mercoledì 11 novembre 2015

"Roma ferrigna e turrita" (prima parte)


Nelle guide medievali ad uso dei pellegrini, Roma veniva definita "ferrigna e turrita" per le sue torri, all'epoca circa 900, di cui 300 entro le mura, a detta dello storico tedesco Gregorovius.
Il numero è impressionante, pensando soprattutto che la Roma medievale aveva un'estensione estremamente più piccola rispetto a quella attuale.

Magister Gregorius di Oxford, che visitò Roma alla metà del XII secolo, nella sua guida turistica "De Mirabilibus Urbis Romae", affermava che le torri erano così numerose da sembrare spighe di grano.

Le torri erano concentrate soprattutto nel Rione Monti e verso il fiume, in quanto gli acquedotti, dopo la caduta dell'impero romano, erano stati tagliati ed erano in rovina.
L'acqua era importante anche per il funzionamento dei mulini ed offriva una sicurezza difensiva.

Le torri venivano costruite sui ruderi più importanti e imponenti della Roma antica, in modo da avere solide fondamenta e avere nelle immediate vicinanze materiale edilizio di recupero. 

Le torri erano tra il 900 e il 1300 il più diffuso modello di abitazione delle famiglie nobili, le uniche che potessero avvalersi del diritto feudale di costruirle.
Erano quindi un simbolo di prestigio e di potere, e portarono a grande conflittualità per il controllo del territorio urbano.
Più la torre era alta e più la famiglia era importante.

Nel medioevo quasi sempre le torri non erano isolate, come ora appaiono, ma facevano parte di complessi più grandi, recintati con muri merlati ai quali si addossavano gli edifici abitativi, le torri, la cappella, le stalle, il pozzo, la cisterna, il forno e i magazzini, quelle strutture cioè che rendevano il complesso autosufficiente in caso d'assedio.

Solo nel XV secolo alle torri si sostituirono i palazzi, inglobandone alcune nelle nuove costruzioni.

Altre torri vennero distrutte dai terremoti e altre ancora abbattute, come le 140 demolite in un solo anno per volere del senatore bolognese ghibellino Brancaleone degli Andalò nel 1257, per contrastare il potere baronale romano e denominato per questo da uno storico inglese "martello ed estirpatore dei superbi".

Oggi solo una quarantina di torri rimangono a svettare nei cieli di Roma, vestigia del suo passato medievale.

Incomincio la carrellata delle torri più famose di Roma da quella che detiene il primato in altezza: la Torre delle Milizie (Largo Magnanapoli).
E' anche considerata la più antica tra le torri rimaste a Roma.

Torre delle Milizie
Si trova dietro il sito dei Mercati di Traiano, di cui oggi fa parte.

La Torre delle Milizie o, come veniva erroneamente chiamata, Torre di Nerone: si raccontava infatti che da questa torre Nerone avesse assistito all'incendio di Roma cantando in abiti di scena la "Distruzione di Troia".

Ma questa non è l'unica leggenda attribuita alla Torre delle Milizie: quando Roma tornerà al suo antico splendore, l'imperatore Augusto ritornerà in vita e si affaccerà dalla torre.
Sarebbe questo infatti "l'occhio sull'Urbe" del palazzo sotterraneo dove dorme ormai da secoli l'imperatore...

Era nel medioevo invece sicuramente una delle torri facenti parte di un complesso fortificato sul Collis Latiaris, una delle alture del colle Quirinale, di proprietà dei Colonna, connestabili di Napoli ("Magnus Neapolis Connestabilis", da cui deriverebbe la denominazione "Magnanapoli").
Prende quindi il nome dalla Contrada Militiarum, una zona fortificata.

Fu costruita nel 1210 da Pandolfo della Suburra o da Gregorio IX dei Conti di Segni.

Torre delle Milizie
La torre è a base quasi quadrata (10,5 X 9,5m) e alta 50m..
Ha una forma a "cannocchiale", essendo costituita da tre corpi sovrapposti, rastremati verso l'alto.
Il terzo piano è caduto a causa del terremoto avvenuto nel 1348.

Torre delle Milizie in epoca medievale
Nella parte bassa presenta una muratura in blocchi di tufo, mentre la parte alta è in laterizio.
I merli sono opera di un restauro moderno.

Fu anch'essa scapitozzata da Brancaleone degli Andalò nel 1257.
Ha una caratteristica: pende come la più famosa Torre di Pisa, sempre a causa del terremoto del 1348.

Passò nelle mani degli Annibaldi, dei Prefetti di Vico, e di Bonifacio VIII Caetani che ne fece un baluardo contro i suoi nemici, i Colonna.
Poi ritornò ai Conti.

Torre delle Milizie (da Largo Magnanapoli)
La torre venne utilizzata da Arrigo VII di Lussemburgo nel 1312 per alloggiare le sue milizie impegnate a sbarrare la strada a quelle del re di Napoli Roberto d'Angiò.

Nel XVI secolo la torre venne inglobata nel Monastero di S.Caterina in Magnanapoli.

Torre delle Milizie vista dalla Loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi
La torre si può visitare attualmente solo esternamente durante una visita ai Mercati di Traiano.
Anni fa potei visitarla anche internamente, e la vista sui Fori Imperiali dalla terrazza è davvero spettacolare!!!!
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Vicina alla Torre delle Milizie si trova la Torre dei Colonna (Via Quattro Novembre, angolo Via delle Tre Cannelle).

Torre dei Colonna
I Colonna erano la più potente delle famiglie ghibelline di Roma.

La torre a sei piani, in laterizio, è ancora ben conservata.
Fu costruita da Guido Carboni nel XII secolo.


Le tre finestre che affacciano su Via delle Tre Cannelle  hanno mostre in marmo antico.
I beccatelli in travertino del coronamento sono moderni.

fregi con rilievi della Torre dei Colonna
Murati vicino all'ingresso vi sono tre fregi con rilievi provenienti dai Fori Imperiali: un torso virile, girali d'acanto e amorini.
A ricordare l'appartenenza della torre ai Colonna, nel muro si trova una colonna sormontata da una corona.

La torre appartenne ai Colonna e agli Annibaldi della Molara.
Oggi la torre ospita una guest house.

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Sempre non lontana dalla Torre delle Milizie si trova la Torre del Grillo (Salita del Grillo).

Torre e Palazzo del Grillo
La torre medievale in laterizio e con finestre rettangolari, è inglobata nel seicentesco Palazzo del Grillo, e per distinguerla dalla Torre delle Milizie, veniva chiamata Torre della Miliziola.

Palazzo e Torre del Grillo
Fu costruita nel 1221 su murature traianee dalla famiglia dei Carboni.
Passò poi ai Colonna e successivamente ai Conti.
Nel XVII secolo fu acquistata dalla famiglia dei Grillo e collegata al loro palazzo.

fregio con iscrizione sulla Torre del Grillo
Torre del Grillo
La torre ha un coronamento in beccatelli con grifoni agli angoli.
Il fregio in stucco che corona la torre porta scritto "EX MARCHIONE DE GRILLIS": Marchionne Aretino era l'architetto che la costruì.

Onofrio del Grillo







Di questa famiglia umbra si ricordano le gesta burlesche di Onofrio, che anche se vennero ambientate in epoca napoleonica, ispirarono il film "Il Marchese del Grillo" di Mario Monicelli, interpretato da Alberto Sordi.








scena dal film "Il Marchese del Grillo"
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A qualche centinaio di metri si trova un'altra torre: la Torre dei Conti anche conosciuta come Turris Magnum per la sua maestosità, che impressionò persino Petrarca (Largo Corrado Ricci).

Torre dei Conti
A causa dei terremoti si è conservato solo il basamento (29m d'altezza), ma doveva essere alta circa 50m.

Faceva parte del complesso fortificato dei Conti: fu Pietro dei Conti di Anagni a farla costruire sui ruderi del Templum Telluris nel IX secolo, e sopra ad una delle quattro esedre del Foro della Pace.

Torre dei Conti
Marchionne Aretino rifoderò l'originale nucleo ampliandola (XII secolo).
Papa Innocenzo III della casata dei Conti di Segni volle che la torre tutelasse le processioni da S.Pietro al Laterano e che questa rappresentasse il potere ecclesiastico: per questo spese denaro della Chiesa per costruirla.
Divenne poi proprietà del Senato nel 1203 per poi ritornare nelle mani dei Conti.
Dal XIV al XVIII secolo passò ai Conti di Poli, uno dei rami della casata.

Torre dei Conti
Dopo i crolli del 1630 e del 1644 Papa Alessandro VI la dotò di contrafforti.

Una vera e propria casa-torre, era a pianta quadrangolare, ed era costituita da tre corpi di fabbrica, uno dentro l'altro, a "cannocchiale".
Il basamento a scarpata era a fasce di selce e scaglie di marmo.
Era rivestita di travertino recuperato dai Fori, asportato a sua volta dalla torre per costruire Porta Pia (XVI secolo).

Dal XVII al XIX secolo la torre venne utilizzata come fienile e come deposito di carbone.

Oggi è sede di associazioni e uffici.
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Percorrendo Via Cavour, all'incrocio di Via degli Annibaldi ci s'imbatte sull'imponenza della Torre degli Annibaldi (Via del Fagutale).

Torre degli Annibaldi (l'arco nel muro sottostante è l'entrata al Ninfeo di Via Annibaldi)
La torre poggia su strutture romane e sul cosiddetto "Ninfeo di via degli Annibaldi".

Fu eretta da Pietro Annibaldi nel 1204 su una delle tre alture dell'Esquilino, il Fagutale, in una posizione strategica per contrastare l'antagonista famiglia dei Frangipane che occupava l'area del Colosseo.
I Frangipane cercarono infatti di ostacolare la costruzione della torre.

La torre faceva parte del complesso monastico fortificato di Santa Maria in Monasterio, che il Papa Onorio III aveva concesso ai Conti di Tuscolo, che lo passarono agli Annibaldi.
La torre venne poi acquisita dai Caetani nel XIV secolo.
Nel XVI secolo poi la torre passò ai Maroniti, che ancora sono i proprietari.

Torre degli Annibaldi
La torre è a base quadrata ed è stata costruita in tufelli alla base e superiormente in laterizi.
Il vano semicircolare poggiato su un lato doveva racchiudere le scale.
Oggi la torre appare scapitozzata.

Nel Medioevo su questa torre venivano inchiodate le mani dei ladri.

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Dirimpetto alla Torre degli Annibaldi c'è la Torre dei Margani o anche detta per tradizione Torre dei Borgia, per la vicinanza alla casa della famosa famiglia (P.za S.Pietro in Vincoli).

Torre dei Margani (o Torre dei Borgia)
Palazzo dei Borgia
Torre dei Margani (vista da Via degli Annibaldi)
 La torre fu eretta in laterizio nel XII secolo dai Cesarini insieme al loro palazzo.
La base è quadrata, è coronata da beccatelli in travertino (aggiunti nel XV secolo) ed è costellata da feritoie.

Torre dei Margani
E' un esempio di torre-campanile, essendo stata aggiunta una cella campanaria all'originaria torre, divenendo il campanile della Chiesa di S.Francesco da Paola: la casa dei Margani divenne infatti il convento di questa chiesa.

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Continuando a salire Via Cavour si vedono non molto lontano due torri che si fronteggiano: sono la Torre dei Capocci (P.za S.Martino ai Monti) e la Torre dei Cerroni Graziani  (Via G.Lanza/ Via dei Quattro Cantoni).

Torre dei Capocci (a sinistra)  e Torre dei Cerrone Graziani (a destra)
La Torre dei Capocci, che si erge solitaria nel centro della piazza, fu costruita dalla famiglia degli Arcione.
Poi passò ai Capocci.

Torre dei Capocci
Alta 36 m., è oggi divisa in sette piani, più un piano terra ed una terrazza.
Era rivestita in laterizio: al livello del terzo piano presenta una differenza cromatica in quanto fino a quel livello sino al XIX secolo erano addossati degli edifici, poi demoliti, che resero necessario un restauro in cortina. 

La terrazza presenta un parapetto in muratura e merli.
Le finestre sono incorniciate da travertino ed alcune tamponate.


La Torre dei Cerroni Graziani fu costruita nel XII/XIII secolo dalla famiglia Cerroni.
Passò poi ai Graziani sino alla fine del XIV secolo.


Torre dei Cerroni Graziani
Per costruirla fu utilizzato il materiale in laterizio estratto dalle Terme di Traiano, poste non molto distanti.
E' a pianta rettangolare e in  altezza è divisa in due parti da una risega.
La sommità è merlata e sul lato visibile dalla strada non presenta oggi aperture.

E' oggi inglobata nel complesso della Casa Generalizia dell'Istituto delle Figlie di Maria Santissima dell'Orto.
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Spostandosi ora nella zona tra Piazza Venezia e il Teatro Marcello s'incontrano altre torri.

Campidoglio
Fanno parte del rione Campitelli anche le torri che si possono individuare sul Campidoglio:  la Torre di Bonifacio IX, la Torre di Niccolò V, la Torre di Martino V e la Torre della Patarina.

Intorno all'anno 1000 era la famiglia dei Corsi ad occupare con le sue torri l'area del Tabularium e del Tempio di Veiove.
Il Papa Pasquale II demolirà le loro torri nel 1105 dopo che l'imperatore Enrico IV aveva cacciato la famiglia Conti che si era alleata con Gregorio VII. 

La Torre di Bonifacio IX, o meglio le due torri-contrafforte in tufelli, poste sulla destra del Palazzo Senatorio, furono costruite nel XIV secolo da Papa Bonifacio IX .

Torre di Bonifacio IX con arco del 1940
Torre di Bonifacio IX
La torre che si affaccia sul Foro, nella quale filari di mattoni si alternano a blocchetti di peperino, è rastremata e presenta agli angoli conci di peperino.

Da una finestra tra le due torri si affacciava, per assistere alle esecuzioni capitali, il Senatore.

La Torre di Martino V venne aggiunta nel XV secolo sulla sinistra della facciata del Palazzo Senatorio.

Torre di Martino V
La torre (oggi mozza), è in blocchi di peperino.
La torre prende il nome dallo stemma dei Colonna, di cui Papa Martino V era membro, affisso sulla facciata.

Torre di Martino V
In parte della torre oggi è ospitata la Sala della Giunta Comunale.

La Torre di Niccolò V, anch'essa costruita nel Quattrocento, fu costruita rivolta verso il Foro.

Torre di Niccolò V
E' stata costruita in blocchetti di tufo.
Agli angoli vi sono blocchetti di peperino.
La torre è merlata e ha beccatelli in travertino e archetti pensili.
Il doccione è in travertino.

Torre di Niccolò V con stemma di Niccolò V sulla finestra
Sopra alla finestrella marmorea scolpita si vede lo stemma in marmo di Papa Niccolò V.

Lo studio del sindaco si trova in questa torre.

Torre Patarina e il Palazzo Senatorio
La torre campanaria merlata che domina il Palazzo Senatorio è la Torre della Patarina, che prende il nome dalla campana trasferita da Viterbo a Roma come bottino di guerra nel Medioevo.

Torre Patarina vista dai Fori Imperiali
La campana convocava i consigli comunali o chiamava in raccolta il popolo.

La torre medievale alta 35 m venne distrutta da un fulmine nella seconda metà del Quattrocento, e venne ricostruita su disegno di Martino Longhi il Vecchio.

Torre Patarina
Sulla cima della torre si trova la statua di Minerva protettrice un tempo della città.
L'orologio era collocato sino al 1806 sulla facciata della Chiesa di Santa Maria in Aracoeli.
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Scendendo in Piazza Venezia si può osservare, all'angolo tra la piazza stessa e Piazza S.Marco, un grande torrione: forse questo ingloba la cosiddetta Torre della Biscia, già degli Torre degli Annibaldi.

Palazzo Venezia e Torre della Biscia
La torre fa parte del Palazzo Venezia fatto costruire tra il 1455 e il 1467 dal cardinale veneziano Pietro Bardo, futuro Papa Paolo II.
Il palazzo fu prima residenza papale e poi sede dell'Ambasciata della Repubblica di Venezia.

Torre della Biscia
Oggi la torre ospita la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte.

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La Torre dei Margani appartiene al rione Campitelli (P.za Margana).

Palazzo dei Margani
La torre fa parte di un complesso abitativo appartenuto alla famiglia Margani.
Fu costruita nel XIV secolo dai Mellini e venne acquistata dai Margani nel 1305.

Torre dei Margani
La torre, oggi mozza, ingloba un porticato con colonne diverse di epoca romana: se ne vede una con capitello ionico.

colonna con capitello ionico e patere nelle Torre dei Margani
Costruita in laterizio, consta di tre piani.
All'ultimo piano una finestra ha preso il posto di un finestrone ad arco che venne murato.
Decorano la torre due patere murate (con l'aquila ad ali spiegate, simbolo della famiglia) e un'antefissa angolare a motivi floreali.

Sul muro della cinta che fiancheggia la torre si trova un bel portale con cornici romane a cassettoni e rosoni.

portale con cornici romane
rappresentazione del Palazzo e della Torre dei Margani
A destra della torre il cortile presenta una loggia quattrocentesca successivamente chiusa.
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Un'altra torre medioevale del Rione Campitelli è la Torre Boveschi (Via della Tribuna di Tor di Specchi).

Torre dei Boveschi
Non è la torre che dà il nome alla strada, in quanto Tor de' Specchi venne demolita nel 1750.

Oggi la torre è inglobata nel Monastero delle Oblate di Santa Francesca, ma 
originariamente era una casa-torre con botteghe della famiglia Boveschi, e nei secoli cambiò destinazione d'uso.

Torre dei Boveschi
Costruita in laterizio, la torre mostra aperture che sono state inquadrate da materiali di riutilizzo di epoca romana e altomediediovale.
L'originale ingresso è stato tamponato per aprirne uno nuovo
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Per la realizzazione della Via del Mare nel 1931 vennero eliminati molti edifici che si trovavano lungo il tracciato progettato.

Torre dei Pierleoni
Oltre alla Casa dei Crescenzi e alla Casa dei Pierleoni (che venne spostata), fu risparmiata dalla demolizione la Torre dei Pierleoni (Via del Teatro di Marcello).

Torre dei Pierleoni
La torre eretta nel duecento, con casa medievale annessa, fu restaurata in quell'occasione e venne rifatta la facciata che dava sulla Via del Mare, integrando gli originali materiali con altri presi da edifici distrutti.
Le trifore e i due archi al piano terreno sono però originari.

Sulla facciata si nota un'edicola con la raffigurazione di Maria Immacolata di Mario Melis, affissa nel 1964.
Oggi è la sede di uffici della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.
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Sempre sulla stessa strada, vicina all'Anagrafe, si trovala Torre dei Crescenzi o Torre del Monzone o Torre di Pilato (Via Luigi Petroselli).

Torre dei Crescenzi e Anagrafe centrale
Venne eretta tra l'XI e il XII secolo da Nicolò di Crescenzio e Teodora.
La torre vera e propria crollò nel 1312, ma la casa si continuò a chiamare "Tor Crescenzia".

Molto caratterizanti sono le decorazioni antiche recuperate per adornarla.
L'iscrizione sul portale d'ingresso rimanda alla caducità della vita.

Torre dei Crescenzi
facciata della Torre dei Crescenzi
particolare della decorazione della Torre dei Crescenzi
iscrizione sul portale della Torre dei Crescenzi
Dopo essere stata un fienile e una stalla, dal 1939 è sede del Centro di Studi per a Storia dell'Architettura.

Nel mio post "Roma: il Foro Boario, l'antico mercato romano del bestiame" (giugno 2015), l'ho descritta più dettagliatamente.
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Spostandosi ora nell'area del Circo Massimo si trova nella curva del circo, un po' infossata rispetto al piano stradale, la Torre della Moletta o "Turris in capite circi" (Circo Massimo).

Torre della Moletta e resti del Circo Massimo
Il suo nome deriverebbe dalla presenza di un mulino, posto nelle vicinanze, azionato dalle acque del "Fosso di S.Giovanni" o "Marrana", oggi scomparso, ma che in epoca medievale attraversava il Circo Massimo, che in quel tempo era coperto di orti, vigne e casupole modeste, di proprietà della famiglia Frangipane.

Si tramanda che nel 1223 la terziaria francescana Jacopa dei Normanni (o dei Settesoli, dalla facciata-ninfeo del Septizodium posto non lontano dalla torre), vedova di Graziano Frangipane, proprietaria della torre, ospitò l'amico fraterno Francesco d'Assisi.
Jacopa Frangipane, o "Frate Jacopa", come era solito chiamarla il poverello di Assisi per il suo temperamento virile, ricevette in dono da Francesco un agnellino e lei invece gli offrì dei mostaccioli (dolci tipici romani), gli stessi che il Santo le chiese di portargli in punto di morte.
La torre è l'unica costruzione superstite del complesso fortificato medievale, dopo che nel 1943 si abbatterono le case e gli alloggi di barboni, presenti nell'area, per dar inizio agli scavi del sito archeologico del Circo Massimo (mai realizzato a causa della guerra).
 
La torre ha una base quadrata.
La muratura è composta da tufelli, mattoni e schegge di selce e calcare.
L'ultimo piano presenta uno sporto merlato e tamponato in parte, che poggia su archetti ciechi che s'impostano su beccatelli.
Il tetto è a quattro falde.
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Nel vicino rione S.Saba si trova la Torre del Convento di S.Balbina (Piazza di S.Balbina).

Torre del Convento di S.Balbina
Si tratta della torre in laterizio giunta a noi mozza, che si erge nel giardino della chiesa di S.Balbina, a difesa un tempo del convento dalle aggressioni che potevano essere inferte al complesso monastico, che si trovava in una posizione piuttosto isolata.

Torre del Convento di S.Balbina (dal giardino)
Torre del Convento di S.Balbina (facciata esterna al giardino)
La torre, oggi riportata al suo stato originario, fu ricoperta per secoli da intonaco.
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Altra torre facente parte di un complesso ecclesiastico fortificato è la Torre dei SS Quattro Coronati (Via dei Santi Quattro 20).

Chiesa e Torre dei SS Quattro Coronati
Fu costruita nel IX secolo da Leone IV durante i lavori di ristrutturazione della chiesa paleocristana.

Torre dei SS Quattro Coronati
Per la sua posizione urbanistica assunse il ruolo di bastione del Palazzo del Laterano (come lo fu Castel Sant'Angelo per la Basilica di S.Pietro).

Torre dei SS Quattro Coronati (vista dal cortile interno)
La torre campanaria, posta all'ingresso del convento, appare tozza.
Fu costruita in cortina ed ha un loggiato con quadrifore, sormontato da una cornice con mensolette.

quadrifore della Torre dei SS Quattro Coronati


CONCLUSIONI
Le torri medievali di Roma sono, anche se nascoste e mimetizzate tra altri edifici, ancora presenti nel tessuto urbano...basta camminare con il naso all'insù per poterne scoprire più d'una in ogni rione della città.
Per questo dedicherò un altro post a quelle torri di cui non ho ancora parlato.


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