sabato 8 agosto 2015

Roma: il museo di Palazzo Altemps


Grazie all'amore per il bello e per il collezionismo di uomini illuminati di famiglie nobili, e al prestigio che ne derivava, noi ancora oggi possiamo ammirare capolavori dell'arte che altrimenti sarebbero andati dispersi o distrutti.

Le più belle collezioni di sculture romane e greche possedute nel XVI/XVII da alcune famiglie aristocratiche di Roma, sono conservate ed esposte in uno dei palazzi rinascimentali più belli della città, residenza nel XVI secolo del cardinal Marco Settico Altemps, anch'esso un collezionista: Palazzo Altemps.


Dal 1997 il palazzo è divenuto uno spazio museale, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano.
Sono esposte in questo museo le opere appartenute alle famiglie Ludovisi Boncompagni, Mattei, Del Drago Albani, Altemps, e alcuni esemplari delle collezioni Pallavicini Rospigliosi e Veneziani.
Alcune opere provengono dal mercato antiquario.

Cardinal Ludovico Ludovisi
COLLEZIONE LUDOVISI
Fu Ludovico Ludovisi il creatore di questa collezione che andò ad abbellire la villa che si fece costruire sul Quirinale quando divenne cardinale, nelle vicinanze dell'allora palazzo papale costruito sul colle e dove risiedeva suo zio papa Gregorio XV.


Le opere collezionate al cardinale vennero comprate da altre famiglie nobili (soprattutto provengono dalla famiglia Cesi), o ritrovate durante gli scavi nelle proprietà della famiglia Ludovisi (Horti Sallustiani).

Lo Stato riuscì a comprare gran parte della Collezione Ludovisi (104 opere su circa 300), quando il principe Rodolfo Boncompagni Ludovisi nel 1883 vendette la sua proprietà e fu distrutto il giardino della villa per l'edificazione del nuovo Quartiere Ludovisi.



COLLEZIONE ALTEMPS
Della collezione iniziata dal cardinale Marco Settico Altemps e proseguita dal nipote Giovanni Angelo, sono poche le opere rimaste dopo il suo smembramento: alcune sono entrate a far parte di altre collezioni private e altre sono conservate in importanti musei del mondo.

COLLEZIONE MATTEI
Il fautore di questa collezione fu Ciriaco Mattei, per abbellire la sua villa sul Celio, Villa Celimontana.
La collezione è stata presto smembrata, e la parte che era rimasta alla villa fu rovinata dalle intemperie e dal vandalismo.
Fu poi recuperata dallo Stato quando divenne proprietario della villa e restaurata.

COLLEZIONE DEL DRAGO ALBANI
Le opere appartenute a questa collezione erano già state di proprietà dei Massimi.
Furono poi acquistate da Alessandro Albani e finirono alla famiglia Albani per eredità.
Le opere qui riunite furono oggetto di studio da parte di Winckelmann.

RACCOLTA EGIZIA
Nelle sale dell'ala meridionale del palazzo sono esposte opere egizie rinvenute a Roma (dal Tempio dell'Iseo e del Serapeo in Campo Marzio), di produzione romana o importate dall'Egitto.
Non mancano reperti inerenti ad altri culti orientali.


Molte opere presenti nel museo furono restaurate nel XVI/XVII secolo da artisti famosi quali Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi e Ippolito Buzio.

La descrizione del palazzo la trovate nel mio post "Rinascimento a Roma: Palazzo Altemps".
Qui saranno descritte le opere presenti nel museo.


PIANO TERRA

CORTILE


Sotto gli archi del lato settentrionale del cortile sono collocate quattro statue appartenute alla Collezione Altemps.

Eracle giovanile
Menade
Atleta a riposo
Demetra

PORTICO SETTENTRIONALE


Le opere qui esposte fanno parte della Collezione Mattei e provengono da Villa Celimontana: Dace in giallo antico con parti scoperte in marmo nero (dalla Basilica Aemilia del Foro Romano), statua panneggiata tipo della Pudicitia, un Dioniso, ritratti di defunti, are iscritte.

Dace (età giulio-claudia)
coperchio di sarcofago
Dioniso

coperchio di sarcofago

Pudicitia
PASSAGGIO DI DIONISO

 Il gruppo di Dioniso e il Satiro, copia romana del II secolo d.C. da originale greco del IV secolo a.C. ritrovata sul Quirinale, apparteneva alla Collezione Boncompagni Ludovisi, come anche le due Klinai.

Dioniso e il Satiro (II sec.d.C.)

SALETTA DEGLI IMPERATORI

In questo piccolo ambiente si trovano i busti che ritraggono gli imperatori Galieno e Lucio Vero.
La testa originale romana di quest'ultimo è inserita sopra un busto rinascimentale.

busto di Lucio Vero (160 d.C.)

SALA DI POLIFEMO

Questa sala prende il nome dal Torso di Polifemo, replica di quello che si trovava nella Villa di Tiberio a Sperlonga, del I/II secolo d.C. facente parte della Collezione Altemps.
In origine era collocata alla base dello scalone del palazzo, oggi sostituita da un calco con testa del 1600.

Torso di Polifemo
SALA DELLA MENADE

E' qui esposta la Menade della Collezione Veneziani, ritrovata sulla Via Prenestina.

Menade

SALA DELLA CASA MEDIEVALE O DEI SARCOFAGI


Trovano qui spazio un Sarcofago con le imprese di Ercole, un Sarcofago con corteo dionisiaco, un Busto virile panneggiato, e due statue di Muse, opere provenienti dalla Collezione Ludovisi.

Sarcofago con le imprese di Ercole (III se.d.C.)
Musa (o Ninfa) II sec.d.C.
Musa (o Divinità) II sec.d.C.






















 
Sarcofago con corteo dionisiaco (II/III sec. d.C.) e Busto virile panneggiato (III sec.d.C.)

SALA DELL'ATHENA PARTHENOS

In questa sala si trova l'Athena Parthenos, copia del I secolo a.C. eseguita dallo scultore ateniese Antioco (firma sul bordo del peplo della statua), in marmo pentelico, su modello di quella di Fidia che si trovava nel Partenone di Atene.
Sono però di restauro in marmo di Carrara le braccia, il naso, e il serpente della cintura.
La statua apparteneva alla Collezione Ludovisi.

Athena Parthenos (II sec.a.C.)
firma di Antioco sulla statua di Athena Parthenos

SALA D'INGRESSO AL PALAZZO RIARIO


Nell'ingresso quattrocentesco del palazzo si trovano tre opere della Collezione Ludovisi: la statua di Afrodite Cnidia (cosiddetta per il simulacro venerato nell'isola greca di Cnido), integrata con testa, braccia e gambe da Ippolito Buzzi, il busto di Afrodite (conosciuta come Niobe), modello per la testa dell'Afrodite Cnidia e integrata del busto, collo, naso e chignon, e la statua di Demetra, le cui braccia e testa sono di restauro.

Afrodite Cnidia
Busto di Afrodite (Niobe)
Demetra
SALA DELL'ATHENA ALGARDI

La statua dell'Athena di questa sala, ritrovata in Campo Marzio, appartenuta alla Collezione Ludovisi, fu restaurata ampiamente da Alessandro Algardi nel XVII secolo (s'individuano le parti aggiunte dal diverso colore del marmo).

Athena (Minerva)
SALONE DELLE ERME


La sala prende il nome dalle Erme della Collezione Ludovisi raccolte in questo spazio, che raffigurano: Ercole, Athena, Dioniso e Hermes (copie del II secolo a.C. di originali di età classica), Teseo e un Discobolo.

Erma (Athena)
Erma (Ercole)


Erma (Dioniso)
Erma (Discobolo)


Erma (Teseo)

Erma (Hermes)

Sono qui presenti anche le statue due Apollo Citaredo: il primo, che è stato integrato da Ippolito Buzzi a partire dal busto (unica parte originale), è stato denominato Nomios (= pastore) dal  Winckelmann, e battuto per la bellezza solo dall'Apollo del Belvedere (Musei Vaticani), il secondo con un busto attribuibile al I secolo d.C. e anch'esso ispirato all'Apollo del Belvedere e integrato nelle sue parti mancanti da Ippolito Buzzi.
Anche queste due belle statue facevano parte della Collezione Ludovisi.

Apollo Citaredo (Nomios)
testa dell'Apollo Citaredo (Nomios)
Apollo Citaredo (I sec.d.C.)
testa dell'Apollo Citaredo (I sec. a.C.)
Al centro della sala si trovano un Vaso decorativo formato da un capitello egitizzante, e da una base, un coperchio e prese laterali moderne, e un Labrum (vasca di fontana), di ofite (entrambe appartenute alla Collezione Ludovisi).

Vaso decorativo
Labrum
SALA DELLA TORRE


In questa sala si possono vedere, oltre alle strutture di varie epoche sottostanti il pavimento, i materiali di età imperiale, medievale e rinascimentale ritrovati negli scavi condotti in quest'area del palazzo: lacerti di intonaco di epoca romana, oggetti di uso quotidiano, ceramiche, vetri...

ceramiche

lacerti di intonaco di età imperiale
SALONE DEI RITRATTI

Anche in questa sala si trovano pezzi della Collezione Ludovisi che ritraggono imperatori e personaggi di epoca romana, e filosofi e oratori greci: Giulia (figlia di Tito, con busto di età barocca), Matidia (nipote di Traiano e suocera di Adriano), Aristotele, (replica di età adrianea dell'originale greca in bronzo di Lisippo ordinata nel 330 a.C. da Alessandro Magno, allievo di Aristotele), Marco Aurelio (copia seicentesca della statua equestre del Campidoglio, busto del IV secolo d.C. in porfido rosso, mantello in bronzo dorato restauro moderno), Antinoo (solo il busto e la nuca sono antichi), un principe (di età augustea), Demostene (copia di un originale greco in bronzo di Polyeuctos, allievo di Lisippo), e Giulio Cesare (in bronzo e marmo rosso antico, opera del XVI secolo ispirato a modelli classici), un Busto barbato (III secolo d.C.).

Giulia (90 d.C.)
Matidia (120 d.C.)

Aristotele (età adrianea)
Demostene (II sec.d.C.)
Marco Aurelio (IV sec.d.C.)


Antinoo
Principe (età augustea)
Giulio Cesare (XVI secolo)
















Busto barbato (III sec.d.C.)
ANDITO DI PLUTONE E ZEUS

In questo piccolo ambiente sono presenti due teste della Collezione Ludovisi: Plutone (copia romana da originale greco del V secolo a.C. e restauro barocco) e Zeus (copia romana del II secolo d.C. da originale greco del V secolo a.C. co inserzioni di restauro).
Potrebbero entrambe però essere attribuite al dio della medicina Esculapio.

Zeus
Plutone






















SALA ANTONINO PIO

La sala prende il nome dalla statua di Antonino Pio del 140/147 d.C. ispirata ad un originale greco del V secolo a.C.
La statua ebbe il restauro di Ippolito Buzzi e nel XVI secolo ornava ancora il Mausoleo di Augusto in Campo Marzio (proprietà allora della famiglia Soderini).
Poi la statua passò a far parte della Collezione Ludovisi.

Antonino Pio (II sec.d.C.)
Sempre in quest'area del palazzo si trova il busto di Demetra, copia del II secolo d.C. da originale greco del V/IV secolo a.C. forse qui a rappresentare qualche personaggio della famiglia imperiale.

Demetra (II sec.d.C.)
PORTICO MERIDIONALE


In questo portico sono esposte parte delle sculture della Collezione Mattei di Villa Celimontana: are funerarie iscritte, due statue panneggiate, una figura di togato, un ermafrodito, due teste femminili.

Scalone e Polifemo
Sotto il portico sale lo scalone che conduce al primo piano del palazzo.
A sinistra dello scalone si trova il calco della statua di Polifemo originariamente qui collocata (l'originale nella Sala di Polifemo già descritta).


SECONDO PIANO

SALONE DELL'APPARTAMENTO DI ROBERTO ALTEMPS (o Sala Mattei)

Nel salone della residenza di Roberto Altemps, figlio del cardinale Marco Sittico Altemps, sono sistemate le sculture della Collezione Mattei un tempo raccolte a Villa Celimontana: una Testa di Doriforo (copia romana del I secolo d.C. dall'originale di Policleto del V secolo a.C.), una Testa di Filosofo (rilavorazione moderna di un marmo antico), un Ritratto Virile (del II secolo d.C.), un Sarcofago con il Mito delle origini di Roma (del 170/180 d.C. e rielaborazione medievale nella parte inferiore), un Capitello con Eroti e Figure femminili (forse proveniente dalle Terme di Caracalla)...
 
Testa di Doriforo e Testa di Filosofo (I sec.d.C.)
Ritratto virile (II sec.d.C.)
Sarcofago con il Mito delle origini di Roma (170/180 d.C.)
Capitello con Eroti e Figure femminili (dalle Terme di Caracalla)
SALA DELLA STUFA


In questa sala dell'appartamento di Roberto Altemps e di sua moglie Cornelia Orsini sono raccolti: una Kylix falisca (a figure rosse del IV secolo a.C), un Cratere a colonnette attico (a figure nere del VI secolo a.C.), un Rilievo con figura di Ulisse (del II/I secolo a.C. proveniente dalla Via Latina), una statua acefala di Artemide (della Collezione Ludovisi), Frammento di rilievo con testa femminile diademata (del II secolo d.C. trovato vicino l'Athenaeum di Adriano), Sarcofago romano (II secolo d.C.).

Kylix falisca a figure rosse (IV sec.a.C.)
cratere a colonnette attico a figure nere (IV sec.a.C.)


Artemide(Diana)

Rilievo con figura di Ulisse (II/I se.a.C.)
Testa di Afrodite (II sec.d.C.)
Frammento di rilievo con testa femminile diademata (II se.d.C.)
 
Sarcofago romano (II sec.d.C.)
CORRIDOIO

Sulle pareti di questo corridoio che unisce l'appartamento di Roberto Altemps con la loggia dipinta, sono appesi gli otto pannelli dipinti degli affreschi della Collezione Pallavicini Rospigliosi donati al Museo Nazionale Romano nel 1923.

affresco Pallavicini Rospigliosi
affresco Pallavicini Rospigliosi


affresco Pallavicini Rospigliosi
 I tre pannelli del 70/100 d.C. raffiguranti un Atleta vincitore o Eroe che s'incorona, Scena di banchetto e Le divinità Ventumno e Pomona furono ritrovati sotto Palazzo Pallavicini Rospigliosi sul Quirinale nel XVIII secolo. 

Scena di banchetto (I secolo d.C.)
Atleta vincitore o Eroe che s'incorona (I sec.d.C.)
Le divinità Ventumno e Pomona (I sec. d.C.)
I due pannelli del 200 d.C. raffiguranti una Figura maschile con mantello e Fanciulla con capsa provengono dalle Terme di Tito sul Colle Oppio.

Figura maschile con  mantello(200 d.C.)
Fanciulla con capsa (200 d.C.)






















LOGGIA DIPINTA


Trovano il loro spazio, in quella cornice notevole costituita dagli affreschi di un giardino segreto della loggia, tre are (del II secolo d.C.), una base iscritta (con dedica al dio Silvano) e la seconda serie dei Dodici Cesari (di cui otto sono riconoscibili come imperatori) della Collezione Ludovisi.

Adriano
Commodo


Marco Aurelio (a sinistra) e busto senza nome (a destra)

SALA GRANDE DEL GALATA


Nella grande sala delle feste del palazzo, ornata da un camino monumentale, sono stati esposti grandi capolavori appartenuti alla Collezione Ludovisi.

Galata suicida
Al centro della sala è collocato il gruppo del Galata suicida.
Insieme al Galata morente (conservato ai Musei Capitolini), questo gruppo è stato probabilmente ritrovato nell'area degli Horti Sallustiani (già proprietà di Giulio Cesare), proprietà della famiglia Ludovisi.

Galata suicida
I due gruppi sarebbero la copia in marmo dell'opera in bronzo di Epigonos, commissionatagli dal re di Pergamo Attalo I per ornare il santuario di Athena Nikephorus e ricordare la sua vittoria del 240 a.C. contro i Galati.
Cesare commissionò forse le copie in marmo per celebrare le sue vittorie sue Galli.

Galata suicida
particolare del Galata suicida
Il gruppo scultoreo è talmente bello che merita di girargli intorno per apprezzarne la sua bellezza in ogni particolare e prospettiva!

Sempre nella sala si trova l'Erinni Ludovisi o Medusa, copia romana del II secolo d.C. di opera ellenistica. 

Erinni Ludovisi
Lungo le pareti della sala sono esposte altre notevoli opere.
Il sarcofago colossale con scene di battaglie tra Romani e barbari noto come Grande Ludovisi.

Grande Ludovisi
Il sarcofago del II/III secolo d.C. che venne donato al cardinale Ludovico Ludovisi è stato ritrovato fuori Porta Tiburtina
Forse il sarcofago è stato realizzato per il monumento funebre di Erennio Etrusco (figlio dell'imperatore Decio), morto in battaglia nel 251 d.C.

Grande Ludovisi e Testa di Marte elmata
Al di sopra del sarcofago si trova la Testa di Marte elmata, scalpellata da un rilievo.
La testa, ispirata alla statua di Marte Ultore un tempo nel Foro di Augusto, risale al II secolo d.C. 
Il busto con tesa di Medusa è un'aggiunta del XVI secolo.

Testa di Marte elmata
SALA DELLE BATTAGLIE E DEI TRIONFI

In questa sala trovano la loro collocazione alcuni pezzi della Collezione Ludovisi: un Frammento di rilievo storico (di età severiana rappresenta un corteo trionfale), il cosiddetto Piccolo Ludovisi (un sarcofago del II secolo d.C. con scene di battaglia tra Romani e Barbari), un statua di Togato seduto (copia romana, eseguita da Zenone in età traianea, della statua greca di Menandro realizzata nel III secolo a.C. da Kephisodotos e Timarchos, figli di Prassitele, per il Teatro di Dioniso ad Atene), l'Altare funerario di Iulia Heuresis (del I secolo d.C. dedicato da Pomponia Trophime), e un Rilievo funerario di Cavaliere (del II secolo d.C. appartenuto al sepolcro di un cavaliere).

Frammento storico (età severiana)
Piccolo Ludovisi (II se.d.C.)
Togato seduto (età traianea)
Altare funerario di Iulia Heuresis (I se.d.C.)
Rilievo funerario di Cavaliere (II se.d.C.)

SALA DEGLI OBELISCHI


Nella sala sono esposti altri capolavori della Collezione Ludovisi: una Statua di Urania (una statua di Musa dell'Astronomia replica romana del I secolo d.C. da una greca del II secolo a.C. con integrazioni neoclassiche di stilo e globo), una Statua di Calliope (una statua della Musa della Poesia Epica replica di età adrianea di originale greca del II secolo a.C. con integrazioni moderne di stilo e tavoletta cerata), il gruppo di Satiro e Ninfa (replica di età imperiale di originale di epoca ellenistica con teste aggiunte nel XVII secolo, forse da Bernini) e il gruppo di Pan e Dafni (replica romana da un originale di Heliodoros di età ellenistica).

Urania (I sec.d.C.)
Calliope (età adrianea)
particolare di Calliope
Satiro e Ninfa (età imperiale)
Pan e Dafni
PASSAGGIO DEL DADOFORO



Il passaggio dove si trova lo scalone del Collegio Spagnolo prende il nome dalla statua del Dadoforo.
Il portatore di lancia è una replica del Satiro di Lamia del III secolo a.C.
La statua appartenuta alla Collezione Ludovisi, è stata restaurata da Alessandro Algardi nel XVII secolo.

Dadoforo
STUDIOLO

Nel centro della stanza si trova una Base cilindrica con Danzatrici (dalla Collezione Ludovisi), di età romana (I secolo a.C./I secolo d.C.) e trasformata in vaso in epoca moderna.

Base cilindrica con Danzatrici (I sec.a.C./I sec.d.C.)

CAMERA DEL CARDINALE

Nella camera appartenuta prima ai cardinali spagnoli e poi al cardinale Marco Settico Altemps, sono in mostra dalla Collezione Ludovisi: un Bassorilievo con Maschera (Menade o Baccante facente parte di una fontana di ambiente termale), un Busto di Igea (figlia di Esculapio, dio della Medicina, copia romana di età adrianea da originale greco del IV secolo a.C.), un Busto di Atena (o amazzone, ma non di Paride o di Attis come si era supposto in precedenza per il berretto frigio aggiunta di epoca moderna; di epoca adrianea) e un Frammento di rilievo con Giudizio di Paride (parte di un sarcofago di età adrianea e integrato da Alessandro Algardi nel XVI secolo).

Bassorilievo di Maschera
Busto di Igea (a sinistra - età adrianea) e Busto di Atena (a destra - II sec. d.C.)
Frammento di rilievo con Giudizio di Paride (età adrianea)

INGRESSO ALL'APPARTAMENTO DEL CARDINALE
(o Anticamera delle Quattro Stagioni)

Le opere della Collezione Ludovisi qui esposte sono : una Testa di Hera (appartenuta ad una statua del II secolo a.C./III secolo d.C.), una Testa di Eracle (del I secolo d.C. restaurato nel XVII secolo e con busto del XIX secolo) e il Mito di Fedra.

Mito di Fedra
Testa di Hera
Testa di Eracle






















INGRESSO ALLA SALA DELLA DUCHESSA

In questa ala trovano posto i frammenti della decorazione pittorica di Polidoro Caldara e Maturino da Firenze distaccati della facciata esterna, per conservarli meglio.

frammenti di decorazione pittorica della facciata del palazzo
Le atre opere esposte nella sala, appartenute alla Collezione Ludovisi sono: il gruppo del Fanciullo con l'Oca (copia di età romana di originale in bronzo dello scultore Boethos del II secolo a.C.), la statua di Afrodite (I secolo a.C.) e una Colonnina tortile (a forma di tronco con edera e piccola testa di sileno, di età flavia) posta su l'Ara di Cecilio Gorgonio.

Fanciullo con l'Oca
Afrodite (I sec.a.C.)


Colonnina tortile (età flavia) e Ara di Cecilio Gorgonio

SALA DELLA DUCHESSA


In questa sala che conserva ancora bene le sue decorazioni pittoriche settecentesche, si trovano altre opere della Collezione Ludovisi: la statua di Afrodite accovacciata con delfino (replica romana del II secolo d.C. dall'originale bronzeo di Doidalsas per il re Nicomede di Bitinia del III secolo a.C), il gruppo di Amore e Psiche (creazione seicentesca ispirata al gruppo ellenistico di Amore e Psiche realizzata da Ippolito Buzio realizzato con marmi archeologici) e un Busto di Afrodite (del II secolo d.C. con busto in marmo di Carrara, peduccio in marmo di Chio e panneggio in alabastro fiorito seicenteschi).

Afrodite accovacciata con delfino (II sec.d.C.)
Amore e Psiche
Busto di Afrodite (II sec.d.C.)

SALA DEL TRONO LUDOVISI
(o Sala delle Storie di Mosè)


Dal Trono Ludovisi, una delle opere più importanti presenti nel museo, prende nome la sala che lo ospita.
Il trono, rinvenuto vicino Via Sardegna, faceva probabilmente parte di un coronamento di un altare.
Il trono, databile 460/450 a.C., raffigura frontalmente Afrodite che esce dalle acque accolta da due Horai (divinità della natura), sul lato destro una figura femminile nuda che suona il doppio flauto, e sul lato sinistro una donna ammantata mette l'incenso nel bruciaprofumi.

Trono Ludovisi (parte frontale)
Trono Ludovisi (parte sinistra)
Trono Ludovisi (parte destra)
Nella stessa sala trova spazio la colossale Testa di Hera nota come Juno Ludovisi.
Per la sua bellezza divenne il simbolo del Neoclassicismo tedesco.
La testa doveva far parte di una statua colossale.
S'ipotizza che la statua rappresentasse Antonia minore (madre dell'imperatore Claudio) o Livia (moglie di Augusto).

Juno Ludovisi
Un'altra testa, di minori dimensioni, è posta in mostra in questa sala: l'Acrolito Ludovisi.
La testa (del V secolo a.C.), faceva parte di una statua, probabilmente seduta, nella quale solo le parti del corpo in vista erano in marmo, mentre il resto era fatto in legno e tessuto.
Doveva probabilmente rappresentare Afrodite o Persefone.

Acrolito Ludovisi (V sec.a.C.)
SALA DELL'ARES LUDOVISI
(o Sala della Piattaia)


Il "più bel Marte dell'antichità", come lo definiva Winckelmann, la statua dell'Ares Ludovisi, si trova nella stanza del palazzo nota per la raffigurazione di una piattaia su una delle sue pareti.
La statua rinvenuta nel rione Campitelli, si pensa fosse collocata nel tempio dedicato a Marte in Circo Flaminio, realizzata nel II secolo a.C. da Skopas minore.

Ares Ludovisi (II sec.a.C.)
Ares Ludovisi (II sec.a.C.)
Fu Gian Lorenzo Bernini nel 1622 a restaurarla in marmo di Carrara nelle sue parti mancanti: testa dell'Eros, braccia, piede destro, mano destra di Ares ed elsa.
Per l'elsa il Bernini s'ispirò al Sarcofago Grande Ludovisi.

mano destra ed elsa integrata da Bernini
piede destro e testa di Eros integrati da Bernini







Sarcofago Grande Ludovisi
Nella stessa sala si trova la statua di Guerriero seduto.
La testa è del II secolo d.C. ma non pertinente con il corpo.

Guerriero seduto
testa del Guerriero seduto (II sec.d.C.)
E' qui presente anche il gruppo di Oreste ed Elettra.
Il gruppo porta la firma dell'autore: Menelaos.
Fu scolpita quindi tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.
Fu restaurato nel Seicento dal Ippolito Buzio.

Oreste ed Elettra
firma di Menelaos

SALA DELLE PROSPETTIVE DIPINTE


Anche qui sono esposte opere della Collezione Ludovisi: una statua di Ercole (copia romana del II secolo d.C. dall'originale di Lisippo del IV secolo a.C.; la scritta sulla base "Nemios" è moderna), una statua di Asclepio (copia romana del II secolo d.C. da originale ellenistica), una composizione costituita da un Torso di Satiro (II sec.d.C.), un'ara funeraria (I secolo d.C. con aggiunta di scritta cristiana nel XV secolo) e un'urna (I secolo d.C.).

Ercole (II sec.d.C.)
scritta sulla base della statua di Ercole: "Nemios"
Asclepio (II sec.d.C.)
Torso di satiro, urna e ara funeraria
Torso di Satiro (II sec.d.C.)
Sempre in questa sala si trova l'Hermes Loghios (dio dell'eloquenza) del II secolo d.C. dall'originale in bronzo di Fidia del V secolo a.C.
Nel XVII secolo la statua fu restaurata da Alessandro Algardi con attributi tipici del dio che furono successivamente rimossi.

Hermes Loghios (II sec.d.C.)
Nella sala vi è anche un altra statua di Hermes del I secolo d.C. da originale greco del V secolo a.C.
La testa aggiunta da Antonio Canova fu poi rimossa.

Hermes (I sec.d.C.)
LOGGIA MERIDIONALE


Pur non essendo affrescata come la loggia settentrionale, questa loggia custodisce dei rilievi che hanno avuto una grande rilevanza artistica già dal XV secolo.
Inoltre sono stati portati all'attenzione dall'archeologo e storico dell'arte Winckelmann.

disegno dal Rilievo con scena di Nova Nupta
disegno dal Rilievo di figure di divinità
Quattro rilievi provengono dalla Collezione del Drago Albani: il Rilievo con banchetto funebre (forse Cerere, Nettuno a Arione per il Winckelmann, ed è del V/IV secolo a.C.), il Rilievo con figure di divinità (databile II secolo d.C. per l'eccletismo iconografico), il Rilievo di sarcofago con scena di Nova Nupta (raffigura il rito del lavaggio dei piedi prima delle nozze, forse Ippodemia velata per Winckelmann, ed è di età antonina) e il Sarcofago con scene mitologiche di Marte e Venere (raffigura l'amore clandestino tra Marte e Venere ed è del II secolo d.C.).

Rilievo con banchetto funebre (V/IV sec.a.C.)
Rilievo con figure di divinità (II sec.d.C.)
Rilievo di sarcofago con scena di Nova Nupta (età antonina)
Sarcofago con scene mitologiche di Marte e Venere (II sec.d.C.)
Un rilievo invece proviene dalla Collezione Brancaccio: il Rilievo con Dioscuri e corteo di adoranti, originale greco del IV secolo a.C. proveniente dal Giardino di Mecenate.

Rilievo con Dioscuri e corteo di adoranti (IV sec.a.C.)
Sempre nella loggia meridionale trovano spazio la Statua di Peplophoros (la sua copia simmetrica si trova a Copenhagen ed è del I/II secolo d.C. ispirata ad un originale del V secolo a.C.) e la Statua femminile panneggiata (di età imperiale), entrambe appartenute alla Colllezione Ludovisi.

Statua di Peplofhoros (I/II sec.d.C.)
Statua femminile panneggiata (età imperiale)






















SALA DI DIONISO
(o dei Bacchi)

In questa sala trovano posto due statue di Dioniso della Collezione Ludovisi: la prima è un Dioniso con pantera (fortemente restaurato nel XVII secolo unendo una testa del II secolo d.C. con un torso del I secolo d.C.), la seconda è una statua di Dioniso (un falso archeologico che s'ispira ad una statua di Prassitele del IV secolo a.C.).

Dioniso con pantera
Dioniso






















Nella stessa sala si trovano altre opera della Collezione Ludovisi: una colonna tortile, un Satiro versante (del II secolo d.C. con grappolo del XVI secolo), un Frammento di sarcofago con mito di Giasone e Medea e un Frammento di sarcofago con scena di Dextarum Iunctio.
I frammenti facevano parte dello stesso sarcofago.

Colonna tortile
Satiro versante (II sec.d.C.)
Frammento di sarcofago con scene del Mito di Giasone e Medea
Frammento di sarcofago con scena di Dextrarum Iunctio
Di granito grigio è il Busto di Faraone del XIX a.C., rappresentante parte della statua di Amenemhet IIII, proveniente dal Tempio di Iside e Serapide e poi collocato nel Pantheon.

Busto di Faraone (XIX sec.a.C.)

PASSAGGIO DI AFRODITE

La piccola sala è occupata dalla statua di Afrodite accovacciata, replica romana del II secolo d.C. della statua greca di Doidalsas del III secolo a.C. (apparteva alla Collezione Jandalo).

Afrodite (II sec.d.C.)
Le sale successive accolgono la Raccolta Egizia.

SALA DEL TORELLO BRANCACCIO

Nel centro di questa sala si trova la statua del Torello Brancaccio dal nome della Collezione Brancaccio acui apparteneva.
La statua del II secolo a.C. portata in età imperiale a Roma, rappresenta il dio Api (associato al culto di Iside), e fu ritrovato negli Horti di Mecenate sull'Esquilino.

Torello Brancaccio (II sec.a.C.)
Lungo una parete della sala si trovano: la Statuetta di Sacerdotessa Isiaca (trovata in Via Tripoli, è del II secolo d.C.), una Statuetta acefala di Iside (trovata alle pendici dell'Aventino, è del II secolo d.C.) e un Frammento di rilievo con scena isiaca (del 100 d.C. ,trovato in una tomba sulla Via Appia ad Albano Laziale, rappresenta forse il cotile del Serapeo in Campo Marzio).

Statuetta acefala di Iside (a sinistra) e Statuetta di Sacerdotessa isiaca (a destra)
Frammento di rilievo con scena isiaca (100 d.C.).
Sempre in questa sala è collocata la Statua di Faraone del III secolo a.C., proveniente dal "santuario" del Gianicolo.

Statua di Faraone (III secolo a.C.)

SALA DELLE DIVINITA' DEL GIANICOLO

In questa sala sono raccolte le opere, provenienti dal santuario dedicato alle divinità orientali posto sulle pendici del Gianicolo, che testimoniano un sincretismo religioso greco-egiziano: la statua di Giove Serapide seduto (del II secolo d.C.), la statua di Dioniso (del II secolo d.C.), la statua di Osiride Chronocrator (II secolo d.C.), una base di candelabro con tre figure danzanti (I secolo d.C.) e un altare dedicato a Zeus Hadad (II secolo d.C.).
 
Giove Serapide seduto (II secolo d.C.)
Dioniso (del II secolo d.C.)

SALA DELL'ISEO E DEL SERAPEO DEL CAMPO MARZIO


Questa sala e le sale successive facevano parte dell'Appartamento di Gabriele D'Annunzio che risiedette nel palazzo avendo sposato nel 1883 Maria Hardouin, un'erede della famiglia Altemps.

Qui si trovano raccolte: una Sfinge acefala in granito nero (III secolo a.C.), una Base  di statua colossale (III secolo a.C.), una Testa virile rasata (IV secolo a.C.),  un Rilievo templare (IV secolo a.C.) un Torso virile e un Frammento di leone (entrambe provenienti da Piazza S.Macuto).

Rilievo templare (IV secolo a.C.)

SALA ISIACA

Questa sala raccoglie ritratti di sacerdoti del culto di Iside: una Testa di fanciullo isiaco (III secolo d.C.), una Testa di Iside Demetra (II secolo d.C.), una Testa di Sacerdote Isiaco (III secolo d.C.) e un'altra Testa di Sacerdote (I secolo d.C.).

Testa di fanciullo isiaco (III secolo d.C.)
Testa di Iside Demetra (II secolo d.C.)
Testa di Sacerdote Isiaco (III secolo d.C.)
Testa di Sacerdote (I secolo d.C.)

SALA DELLE GRANDI DEE


In questa sala molto luminosa e dalle pareti ricoperte di stoffa, trovano la loro collocazione: la statua di Artemide Efesia (del II secolo d.C. ritrovata in Via Marmorata), la statua di Iside Demetra (dalla Collezione Barberini) ed un'altra statua di Iside (II secolo d.C. trovata a Passo Corese - Rieti).

Artemide Efesia (II sec.d.C.)
Iside (II sec.d.C.)
Iside Demetra (II sec.d.C.)






















SALA DI SERAPIDE


Questa ultima sala allestita del palazzo raccoglie un Rilievo frammentario egitizzante (II secolo d.C.), una Statua di Faraone (forse Cesarione, figlio di Cesare, con sua madre  Cleopatra - del I secolo a.C.), una Statua acefala di Serapide in trono (affiancato dal cane a tre teste Cerbero - II secolo d.C.), una Stele funeraria con raffigurazioni di Loutrophoros (da un'originale greco del IV secolo a.C.), il Busto di Settimio Severo (del tipo Serapide, forse proveniente dal "santuario" del Gianicolo - del III secolo d.C.).

Rilievo frammentario egitizzante (II secolo d.C.)
Statua di Faraone (I sec.a.C.)
Statua acefala di Serapide in trono (II sec. d.C.)

Stele funeraria con raffigurazioni di Loutrophoros
Busto di Settimio Severo (III sec. d.C.)
Busto di Serapide
Busto di Serapide


La vista del museo è arrivata al termine.

www.archeoroma.beniculturali.it
Orario: martedì/domenica   9.00/19.45
Costo:  7€ biglietto valido 3 giorni per i 4 siti del Museo Nazionale Romano
            (Palazzo Massimo alle Terme, Terme di Diocleziano, Crypta Balbi, Palazzo Altemps)
            GRATIS prima domenica del mese


CONCLUSIONI
Scrivendo i miei post mi accorgo di quanto possa essere importante il patrimonio artistico racchiuso nei nostri musei, in quanto si ha più tempo per soffermarmi su ogni singola opera.
Il museo di Palazzo Altemps offre veramente l'opportunità di vedere le collezioni più prestigiose delle famiglie aristocratiche romane e godere di ciò che un tempo era riservato solo ad una classe di elite.
Le opere sono presentate volutamente secondo un gusto antiquario, e ognuna di esse è esaurientemente descritta.
Dopo aver visitato le sale di questo palazzo rinascimentale e aver apprezzato le opere d'arte esposte, non si può uscire da questo museo senza sentirsi arricchiti culturalmente.

6 commenti:

fausto pirola ha detto...

SEI BRAVISSIMA !!

Raffaella ha detto...

GRAZIE!!

Unknown ha detto...

Qualcuno si è accorto che la figura a rilievo lato destro del Trono Ludovisi (Afrodite Sacro) ha al piede destro sei dita? Purtroppo non le posso allegare un'immagine...
Mi sa dare una spiegazione?
Grazie

Carmelo Giannì

Raffaella ha detto...

Questo particolare notato da te Gianni mi è sfuggito...in ogni caso non saprei dirti il perché di questa stranezza.

Unknown ha detto...

Grazie mille per la tua affascinante e spiritosa descrizione del Palazzo Altemps e degli altri, naturalmente, e per il meraviglioso materiale fotografico! Continuate a fare un buon lavoro!

Raffaella ha detto...

Grazie per il commento. Certamente continueremo a condividere le nostre visite a musei, città e paesi sperando d'incontrare l'approvazione di chi legge.

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