venerdì 21 agosto 2015

Roma: la Centrale Montemartini, tra archeologia classica e archeologia industriale (prima parte)


Nel Quartiere Ostiense si trova una sede distaccata dei Musei Capitolini: la Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini.

La Centrale Montemartini, la prima centrale elettrica pubblica romana, sorse agli inizi del 1900 sulla Via Ostiense, tra i Mercati Generali e la sponda sinistra del Tevere.
La vicinanza al fiume permetteva una continua disponibilità d'acqua.
La sua posizione era favorevole perché fuori dalla cinta daziale, e quindi non soggetta ad imposte sul combustibile.

Centrale Montemartini
Venne inaugurata nel1912 e fu dedicata alla memoria di Giovanni Montemartini, teorico della municipalizzazione delle aziende d'interesse pubblico e Assessore al Tecnologico nella giunta di Ernesto Nathan.

In questa centrale l'energia meccanica da trasformare in energia elettrica veniva prodotta utilizzando una combustione.


Vi erano all'interno dello stesso impianto due sistemi diversi di produzione.
I macchinari, della Ditta Franco Tosi di Legnano, erano costituiti da un gruppo di motori diesel e un turbo-alternatore a vapore: i motori diesel sfruttavano la combustione interna mentre le turbine a vapore sfruttavano il prodotto di una combustione esterna.
Questo permetteva di svolgere servizi diversi a seconda delle necessità: il servizio "continuo" era garantito dalle turbine, quello "di punta" (tardo pomeriggio invernale), era affidato al diesel.
Dopo massimo quattro ore, bisognava fermare l'impianto diesel per la depurazione degli oli lubrificanti che si erano mescolati con l'acqua di refrigerazione.


Quando la centrale iniziò a funzionare la sua potenza era di 7.000 KW, mentre nel 1924 si arrivò a 16.000 KW grazie all'aggiunta delle turbine a vapore.
Nel 1933 si aggiunsero altri due motori diesel.


Quando nel 1963 le strutture del complesso non garantirono più un servizio adeguato perché antiquate, una parte della centrale fu messa fuori servizio, sino a cessare ogni attività pochi anni dopo.

L'edificio principale della centrale fu ristrutturato dall'Acea negli anni '80 per farne un centro multimediale.
Quando nel 1997, per infiltrazioni d'acqua e umidità, si dovettero intraprendere lavori di ristrutturazione al Palazzo dei Conservatori, al Museo Nuovo e al Braccio Nuovo dei Musei Capitolini, si trasferirono nel complesso ristrutturato della Centrale Montemartini centinaia di sculture dei musei posti sul Campidoglio, e si allestì la mostra "La Macchina e gli Dei" per poter mostrare al pubblico in maniera temporanea i capolavori d'arte.


Terminati i lavori nella sede museale del Campidoglio, non tutte le opere fecero ritorno alla sede dei Musei Capitolini, e le collezioni di complessi monumentali di più recente acquisizione (fine Ottocento/inizio Novecento), scoperte durante le grandi trasformazioni urbanistiche di Roma Capitale e del ventennio fascista, rimasero nella Centrale Montemartini, facendola divenire una sede permanente.


E' molto affascinante il connubio creato tra i macchinari di archeologia industriale della centrale e l'esposizione di sculture antiche in marmo bianco.
Archeologia passata a confronto con archeologia recente. 

Dopo aver varcato un cancello anonimo appare, sobria ed elegante, la facciata dell'edificio principale della centrale che ospita il museo.

facciata dell'edificio principale della Centrale Montemartini
Davanti all'ingresso sono posti due storici lampioni art nouveau in ghisa: facevano parte di un gruppo di sei, fusi nel 1896 e progettati per sostenere i cavi per 'alimentazione elettrica delle linee del tram.
Furono poi utilizzati per l'illuminazione con l'elettricità del centro città.

lampione art nouveau
Su di essi sono rappresentate quattro teste di lupa che reggono festoni tra le fauci, e il trionfo dell'elettricità: quattro fanciulle nude danzanti con capelli che terminano in raggi elettrici.

lampione art nouveau

lampione art nouveau

lampione art nouveau
Sono anche rappresentati una testa di montone e una lampada, oltre allo stemma comunale.

L'edificio della centrale adibito a museo consta di due piani:
- al pian terreno si trovano l'Atrio e la cosiddetta Sala Colonne,
- al primo piano si trovano la Sala Macchine e la Sala Caldaie.

L'allestimento museale segue un percorso cronologico: dalla Roma repubblicana alla Roma del IV secolo d.C.

Atrio
Nell'Atrio, quasi a fare una sorta d'introduzione al museo, si trovano foto d'epoca e disegni tecnici  della Centrale Montemartini, e pannelli che illustrano la sua storia e l'allestimento del museo.

pannelli con disegni e foto d'epoca della Centrale Montemartini
disegno tecnico della Centrale Montemartini
disegno tecnico della Centrale Montemartini

Su due lati della sala si trovano le bombole ad aria compressa per l'avviamento dei motori diesel che si trovano al piano superiore.

bombole ad aria compressa poste nell'Atrio
Trovano anche posto in questa sala teche con strumenti di manutenzione delle macchine (grandi chiavi inglesi,...) e alcune apparecchiature.

strumenti di manutenzione
strumenti di manutenzione
Non mancano sculture poste davanti alle macchine.

statua di Afrodite (replica dell'Afrodite dei Giardini di Kallimachos V sec.a.C. - dall'Esquilino) davanti ad una pompa di estrazione con scambiatore (1912)
Sarcofago con Ercole e Cerbero (II sec.d.C. - Piazzale del Verano)
Frammento di sarcofago (II sec.d.C. - Via Crotone)
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Segue la Sala Colonne che prende il nome dai pilastri in cemento armato che sostengono le tre caldaie della Sala Caldaie del piano superiore.

Sala Colonne
Sul soffitto vi sono le tramogge, a forma di imbuti tronco-piramidali, che si riempivano con le scorie del carbone utilizzato per le caldaie, trasportato su binari collegati con la Stazione Ostiense.

tramogge dell'Atrio
Le scorie venivano poi utilizzate nelle ville e nei parchi della città per il drenaggio del terreno.

Trovano qui spazio sarcofagi e rilievi funerari di età repubblicana.

affresco con scene militari (da P.za Vittorio)
sarcofago in peperino dalla tomba dei Corneli (IV sec. a.C. - da Via M.Polo/Via C.Colombo)
In questa sala trovano anche posto le opere provenienti dalla Necropoli Esquilina, in uso dal IX secolo a.C. all'età repubblicana.
Provengono da quest'area sepolcrale ricchi corredi funerali, che testimoniano anche gli scambi commerciali con la Grecia e l'Etruria. 

sculture provenienti dalla Necropoli Esquilina (sul soffitto le tramogge della centrale)
architrave con fregio dorico (II sec.a.C. - monumento funerario sull'Esquilino)
frammento di affresco con scene militari delle guerre sannitiche (III sec. a.C. - dalla tomba a camera dei Fabii)
doppia urna cineraria con coperchio a doppio spiovente (VI/V sec.a.C.)
Dal Complesso di San Lorenzo, localizzato vicino alla Basilica di S.Lorenzo, sulla Via Tiburtina, provengono le statue in peperino usate come materiale da costruzione in un muro rinascimentale.
Probabilmente le sculture appartenevano al Tempio di Ercole.


statua femminile con due bambini (II sec.a.C. - da Via Tiburtina)
statua di Orfeo tra gli animali (II sec.a.C. - da Via Tiburtina)
base di peperino con dedica al Tempio di Ercole da parte del generale M.Minucio vincitore di Annibale
frontone con Tritone (I sec.a.C. - monumento funerario di Via Salaria))
Una parte della sala è occupata dagli Arredi funerari e domestici, che denotano il lusso dei loro proprietari.

letto funerario in osso  (I sec.a.C.)
mosaico con scena marina (II/I sec.a.C. - da Via Panisperna)
mosaico con scena marina (II/I sec.a.C. - da Via Panisperna)
mosaico con scena marina (II/I sec.a.C. - da Via Panisperna)
letto della domus della Stazione Termini (I/II sec.d.C.)
lettiga capitolina (I sec.a.C./I sec.d.C.)
ritratto di fanciulla
ritratti di Gaio Cesare (nipote di Augusto - a sinistra) e di Nerone (dalla domus di Via del Babuino)

mosaico con bordatura a girali di acanto e animali (II/I sec.a.C. - da Via Panisperna)
lucerna in bronzo (I sec.d.C.)

statuetta di Lare danzante (I sec.d.C.)
Infine uno spazio della sala è dedicato alla Ritrattistica tardo-repubblicana celebrativa.

ritratto di personaggio politico illustre (Marco Antonio o Catone il censore o Catone l'Uticense - dal Comizio nel Foro Romano)
Ritratto di Caio Giulio Cesare (50/44 a.C. - dall'Esquilino)
erma di poeta (forse Virgilio - 10/20 d.C. - dall'area del Mausoleo di Augusto)
ritratto del cosiddetto Corbulone (I secolo a.C.)
Togato Barberini (II/I sec.a.C.)
rilievo funerario di Via Statilia (I sec. a.C.)
rilievo con figura femminile e fanciulla (50/40 a.C.)
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Si ritorna quindi nell'atrio per salire al primo piano...


Se volete continuare la mia visita del museo, aprite il post: "Roma: la Centrale Montemartini, tra archeologia classica e archeologia industriale (seconda parte)".

www.centralemontemartini.org
Orario:  martedì/domenica   9.00/19.00
Costo:   7,50€
             6,50€   per i residenti del territorio di Roma Capitale
             12,50€ Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
             11,50€ Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
                         per i residenti del territorio di Roma Capitale
Gratis la prima domenica del mese per i residenti del territorio di Roma Capitale