venerdì 4 settembre 2015

In Toscana tra viti e piccoli borghi


Un weekend passato con amici in Toscana mi ha ispirato questo post all'insegna del relax country.

Siamo sulle dolci colline del Chianti, tra Firenze e Siena, dove tra piantagioni di ulivi e viti sembra che, nei borghi che punteggiano l'orizzonte, il tempo non sia passato e si possa respirare ancora l'atmosfera affascinante e suggestiva dell'epoca medievale.


Siamo tra i filari di quelle viti che hanno contribuito a far conoscere ad alti livelli il vino italiano nel mondo e che hanno richiamato un turismo enogastronomico internazionale.





Tra storia e cultura, tra passato e presente, tra arte e paesaggi naturali, è piacevole girovagare nei piccoli borghi di questa terra e conoscere ed apprezzare il vino qui prodotto e il mondo che gli gira intorno.


Per questo abbiamo pensato di iniziare proprio col recarci a Radda in Chianti per conoscere questo mondo e fare un pic-nic tra i filari d'uva.

Casa del Chianti Classico e Chiesa di Santa Maria in Prato
A Radda in Chianti, nell'ex convento settecentesco di Santa Maria in Prato, splendidamente restaurato, si trova la Casa del Chianti Classico.

chiostro del convento
chiostro del convento
refettorio del convento
vasca collegata col pozzo
lavabo in pietra


una cella

Oltre ad esserci avvicinati al vino prodotto nella zona del GALLO NERO tramite il percorso sensoriale del museo interattivo allestito nelle celle dei frati francescani, abbiamo avuto la possibilità di trascorrere qualche ora tra le loro vigne.

sala museale
sala museale
sala museale
Viene infatti fornito, se si vuole, il necessario per poter far una "scampagnata" con amici, degustando prodotti tipici e del buon vino scelto da noi nella loro fornita enoteca.

pic-nic tra le vigne con amici...
...e con una buona bottiglia di Chianti
Si può in alternativa scegliere di degustare vino nell'enoteca dell'ex convento e di assaggiare i piatti da loro cucinati.

enoteca Casa del Chianti Classico
enoteca Casa del Chianti Classico
enoteca Casa del Chianti Classico

CURIOSITA':
Sapete perché il marchio del Chianti Classico è un GALLO NERO?

La leggenda vuole che nel XIII secolo per porre termine alle dispute tra Firenze e Siena, si decise di fare una gara: il confine tra i due territori sarebbe stato il punto d'incontro tra due cavalieri partiti all'alba dalle rispettive città.
Furbescamente i Fiorentini tennero al buio e alla fame un galletto nero prima della gara, che quando venne liberato cantò prima dell'alba permettendo al cavaliere fiorentino di partire prima di quello senese, e di arrivare ad incontrare l'avversario a soli 20 chilometri da Siena.
Per questo la zona del Chianti passò quasi interamente sotto Firenze.

Fu così che il Gallo Nero divenne l'emblema della Lega del Chianti.
Nel 1924 divenne anche il simbolo delle bottiglie del Consorzio di Radda in Chianti.
Il Gallo Nero fu raffigurato dal Vasari nella "Allegoria del Chianti" nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. 



CASA DEL CHIANTI CLASSICO
www.casachianticlassico.it
Via del Convento 1
Radda in Chianti
Orario: giovedì/domenica
Costo: Museo gratuito


BADIA A PASSIGNANO


Ci spostiamo verso Firenze, nel comune di Tavarnelle Val di Pesa, a visitare un altro borgo legato al mondo vinicolo e ricco di storia.

All'improvviso appare, su di una collina circondata da viti ed ulivi, un borgo fortificato con le sue torri svettanti: è Badia a Passignano con l'Abbazia di San Michele Arcangelo.

Sede probabilmente di un "guardingo" in epoca longobarda, Passignano è stato la sede di un potente castello sin da XII/XIII secolo.

ingresso al borgo
La Badia fu infatti fondata da Giovanni Gualberto, un seguace dei benedettini di Vallombrosa, nel 1049.

Il complesso monastico fortificato è a pianta quadrangolare con torri agli angoli.

Badia a Passignano
Il chiostro e le mura furono aggiunti nel 1400.

mura quattrocentesche
una torre dell'abbazia
Soppressa la congregazione di Vallombrosa nel 1810, anche l'abbazia di Passignano fu chiusa.
Nel 1825 si ristabilì la comunità monastica, che venne nuovamente abolita nel 1866.
Divenuto lo Stato proprietario dell'abbazia, la mise in vendita nel 1870.
Solo nel 1986 i monaci benedettini ritornarono a Passignano.


Un viale affiancato da cipressi conduce ad una corte sulla quale si trova la facciata in filaretti di alberese della Chiesa di San Michele Arcangelo.

corte dell'Abbazia di San Michele Arcangelo
La chiesa è stata costruita nel XIII secolo su una precedente costruzione romanica (di cui rimane solo la cripta), ma come il campanile, ha subito nei secoli diverse ricostruzioni.

facciata della chiesa abbaziale di San Michele Arcangelo
L'affresco ottocentesco della lunetta che sovrasta il portale, raffigurante la Madonna col Bambino e due angeli, è di Filadelfo Simi.
Al di sopra si trova lo stemma dei Monaci Vallombrosani.

ingresso alla chiesa
lunetta con affresco di Filadelfo Simi
La statua che rappresenta l'Arcangelo Michele che uccide il drago, posta sulla sommità della facciata, è una copia di quella del XII secolo che viene conservata nel monastero.

cupola della chiesa abbaziale
La chiesa, con pianta a croce latina, è a navata unica.
Del XVI secolo sono il tramezzo in legno e il coro ligneo con iscrizioni in greco e in ebraico (il monastero infatti fu un centro di studi orientali).
La chiesa è decorata con affreschi di Alessandro Allori e di Domenico Cresti detto il Passignano per essere nato nel 1599 in questo borgo.

navata della chiesa abbaziale
Purtroppo, per una funzione funebre che si stava celebrando, non abbiamo potuto visitare e fotografare l'interno della chiesa.
Anche il Cenacolo di Domenico e Davide Ghirlandaio, custodito nel refettorio del convento, non è visitabile perché in restauro.

ingresso ai locali del convento
volte a crociera dell'atrio che si affaccia sul giardino del monastero
Visitarono (invece) l'abbazia Papa Leone IX (1050), Napoleone e forse anche Federico Barbarossa (dipinto in una sala del monastero).

torre campanaria della chiesa abbaziale
Accanto alla chiesa sorge il monastero, dotato di cinque torri e dall'aspetto più di un castello merlato che di un convento.
torre con ingresso al giardino del monastero
Oggi si accede ad un piazzale interno del monastero tramite un portone posto in una delle due torri della villa-castello in stile neogotico costruita nel 1870, quando l'abbazia fu venduta ad un conte polacco.
L'accesso originario era posto dove di trova l'altra torre.

ingresso al giardino del monastero
torre dove si trovava l'ingresso al monastero originale
le due torri che affacciano sul giardino del monastero
elementi architettonici della villa-castello
In questo cortile si trova un giardino all'italiana con fontana e statue, circondato dal muro merlato.

giardino del monastero
muro merlato intorno al giardino del monastero
giardino all'italiana
fontana del giardino
Le vigne intorno al borgo appartengono alla famiglia Antinori e alla sua nota casa vinicola, e nei sotterranei del monastero gestiti dalla famiglia sono conservate le botti.

All'ingresso del borgo si trova il loro ristorante-enoteca Osteria del Passignano.

Osteria di Passignano

Fanno parte del borgo di Passignano anche  una casa-torre del XII secolo e la Cappella di S.Biagio.

torre del XII secolo
La cappella, preceduta da una piccola rampa, venne costruita nel 1080 all'esterno delle mura dell'abbazia per permettere alla popolazione del borgo di assistere ai servizi religiosi. 
Le forme attuali risalgono al XIV secolo.

Cappella di S.Biagio, mura dell'abbazia e campanile della Chiesa di San Michele Arcangelo
Cappella d S.Biagio
rampa d'accesso alla Cappella di S.Biagio
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Posta poco prima dell'ingresso del borgo si trova la cosiddetta Cappella del Morandello, dal podere in cui fu costruita nel 1584.
Particolare sono le due volute che l'uniscono al muretto della via.

Cappella del Morandello
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Percorrendo la strada per Greve in Chianti, per un tratto sterrata, si trova, non molto distante dall'abbazia fortificata, la Cappella dei Pesci.

Cappella dei Pesci
La piccola cappella a pianta circolare, da poco restaurata, sorge tra filari di uva.

Cappella dei Pesci
Cappella dei Pesci
Fu fatta costruire nel 1510 per una guarigione da Don Iacopo Mindria da Bibbiena.
Il nartece è del 1798, anno in cui fu restaurata, come riportato sulla lanterna della cupola, ricoperta questa da tegole messe come le squame di un pesce.


lanterna della cappella
nartece della cappella
Questa cappella ricorda un evento miracoloso accaduto in questo luogo, che coinvolse il fondatore dell'abbazia di Passignano, San Giovanni Gualberto.


Si narra che il Santo in occasione della visita all'abbazia di Papa Leone IX, avesse mandato due conversi a prendere due lucci alla fonte che si trovava in questo luogo.
I conversi erano certi che non vi fossero pesci in questa fonte dalle piccole dimensioni, ma il Santo insistette.
Recatisi a questa fonte trovarono i pesci e il luogo divenne un luogo di venerazione.
altare con fonte miracolosa
 La fonte miracolosa si trova sotto l'altare della cappella.
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Sempre vicino a Badia a Passignano si può raggiungere, percorrendo una strada che diviene sterrata (e un po' accidentata!), il borgo fortificato di Poggio al Vento.

Poggio al Vento
E' posto su uno dei colli più alti del Chianti, in una posizione strategica.

Già dal 1056 il complesso fortificato racchiuso da mura, aperte con due porte, era uno dei più importanti del dominio fiorentino.

mura merlate neomedievali (ottocentesche) della corte
Chiesa di Sant'Andrea e cassero
Fu prima proprietà della famiglia fiorentina dei Buondelmonti.
Poi divenne un libero comune a capo del quale si trovava un rettore scelto dagli abitanti.

Nel quattrocento ne divennero proprietari i monaci vallombrosani dell'Abbazia di Passignano, che fecero affrescare la piccola Chiesa di Sant'Andrea, costruita in stile romanico nel centro del castello utilizzando l'alberese, tipica pietra locale.

Nel XIV secolo le strutture militari vennero smantellate e la torre scapitozzata.

via che attraversa il borgo

S.DONATO AL POGGIO


Sempre in Val di Pesa sorge in cima ad una colina il borgo di S.Donato al Poggio.

Si hanno testimonianze scritte dell'esistenza del borgo dal 989.
Divenne un castrum, un castello fortificato, dal 1033.
Nel 1091 l'imperatore Enrico IV concesse metà del borgo ai Conti Guidi, suoi alleati.

case medievali del borgo
Divenne poi un libero comune e nel 1176 e nel 1265 furono firmati qui due trattati di pace tra Firenze e Siena.
Nel 1260 a S.Donato si accamparono le truppe guelfe fiorentine prima della Battaglia di Montaperti contro le truppe ghibelline della Repubblica Senese, battaglia citata da Dante nell'Inferno (XXXII,79-81).

Piangendo mi sgridò: « Perché mi peste?
Se tu non vieni a crescer la vendetta
di Montaperti, perché mi moleste?"

Sotto Firenze il borgo crebbe d'importanza divenendo un luogo di sosta per chi si recava da Roma verso Firenze e viceversa e percorreva la Strada Regia Romana.
Nel borgo i viaggiatori potevano cambiare la valuta.

case medievali del borgo
Nel 1313 il borgo, considerato ribelle all'imperatore, fu preso da Arrigo VII.
S.Donato fu poi messo a capo di una Lega il cui era un podestà inviato da Firenze.

Nel XIV secolo però questa strada commerciale si spostò verso Tavarnelle e Barberino e il borgo subì un declino.

Pieve di S.Donato

Appena fuori dall'abitato sorge la Pieve di S.Donato del 989 secolo, in stile romanico-toscano, costruita in filaretti in alberese.

facciata della chiesa
tamponature sul fianco della chiesa
le tre absidi della chiesa
L'iterno a tre navate, con tre absidi, custodisce un crocifisso ligneo della scuola di Giotto e fonte battesimale in terracotta invietrata di Giovanni Della Robbia (1513).
(Al nostro passaggio purtroppo era chiusa)


Il borgo è ancor oggi cinto da mura del XII secolo, con una torre sul fianco occidentale chiamata Torrino, a guardia della valle, e due porte, la Porta Fiorentina (a nord-ovest) e la Porta Senese (a sud). 

Torrino

Porta Fiorentina (dal borgo)
Porta Fiorentina (da fuori le mura)
Porta Senese (dal borgo)
Porta Senese (da fuori le mura)
Da Porta Senese inizia Via del Giglio, la strada principale che dal XII secolo attraversa il borgo fortificato che termina con una casa-torre del XII secolo detta Torre Campanaria.

Via del Giglio
Torre Campanaria
La costeggiano case medievali fino a Piazza Malaspina, al centro della quale si trova un pozzo esagonale con sottostante cisterna, grande come l'intera piazza, unica fonte d'acqua in caso d'assedio in epoca medievale.

Piazza Malaspina con pozzo e Chiesa di Santa Maria della Neve
Intorno alla piazza sorgono il Palazzo Pretorio, che non ha conservato il suo aspetto medievale perché danneggiato durante l'ultima guerra mondiale, la Chiesa di Santa Maria della Neve del XIV secolo, e il rinascimentale Palazzo Malaspina.

Palazzo Malaspina
Palazzo Malaspina ha una superficie di 500m² disposti su tre piani.
Fu costruito nel cinquecento dalla famiglia Ticci, già presente nel borgo dal tardo medioevo, che dopo aver acquisito prestigio a Firenze, costruì nel borgo una delle sue residenze estive.
Il palazzo fu di proprietà della famiglia fino a quando nel 1739 si estinse.
Passò poi in eredità ai marchesi Malaspina di Mulazzo, che la mantennero per una sessantina d'anni.
Ebbe poi altri proprietari fino a passare nel XIX secolo alla famiglia Pellizzari, che ancor oggi vi abita e ne ha fatto un B&B.

                                                    PALAZZO MALASPINA
                                                    www.palazzomalaspina.it
                                                    Via del Giglio 36
                                                    055 8072946
                                                    339 4114711
                                                    camera N°2
                                                    colazione inclusa

GIUDIZIO
atrio del B&B

Il B&B occupa parte del Palazzo Malaspina.
Varcato il grande portone su Via del Giglio, si entra nell'ampio atrio con piccolo salotto.


Una scala conduce al primo piano dove si trovano le cinque camere messe a disposizione degli ospiti.





ingresso del B&B
La nostra camera, la N° 2, affacciava tramite uno stretto balconcino su un vicolo del borgo e regala un panorama sulle colline circostanti.

balconcino della camera
affaccio dalla camera

panorama dalla camera
Affacciandosi si può anche vedere il piccolo giardino messo a disposizione degli ospiti per un meritato relax dopo una giornata "da turisti ".

giardino del B&B
La stanza nelle tonalità del bianco e del rosa, è molto luminosa e al tramonto è invasa da una calda luce.

la nostra camera
la nostra camera
la nostra camera
Il bagno, nei toni dell'azzurro e con maioliche a mosaico, è dotato di doccia.

bagno
bagno






















Sempre al primo piano si trova il salone di rappresentanza del palazzo, con finestre che si affacciano sulla via principale di S.Donato al Poggio, dove viene servita la prima colazione.

sala della colazione
sala della colazione
sala della colazione
salottino nella sala della colazione
Leggendo le recensioni in rete della colazione particolarmente invitante, sono rimasta un po' delusa dalla sua normalità...o forse siamo capitati in un giorno "no", nel quale le quantità offerte erano minime e di dolce c'era solo una torta di mele. Peccato!

colazione
buffet della colazione
Gradita invece la bottiglia di vino fatta trovare in camera,
Nonostante nelle camere non ci sia il frigo-bar, l'acqua minerale fresca è a disposizione degli ospiti nel salone della colazione.

Questa dimora dal fascino aristocratico regala momenti di charme e di relax.

       
CONCLUSIONI
Il Chianti rincorre le stagioni con i suoi colori, che variano tonalità ed intensità dalla primavera all'autunno, regalandoci le sfumature dei verdi e dei marroni, dei ruggine e dei viola.
Difficile dire qual'è la stagione migliore per visitarlo...è sempre spettacolare e ricco di "rilassante charme"!
...e al tramonto, con lo sguardo perso tra le colline, sorseggiare lentamente un ottimo bicchiere di vino! 

Dopo aver visitato con me questi luoghi vi invito anche a recarvi nel suggestivo Certaldo, al quale ho dedicato il post "Certaldo: il borgo medievale di Boccaccio".


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