martedì 8 settembre 2015

Roma: la Basilica dei Ss Giovanni e Paolo al Celio


Il Celio, uno dei sette colli di Roma, anticamente si chiamava Mons Querquetulanus, ovvero "monte delle querce", per i numerosi alberi di questa specie che crescevano sulle sue pendici.

Prese il nome di Celio da Caelius Vibenna, l'eroico condottiero di Vulci che nel VI secolo a.C. avrebbe conquistato questa altura e avrebbe aiutato Servio Tullio a diventare re di Roma.

Il Celio fu l'ultimo colle ad essere stato inserito nella cerchia muraria di epoca repubblicana.

archi medievali lungo il Clivio di Scauro
In tarda età repubblicana divenne un quartiere residenziale, di cui rimangono a testimonianza le insule e le domus lungo il Clivio di Scauro (Clivus Scauri), l'asse viario principale dell'antico Celio, la strada che univa il colle Palatino con il colle Celio, realizzata da Marco Emilio Scauro censore nel 109 a.C.

convento e Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
Su di un complesso costituito da un'insula e da una domus del II/III secolo d.C. unite insieme in un'unica proprietà nel III/IV secolo, si edificò nel V secolo una basilica paleocristiana (ricoprendo e in parte riutilizzando gli  edifici di età imperiale), sul luogo del martirio e della sepoltura dei fratelli Giovanni e Paolo (362 d.C.), che in questa domus avevano risieduto.

lapide nella basilica che segna il sito sottostante dove è avvenuto il martirio e il seppellimento dei Ss Giovanni e Paolo
S.Pommachio (Aureliano Milani) nella Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
Sul fianco sinistro della chiesa, lungo il Clivio di Scauro, si vedono ancor oggi le trasformazioni della casa imperiale in basilica: la chiusura degli archi del portico posto davanti alle botteghe, la chiusura delle finestre del primo e del secondo piano dell'insula e il taglio a questo secondo livello della facciata della casa.

archi murati del portico dell'insula nella parete esterna della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
finestre murate dell'insula nella parete esterna della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo

Ma di questa storia e della precedente urbanizzazione ho già scritto, per chi volesse leggerlo, il post "Roma: le Case Romane del Celio".

La basilica paleocristiana era un'aula absidata divisa in tre navate da colonne .
Lungo i suoi fianchi e nell'abside si aprivano grandi finestre.
Nell facciata presentava cinque arcate a livello dell'ingresso e cinque arcate a livello delle finestre.

Questa basilica fu più volte danneggiata e restaurata: nel 410 infatti fu assalita dai Visigoti durante il Sacco di Roma, nel 442 subì dei danni a causa del terremoto, nel 1084 fu saccheggiata dai Normanni.

esterno dell'abside con galleria di archetti (XIII secolo) della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
Nel XII secolo fu restaurata da Papa Pasquale II e furono eretti il campanile e il portico, che sostituì il narcete a tre piani.

campanile e convento della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
Il campanile a sette piani (i primi due piani furono eretti nel XII secolo e cinque superiori innalzati nel XIII secolo), è aperto da bifore ed è decorato con con copie di piatti in ceramica mediorientale (gli originali si trovano nell'Antiquarium delle Case Romane del Celio).

campanile della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
Il campanile e il convento del XII secolo hanno come fondamenta il basamento del Tempio del Divino Claudio, tempio fatto costruire nel I secolo d.C. da Agrippina in ricordo del marito divinizzato.

resti del basamento del Tempio del Divo Claudio come base del campanile della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
convento della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
pentafora del convento (XIV secolo) della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo e resti del Tempio del Divo Claudio

La facciata presenta arcate sormontate da cinque finestre.
La polifora paleocristiana ha colonne antiche e capitelli corinzi di spoglio.
Nel 1216 il portico fu soprelevato e venne costruita una galleria.

facciata della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
Il portico ionico è costituito da otto colonne antiche (tre di granito rosso, due di granito bigio e due di marmo tasio), con architrave con iscrizione dedicatoria.

interno del portico
iscrizione dedicatoria sull'architrave del portico e stemma del cardinal Matteo Orsini
Vi sono sotto il portico tracce di un affresco del XIII secolo e due colonne originali della basilica paleocristiana.

colonna originale della basilica paleocristiana
capitello di una colonna originale della basilica paleocristiana






















Nel 1951, per volere dell'arcivescovo di New York cardinal Spellman, vennero ripristinate la facciata paleocristiana (riabbassando la galleria), il campanile paleocristiano e il portico.

portale cosmatesco della basilica con aquila ad ali spiegate
Il portale cosmatesco, sormontato da un'aquila ad ali spiegate, è del XII secolo come anche i due leoni posti al suo fianco.

uno dei due leoni ai lati del portale della basilica
E' del 1857 la cupola su tamburo cilindrico con otto finestre rettangolari.
La calotta è ricoperta da ardesia e la lanterna è finestrata.

cupola e polifora della facciata della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo

L'interno settecentesco della basilica (opera di Antonio Canevari e Andrea Garagni) è a tre navate, divise da pilastri affiancati da sedici colonne romane originali di granito bigio (IV secolo d.C.).

navata centrale della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
navata centrale e organo della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
 Il soffitto è cinquecentesco e il pavimento in parte è cosmatesco (XIII secolo).

soffitto cinquecentesco della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
pavimento cosmatesco della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
pavimento cosmatesco della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
pavimento cosmatesco della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo

Nel livello più alto delle pareti delle navate laterali si aprono tredici finestre e tredici oculi.

navata laterale della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
L'abside invece presenta quattro finestre.
La decorazione dell'abside è stata eseguita su disegno di Francesco Ferrari nel 1728.
Gli stucchi e gli angeli sono opera di P.Bracci.

abside della Basilica dei Ss Giovanni e Paolo
L'affresco presbiteriale rappresenta tre scene della vita e del martirio dei Ss Giovanni e Paolo, e sono opera di Piastrini, Triga e Barbieri.

affresco presbiteriale
affresco Martirio dei Santi Giovanni e Paolo (Triga)
affresco Martirio dei Santi Giovanni e Paolo (Barbieri)


affresco Martirio dei Santi Giovanni e Paolo (Piastrini)
Niccolò Circignani, detto il Pomarancio, affrescò nel catino dell'abside nel XVI secolo l'affresco "Cristo in gloria".

catino absidale con affresco del Cristo in gloria del Pomarancio e angeli di P.Bracci
In una vasca di porfido rosso dell'altare maggiore sono conservate le reliquie dei Ss Giovanni e Paolo.

altare maggiore con la vasca in porfido delle reliquie dei Ss Giovanni e Paolo
Tra le tele presenti nella basilica si trovano un S.Giuseppe di A.Milani, un S.Saturnino di M.Benefial, un Ss Martiri Scillitani di A.Milani, e una Assunzione della Vergine Maria di F.Torelli.
 
S.Giuseppe (A.Milani)
S,Saturnino (M.Benefial)
Ss Martiri Scillitani (A.Milani)
Assunzione della Vergine Maria (F.Torelli)

La cappella di S.Paolo della Croce, fondatore dell'Ordine dei Passionisti, che si diparte dal fondo della navata destra, fu aggiunta alla basilica nel 1857.
In essa riposano le sue spoglie del Santo.

cappella di S.Paolo della Croce
Il progetto della cappella provvista di cupola è di Martinucci, e fu finanziata dal Principe Torlonia.

cupola e affreschi della Cappella di S.Paolo della Croce
L'altare con due colonne di alabastro d'Egitto sono un dono del Principe Torlonia.

altare con colonne d'alabastro e con le spoglie di S.Paolo della Croce
Gli affreschi e la pala d'altare sono di Francesco Coghetti.
Nel transetto della cappella i due affreschi "Agonia" e "Pietà di Gesù" sono di Grandi.

affresco di F.Cochetti

Orario:  8.30/12.00  (domenica fino alle 12.45)   15.30/18.00

CONCLUSIONI
Posta sul Celio, vicino a Villa Celimontana e non distante dal Colosseo, questa basilica è situata in un angolo suggestivo e di pace del centro storico di Roma, lontano dalle grandi folle di turisti.
Sembra che intorno alla chiesa il tempo si sia fermato a qualche secolo fa.
Anche se della basilica paleocristiana non rimane molto, soprattutto nel suo interno, la Basilica dei Ss Giovanni e Paolo si presenta molto maestosa.
Per apprezzare ancor di più questo aspetto bisogna recarcisi durante i matrimoni, quando vengono accesi i grandi lampadari, altrimenti appare un po' buia.

CURIOSITA' questi lampadari, regalati negli anni '50 dal titolare della chiesa cardinal Francis Spellman, erano appesi prima nel Waldorf Hotel di New York.

Consiglio vivamente di visitare i suoi sotterranei, ricchi di fascino e di storia, per comprendere meglio la sua evoluzione da domus a basilica.


2 commenti:

Unknown ha detto...

Sono venuta a Roma piu'volte ma non ho visto tanta storia in un solo monumento.Spero di poterla leggere con i miei occhi.

Raffaella ha detto...

Te lo auguro di cuore!

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