giovedì 19 novembre 2015

Roma: la Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella


La Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella è una delle chiese che furono costruite sul colle Celio su rovine romane, alla confluenza di strade antiche e di postazioni militari.

Nel VII secolo infatti sorse come piccolo oratorio sui resti della caserma della V coorte dei Vigili, corpo di polizia urbana preposto alla vigilanza notturna e alla  prevenzione degli incendi, istituito da Augusto nel 6 a.C.

L'appellativo "in Domnica" si pensa possa avere diverse derivazioni:
- da "dominicum", ovvero "del Signore", in quanto con questo nome venivano
  indicati nell'antichità i luoghi di culto cristiani
- da una donna di nome Ciriaca, il cui nome significherebbe "appartenente al
  Signore", la quale abitava nei pressi della chiesa
- dai "praedia dominica", ovvero dai terreni sui quali si edificò la chiesa, aree
  che nel VII secolo erano di pertinenza imperiale 

La chiesa è conosciuta anche come "Santa Maria alla Navicella" in quanto davanti al suo ingresso è posta la copia cinquecentesca del Sansovino di una scultura in miniatura di una galera romana, collocata qui già in età antica.

"navicella"
La scultura antica della nave si dice sia stata trovata vicino al Colosseo.
Era probabilmente un ex-voto ad Iside, protettrice de naviganti, offerto dai marinai egizi di passaggio a Roma o dai marinai della flotta di Capo Miseno (i quali risiedevano nei Castra Misenatium), che si occupavano di manovrare il velarium che proteggeva dal sole e dalle intemperie gli spettatori presenti agli spettacoli che si svolgevano nel Colosseo.

La scultura più moderna invece, in marmo bianco e travertino, fu eseguita su committenza del titolare della chiesa, il cardinale Giovanni de' Medici (figlio di Lorenzo il Magnifico), divenuto Papa con il nome di Leone X.

"navicella"
Nel 1931 fu collocata nell'attuale posizione (prima era perpendicolare al portico) e trasformata in fontana alimentata dall'Acqua Felice.
A questo scopo è stata inserita in un bacino basso che ha sul fondo un mosaico in ciottoli fluviali con rappresentazioni di pesci e imbarcazioni.
Sulle facciate dei lati minori del basamento sono posti gli stemmi di Papa Leone X.

Ritorniamo alla storia della chiesa, che nacque appunto nel VII secolo come oratorio dove i diaconi prestavano assistenza ai poveri.

abside: affresco (XVII sec.) e mosaico (IX sec.)
Nel IX secolo fu ricostruita da Papa Pasquale I che la dotò di un apparato musivo: il mosaico dell'abside lo ritrae ai piedi della Vergine con il nimbo quadrato, l'aureola di chi, al momento dell'esecuzione dell'opera è ancora in vita.

mosaico del catino absidale
Il mosaico del catino absidale, che venne eseguito nel periodo del Concilio di Nicea (787), che per il canone bizantino e monacale fu certamente realizzato da artisti orientali, rappresenta la Vergine Maria in trono tra due schiere di angeli, in procinto di consegnare il Bambino benedicente ai fedeli e con in mano un fazzoletto.
Vi è anche una scritta:

“Questa casa prima era stata ridotta in rovine, ora scintilla perennemente decorata con vari metalli e la sua magnificenza splende come Febo nell’universo che mette in fuga le tenebre della tetra notte. O Vergine, il probo vescovo Pasquale ha fondata per te questa aula regale che deve rimanere splendida nei secoli.” 

mosaico dell'arco absidale
Nell'arco absidale è invece raffigurato Cristo Salvatore in una mandorla (che rappresenta la vita), seduto su una sfera (che rappresenta il mondo), tra due angeli e due teorie di Apostoli (che rappresentano la missio apostolorum).
Più in basso vi sono rappresentati Mosè ed Elia (che rappresentano la Trasfigurazione).

La basilica beneficiò dei restauri attuati dai cardinali della famiglia de' Medici, titolari della chiesa: Giovanni, figlio di Lorenzo il Magnifico (divenuto poi Papa Leone X), Giulio, figlio di Giuliano de'Medici (divenuto poi Papa Clemente VII), e Ferdinando figlio di Cosimo de' Medici (divenuto poi Granduca di Toscana).

Leone X nel XVI secolo affidò ad Andrea Sansovino la realizzazione della facciata rinascimentale.

facciata con portico della Basilica di Santa Maria in Domnica
Un portico a cinque arcate, separate da lesene e pilastri di ordine dorico in travertino, è sormontato da un rosone circolare e da due finestre.

Il timpano porta gli stemmi di Innocenzo VIII e dei cardinali Giovanni e Ferdinando de' Medici.

Il campanile a vela è invece del 1714 e contiene una campana antichissima (1288).

navata centrale della Basilica di Santa Maria in Domnica
L'interno a pianta basilicale è rimasto nelle forme al IX secolo.
E' diviso in tre navate da due file di nove colonne di spoglio con capitelli corinzi diversi (16 in granito grigio e 2 in granito rosa di Assuan), che formano dieci arcate ai due lati della navata centrale.

colonne in granito della Basilica di Santa Maria in Domnica
In fondo ad ogni navata si trova un'abside.

abside ed altare maggiore
Nel XVI secolo venero aperte nuove finestre.
Venne anche eseguito il fregio sopra le finestre della navata centrale da Piero Bonaccorsi (detto Perin del Vaga), con leoni (richiamo al nome del committente Leone X), putti e insegne medicee (anello, diamante e tre piume), su disegno di Giulio Romano.

Anche il soffitto ligneo a cassettoni dipinti suddiviso in lacunari è di quest'epoca (1565).

soffitto ligneo con al centro lo stemma mediceo
Fu commissionato dal cardinal Ferdinando de' Medici.
Oltre allo stemma mediceo sono raffigurati una nave (dedica a Leone X), un'arca come un tempietto eucaristico, i simboli degli evangelisti e le raffigurazioni delle Litanie di Maria.
Il soffitto venne ridipinto nel XIX secolo.

lacunari del soffitto ligneo con Litanie mariane, tempietto  e stemma mediceo

Del XVII secolo è invece l'affresco di Lazzaro Baldi posto sotto il mosaico del catino absidale.

affresco dell'abside (Lazzaro Baldi)
L'affresco rappresenta, in tre scene separate da colonne dipinte, gli episodi della vita di S.Lorenzo e Santa Ciriaca: la Guarigione di Santa Ciriaca (in ginocchio davanti a S.Lorenzo), la Lavanda dei piedi, la Distribuzione dei beni ai poveri da parte di S.Lorenzo.
L'affresco è un'allusione alla origine come diaconia della chiesa.

Nelle lunette laterali sono raffigurati: Zaccaria con ai piedi S.Giovanni Battista  (lunetta sinistra) e l'angelo che ispirò il racconto del Vangelo a S.Giovanni Evangelista (lunetta destra).

Nel 1700/1730 furono aperte le finestre delle navate laterali.
Gli affreschi a motivi floreali e scritte delle Litanie alla Vergine Maria della navata centrale furono eseguiti da Alessandro Mantovani, Giovanni Brunelli e Luigi Roncati nel 1876.

affreschi sopra le pareti della navata centrale
Nel XX secolo furono affrescati gli altri laterali (Giuseppe Ceracchini), venne rifatto il presbiterio e costruita la Confessione (o cripta) sotto l'abside, dove si trovano due sarcofagi antichi.

controfacciata con cantoria e organo
Nella controfacciata si trova la cantoria con l'organo che era stato costruito per la cappella dell'Ospedale militare del Celio.



Orario: 8.30/12.30  16.30/19.30

CONCLUSIONI
Questa basilica è una delle chiese più gettonate a Roma per i matrimoni.
Saranno la sua luminosità, il suo mosaico paleocristiano, il suo soffitto a cassettoni, o la vicinanza a Villa Celimontana o al Colosseo dove poter scattare foto, che convincono molti a pronunciare qui il fatidico "Sì".
Certamente è una basilica bella e antica, forse non tra le mie preferite a Roma...ma in una città con tante chiese (volendo visitarne una al giorno, un anno non basterebbe per visitarle tutte), la concorrenza è grande!



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