificio ad essere stato costruito della Trilogia Ateniese (1859/1885).

Accademia
La costruzione si poté realizzare grazie al finanziamento della famiglia del barone Simon Sinas, imprenditore e ambasciatore greco a Vienna, Berlino e Monaco.

ingresso dell'Accademia con statue di Athena e Apollo
Si occupò del progetto Theophile Hansen con la supervisione di Ernst Ziller.

una delle ali laterali dell'Accademia
un'ala laterale dell'Accademia
statua di Athena e decorazioni dell'Accademia
 
Davanti all'edificio in stile ionico, costituito da una parte centrale e da due ali laterali, vi sono le statue di Athena, dea della Sapienza, e di Apollo, dio delle Arti, poste su alte colonne ioniche.
Le statue sono opera di Leonidas Drossis.

statua di Athena
statua di Apollo






















Alla scalinata d'ingresso vi sono invece le statue di Platone e di Aristotele.

statue di Platone e di Athena
statue di Aristotele e di Apollo






















L'edificio in marmo bianco pentelico ha frontoni in pietra.
Sul frontone d'ingresso è rappresentata la Nascita di Athena con sculture in terracotta.
 
frontone d'ingresso: Nascita di Athena
decorazioni del portico d'ingresso dell'Accademia
Sugli altri otto frontoni è invece raffigurata Athena che offre agli Ateniesi arte e scienza.

uno dei frontoni dell'Accademia
uno dei frontoni dell'Accademia
L'ingresso riproduce l'ingresso orientale dell'Eretteo sull'Acropoli.
Gli affreschi sono di Christian Griepenkerl.

colonne e decorazioni dell'ingresso all'Accademia
L'Accademia dal 1926 funziona come istituto di ricerca.
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Il terzo edificio in ordine cronologico della Trilogia è stato la Biblioteca Nazionale.

Biblioteca Nazionale
Fondata nel 1829 la Biblioteca Nazionale ha cambiato più volte sede, sino a giungere a questa dimora finanziata dalla famiglia greco-russa Vallianos.
Davanti alle scale d'ingresso infatti si trova la statua di Panaghis Vallianos.
Anche la facciata e il vestibolo sono decorati con statue che raffigurano la famiglia Vallianos.

costruzione centrale della Biblioteca Nazionale
Questo edificio in marmo bianco pentelico in stile dorico è opera di Theophile Hansen.
Le sue colonne doriche sono simili a quelle del Partenone.

colonne doriche
Si accede all'edificio salendo una doppia scalinata curva in stile Rinascimentale.

scala rinascimentale della Biblioteca Nazionale
La parte centrale ospita la sala di lettura, con colonnato ionico e tetto di vetro.
Il lungo corridoio che vi conduce, con le sue colonne doriche, è ispirato al Tempio di Efesto

La biblioteca conserva antichi manoscritti, l'edizione originale dei racconti e inni del poeta Omero, spartiti musicali bizantini e frammenti della Bibbia del VI secolo.


CONCLUSIONI
Dopo una visita alle testimonianze antiche di Atene, tra i monumenti classici dell'Acropoli, le antiche mura e l'antica necropoli del Keramikos, i templi e le stoà dell'Agorà Antica, è sorprendente rivedere quei particolari architettonici ripetuti in edifici più recenti, che cercano una continuità con il passato artistico della città pur cercando di proporre qualcosa di nuovo.
Questa è la testimonianza che il "bello" non passa mai di moda, anzi si perpetua e si declina in mille varianti, e rimane una pietra miliare per l'umanità.


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