sabato 18 aprile 2015

Barcino, il passato romano di Barcellona


Una leggenda attribuisce la fondazione di Barcellona al mitologico Ercole, nel contesto della storia degli Argonauti.
Giasone organizzò una spedizione con il fine di ritrovare il "Vello d'oro.
Questo era il pegno che gli avrebbe consentito di riconquistare il trono di Iolco. Per partire per questa impresa a bordo della mitica nave Argo, Giasone chiamò a se cinquanta eroi e tra loro vi era appunto anche Ercole.

A causa di una tempesta la flotta composta di nove navi si disperde nel Mediterraneo
Una nave non si ricongiunse alle altre e Giasone incaricò perciò Ercole di ritrovarla.
Ercole trovandosi vicino alla costa catalana avrebbe fondato una città che chiamò Barcanona (ovvero la nona barca dispersa).
Amilcare Barca
Da Barcanona...Barchinona...e poi Barcelona.







Un'altra leggenda vuole che il Cartaginese Amilcare Barca, padre di Annibale, abbia fondato nel 230 a.C. Barkeno o Barci nova da cui deriverebbe il nome Barcino.
In realtà Amilcare era stanziato a Baetula, l'odierna Badalona.






I primi abitanti della pianura dove sorge oggi Barcellona furono i Laietans (Laietani), ma dopo la seconda guerra punica Barcino divenne un colonia Romana.

Barcino, o meglio la Colonia Faventia Julia Augusta Patricia Barcino, il castrum romano fondato tra il 27 a.C. e il 14 a.C. sotto l'impero di Augusto, è quindi il nucleo dal quale Barcellona ha avuto origine.

Barcino rimase sotto il controllo di Roma sino al 412, anno in cui passò sotto il dominio visigoto di Ataulfo e Galla Placida, sorella dell'imperatore romano Onorio.

Barcino era una piccola ma fiorente città romana, posta nel punto di arrivo dell'asse nord (via Augusta, che portava da Roma a Cadiz) che arrivava al mare.
Fu popolata dai veterani romani, i soldati che avevano combattuto per Roma nella guerra cantabrica, ai quali venne attribuita questa terra una volta andati "in pensione".
L'avevano fondata quindi con il modello standard delle guarnigioni romane, il castrum.

La città aveva la forma di un ottagono irregolare, più lungo che largo, che si adattava alla collina su cui la città era posta (il Mons Taber), ed era circondata da mura.

Attualmente la zona corrispondente alla città romana ha come confini la Via Laietana e La Rambla (andando da sud a nord), la Cattedrale e il Passeig Colom (andando da est a ovest).

Furono costruite due cerchia di mura.
La prima cinta muraria conteneva un'area di 12 ettari.

Ripercorrendo esternamente il tracciato del muro romano se ne possono vedere i resti:
-  in Avenida de la Catedral, l'esterno della Casa de la Pia Almoina è costruito nelle mura romane
- in Plaça Ramon Berenguer, dietro la statua equestre del conte Ramon Berenguer, il muro sotto la Cappella di Sant'Agata

mura romane in Plaça Ramon Berenguer
- in Carrer del Sots-tinent Navarro
- in Plaça dels Traginers
- in Carrer de la Palla
- in Carrer del Call (N°7)
resti del Muro Occidentale della cinta romana in Carrer del Call
La seconda cinta muraria costruita per difendersi dalle incursioni barbariche franco-germaniche nel III secolo d.C. aveva possenti muri, spessi anche 8m, alti 16m e con 78 torri di forma quadrata, tranne quelle delle 4 porte d'entrata che erano di forma rotonda.

I resti delle torri delle mura romane si possono ancora vedere:
- in Plaça Nova, le torri semicircolari che affiancavano la porta decumana, ancora originali nella parte bassa, medioevali nella parte alta

- in Calle Tapineria
- in Plaça Ramon Berenguer
- in Plaça dels Traginers
 
mura e torre in Plaça Traginers
Le porte delle mura avevano tre passaggi: quello centrale per i carri e due laterali per i pedoni.
Resti di queste antiche entrate in città si vedono:
- in Plaça Nova, la porta decumana a monte divenuta poi il Portal del Bisbe in epoca medievale

Plaça Nova con mura, torri e porta decumana
- in Carrer del Regomir, la porta decumana a mare, all'interno del Centro culturale Pati Llimona (cerchia di mura del I secolo a.C.)
- in Plaça de l'Angel, dove vi era la porta major, porta del cardo maggiore, ora scomparsa


Dove si trova l'attuale Plaça Nova si incontravano i due acquedotti che portavano l'acqua in città, che scarseggiava di risorse idriche.
Le acque che scorrevano soprattutto nel sottosuolo, tranne che nel tratto alle porta della città, provenivano da Collserola e  dalla sorgente del fiume Besos in Montcada.

Resti degli archi degli acquedotti si possono ritrovare:
- in Plaça Nova, dove un arco in muratura, ricostruito nel 1958 sulle fondamenta originali, sporge dalla torre a sinistra della porta decumana (sul retro della Casa de l'Ardiaca)

Portal del Bisbe con torri e arco di acquedotto romano
- in Via Duran i Bas, dove 4 archi dell'acquedotto proveniente da Montcada si sono conservati come parete divisoria di aziende agricole.

archi dell'acquedotto in Via Duran i Bas
Nell'attuale Plaça Sant Jaume, si ergeva il forum.
Qui s'incrociavano le due strade più importanti della città: il decumano massimo, che corrispondeva all'attuale Carrer del Bisbe Irurta e al Carrer de la Ciutat, mentre gli attuali Carrer de la Libreteria e Carrer del Call costituivano il cardo massimo.

Qui nel foro si trovava il Tempio di Augusto, di cui si sono ritrovate solo 4 colonne scanalate unite da un'architrave.
Il tempio fu costruito alla fine del I secolo a.C./inizio I secolo d.C. in onore dell'imperatore divinizzato, forse sotto l'impero di Tiberio.
Si ergeva sul punto più alto della città.
Era un tempio esastilo periptero posto su un podio, con colonnato corinzio.
Le sue dimensioni erano 35m X 17,5m ed era quindi di grandi dimensioni.

Le colonne superstiti si possono visitare in un piccolo cortile medievale, nel Centre Excusionista de Catalunya, al N°10 di Calle Paradis, via che prende il nome da un bellissimo giardino, simile al Paradiso, che si trovava in zona.
www.museuhistoria.bcn.cat
Orario:   lunedì         10.00/14.00     martedì/sabato   10.00/19.00
               domenica   10.00/20.00    
Costo: GRATIS

Sempre in prossimità del foro, sul retro di Plaça de Sant Juame si trovavano le terme.

Per poter ammirare i resti più affascinanti della città romana bisogna però recarsi a visitare il Museu d'Història de la Ciutat, dove si trovano gli scavi archeologici dell'antica Barcino: una fullonica (ovvero una lavanderia) e una tintoria, parte del cardo minore, una fabbrica di conserva di pesce (il garum), delle cantine, bagni pubblici e resti di case.
www.museuhistoria.bcn.cat
Orario: martedì/sabato   10.00/19.00
             domenica            10.00/20.00        
Costo:  7€
audioguide in italiano

Non ci sono invece tracce di un anfiteatro, di un circo e di un teatro romano.
I Romani infatti avevano posto Tarraco (l'attuale Tarragona) come capitale imperiale della Taraconensis, una delle tre regioni amministrative nella penisola iberica.

Gli antichi Romani usavano seppellire i loro defunti fuori dalle mura cittadine, lungo le strade che portavano in città, perché il viandante potesse ricordarsi, passandovi accanto, delle persone che non c'erano più.

Una necropoli del I/III secolo d.C. è stata ritrovata in Plaça de la Vila de Madrid.
Qui si sono ritrovate negli anni '50 ben 95 tombe semplici (cupae, monumenti semicircolari), appartenute a persone di bassa posizione sociale, poste lungo una via secondaria d'accesso alla città.
Insieme alle sepolture sono state ritrovate steli e altari.
Il cimitero romano fu usato fino a quando il ruscello, che qui scorreva e spesso esondava, non lo interrò completamente, permettendone la conservazione sino ai nostri tempi.
Poi nel XVI secolo venne costruito sopra la necropoli il convento dei Carmelitani Scalzi, distrutto dai bombardamenti durante la guerra civile del XX secolo.
Alcuni reperti si possono vedere nell'adiacente Centre d'Interpretacio.
www.museuhistoria.bcn.cat
Orario:        martedì/venerdì      11.00/14.00
                    sabato/domenica    11.00/19.00
Costo 2€

Recentemente sono state trovate una domus e botteghe del IV secolo d.C. tra Carrer de la Fruita e Carrer Sant'Honorat.
La casa romana è di struttura classica: un peristilio centrale attorniato da stanze i cui pavimenti hanno mosaici.
Apparteneva certamente ad un personaggio importante della città.

Nello stesso sito archeologico è stato trovato un alfondec, un magazzino medioevale del XIII/XIV secolo dove i commercianti arrivati in città stoccavano le loro diverse merci e trascorrevano la notte.
I silos sono alti anche 4m.
www.museuhistoria.bcn.cat
Orario:   sabato/domenica  10.00/14.00   festivi chiuso
Costo: 2€

CONCLUSIONI
In ricordo della Barcino romana davanti al Portal del Bisbe nella Plaça Nova si trova il poema visivo che forma a parola BARCINO, dell'artista catalano Joan Brossa.


Nella risistemazione della città spesso riemergono vestigia del suo passato di colonia romana, una delle dodici colonie spagnole menzionate da Plinio e presenti nel planisfero di Tolomeo del II secolo d.C.
Visitando il Barri Gòtic si è sempre alla presenza di qualche frammento di muro, torre o sito archeologico che testimonia l'origine romana di Barcellona. 


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