martedì 5 gennaio 2016

Gli scavi di Ostia Antica (quarta parte)


Il quarto post dedicato ad Ostia Antica percorre un itinerario che tocca più o meno gli edifici costruiti nell'antico Castrum, l'insediamento fortificato sorto a 16 miglia da Roma, alla fine del IV secolo a.C., per difendere il corso inferiore del Tevere.

Ecco i luoghi visitati lungo questa passeggiata:

Caseggiato della Cisterna - Caseggiato del Pantomimo Apolausto - Caseggiato del Bacone Ligneo - la cosiddetta Basilica e Aula del Buon Pastore - Foro della Statua Eroica - Caseggiato dei Triclini e Latrina - Terme del Foro - Foro - Tempio di Roma e Augusto - Sacello dei Lares Augusti - Basilica - Curia - Capitolium - Caseggiato dietro la Curia - Domus del Tempio Rotondo - Tempio Rotondo - Caseggiato del Larario - Officina Stuppatoria - Tempio Collegiale - Mitreo di Fructosus.

Le porte del Castrum si trovavano a cavallo dei due assi viari perpendicolari che lo attraversavano: il Decumano Massimo e il Cardo Massimo.
Il Castrum era circondato da mura di blocchi di tufo, che si trovano ancora inglobati qua e là in alcuni edifici meno antichi.

resti di mura del Castrum inglobate nelle botteghe del Piccolo Mercato
Rispetto al post precedente torniamo indietro sul Decumano Massimo sino all'incrocio di questa strada conD Via dei Molini, dove si trovava la Porta Orientale del Castrum, per descrivere i monumenti e gli edifici sorti sui due lati della strada principale di Ostia; andremo da questa porta sino alla porta che ad occidente usciva dall'insediamento militare della colonia romana.

Porta Orientale del Castrum e Caseggiato del Portico delle Mura del Castrum con inglobata parte della cinta muraria

Porta Orientale del Castrum
Porta Orientale del Castrum
Il Caseggiato del Portico delle Mura è stato da me descritto nel post precedente, quindi non ne riparlerò di nuovo.

Sulla sinistra della strada invece, in posizione più elevata, vi è l'esedra del retrostante Caseggiato della Cisterna.

esedra (vista all'angolo tra la Semita dei Cippi e il Decumano Massimo)
Il muro semicircolare dell'esedra ha al centro una nicchia rettangolare ed è fronteggiato da un colonnato.

muro di fondo dell'esedra con nicchia (visto dal Decumano Massimo)
I piani di basalto dell'esedra costruita nel IV secolo d.C. appartenevano ai resti del panificio sul quale fu eretta.

esedra vista dalla Semita dei Cippi
Sul pavimento dell'esedra si possono ancora vedere i resti della grande sala ottagonale di età adrianea che occupava il lato nord occidentale del caseggiato.
La sala conteneva quattro nicchie semicircolari.
Forse la sala ottagonale era il vestibolo delle terme di epoca adrianea trovate sotto l'adiacente Foro della Statua Eroica.


resti della nicchia nord-occidentale della sala ottagonale
sala ottagona
Nella nicchia sud-est è stato in seguito inserito un forno, quando la parte settentrionale del caseggiato fu trasformato in panificio.

forno nella nicchia della sala ottagona
Su lato orientale del caseggiato, lungo la Semita dei Cippi, si aprivano delle botteghe.

Semita dei Cippi e botteghe del Caseggiato della Cisterna (sulla destra)
Nella parte meridionale del caseggiato fu collocata nel IV secolo d.C. una grande cisterna (con una capacità di 80.000 litri), che diede il nome all'edificio.
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Ritornando sul Decumano Massimo, dall'altro lato della strada troviamo un Ninfeo.

ninfeo sul Decumano Massimo
Il ninfeo fu posto su un livello più alto di questa strada nel IV secolo d.C. e aveva uno scopo decorativo.

Cinque nicchie rettangolari e semicircolari decoravano il muro di fondo curvo.
Si è ipotizzato che potesse essere coperto da una semicupola.
Davanti alle nicchie e sui loro lati vi sono basi in muratura per colonne.


Proprio un'iscrizione in marmo di riuso, utilizzata e trovata nel ninfeo, ha dato il nome al caseggiato nel quale il ninfeo è stato istallato: Caseggiato del Pantomimo Apolausto.

botteghe del Caseggiato del Pantomimo Apolausto poste dietro al ninfeo
Il Pantomimo Apolausto era un liberto di Marco Aurelio e Lucio Vero.
Accanto al ninfeo vi era un portico e dietro invece dei negozi.

Il Caseggiato del Pantomimo Apolausto, costruito nel 120 d.C., inizialmente costituiva un unico complesso con l'adiacente Caseggiato del Balcone Ligneo, posto nella parte settentrionale che aveva un ingresso anche su Via della Casa di Diana.

Caseggiato del Balcone Ligneo (affaccio su Via di Diana)
Caseggiato del Balcone Ligneo (affaccio su Via di Diana)
Caseggiato del Balcone Ligneo (affaccio su Piazza dei Lari)
Sicuramente nel caseggiato fu istallato più tardi anche un panificio (resti di macine, forno, bacini, pavimento in basalto...).

locale con pavimento a basoli del Caseggiato del Balcone Ligneo
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Accanto al Ninfeo si trova la cosiddetta Basilica, una sala con accesso dal Decumano Massimo di epoca adrianea.

Basilica
Pilastri di mattoni dividono questa sala in due navate.
La navata di sinistra, di maggior larghezza, termina a nord con una parete absidata, ha una vasca rettangolare in muratura ed è affiancata da un corridoio.

Basilica
Una placca in marmo qui trovata, fu eretta per l'imperatore Cesare Marco Antonio Gordiano tra il 238 e il 244 dalla gilda di un traghetto che prestava servizio sul Tevere (lenuncularii traiectus Luculli), di cui la Basilica era forse la sede.

Nella Basilica è stata trovata una lastra di marmo con un'iscrizione dove viene menzionato PUBLIO AUFIDIUS FORTIS.

lastra di marmo con iscrizione di PUBLIO AUFIDIUS FORTIS
A nord-est si trovano una latrina, una scala e due stanze.

ambienti a nord-est della Basilica
A nord-ovest si trova la cosiddetta Aula del Buon Pastore.

nicchia nell'Aula del Buon Pastore
Aula del Buon Pastore (scala e abside della Basilica)
L'aula (IV secolo d.C.) presenta nella parete di fondo una nicchia semicircolare con semicupola.
Forse divenne un luogo di culto cristiano perché fu qui trovata una colonna con la raffigurazione del "Buon Pastore" (dal quale l'aula prende poi il nome).

Forse anche il Caseggiato del Thermopolium (già descritto nel precedente post), che si trova a nord ed ad ovest della Basilica, era di proprietà di questa corporazione.

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Dal lato opposto del Decumano Massimo si trova il Foro della Statua Eroica.

Foro della Statua Eroica
Questo foro era inizialmente occupato da terme di epoca adrianea.
Risale al IV secolo d.C. e si trova in posizione elevata rispetto alla strada.

Foro della Statua Eroica
Circondato da portici su tre lati, su quello nord presenta pilastri in mattoni, mentre su quello occidentale e orientale colonne.

colonne del portico ovest del Foro della Statua Eroica
La statua seminuda che troneggia nella piazza, mancante di testa e ritrovata in molti pezzi, è adrianea (o forse rappresenta Adriano stesso).

statua del Foro della Statua Eroica
statua del Foro della Statua Eroica
Atena con elmo attico (dal Foro della Statua Eroica - Museo Ostiense)
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Sullo stesso lato della strada segue il Caseggiato dei Triclini.
Fu costruito nel 120 d.C. circa, ed era la sede della corporazione dei fabri tignarii, ovvero dei costruttori.

Caseggiato dei Triclini
La conferma che il caseggiato fosse la sede di questa gilda, viene dal ritrovamento della base di una statua con dedica a Settimio Severo, con un'iscrizione che porta l'elenco dei nomi dei 350 membri della corporazione.

base di statua con iscrizione dei nomi dei 350 membri della gilda
base di statua con iscrizione dei nomi dei 350 membri della gilda
Sul Decumano Massimo si apre un ingresso verso un vestibolo, affiancato da due botteghe, e anche una scala con accanto una stanza con spessi stipiti in travertino.

scala e spessi stipiti d'ingresso ad una stanza attigua, sul lato nord del Caseggiato dei Triclini
Entrando nell'edificio ci si trova in un cortile con mosaico bianco e porticato con colonne di marmo e pilastri in mattoni.

cortile del Caseggiato dei Triclini
cortile del Caseggiato dei Triclini
Quattro stanze sul lato orientale del cortile contengono triclini in muratura per banchetti sociali, che hanno dato il nome al caseggiato.

una sala con triclinio del Caseggiato dei Triclini
un'altra sala con triclinio del Caseggiato dei Triclini
 Nella stanza più meridionale è stato aggiunto un bacino.

una stanza del lato est del cortile con bacino
Sul lato opposto del cortile vi sono altre camere e una cucina, che affacciano con porte e finestre sul porticato.

stanze del lato ovest del cortile
stanza sul lato ovest dell'edificio
stanza sul lato ovest dell'edificio
Una grande sala, un tempo dalla volta a botte, è posta dietro al cortile, e fu trasformata successivamente in santuario.

sala/santuario del Caseggiato dei Triclini
Sul podio che corre lungo le pareti avranno trovato posto statue e offerte votive.
La sala era pavimentata con marmi colorati e le pareti erano decorate con pitture che imitavano il marmo giallo.

Ino-Leucotea (dal Caseggiato dei Triclini - Museo Ostiense)
Atena con elmo corinzio (dal Caseggiato dei Triclini - Museo Ostiense)
Sulla facciata meridionale, che si trovava su Via della Forica, vi erano botteghe, una scala e nell'angolo sud-ovest una forica (latrina), la più conosciuta e visitata dai turisti degli scavi di Ostia Antica.

forica pubblica del Caseggiato dei Triclini
La latrina pubblica andò ad occupare nel IV secolo il posto di due negozi.
Sulle pareti vi sono allineati venti posti a sedere in marmo.
Vi era anche una vasca e porte girevoli che garantivano un po' la privacy.

forica pubblica del Caseggiato dei Triclini (infestata dalle erbacce!)
sedili della forica pubblica del Caseggiato dei Triclini
(mi è dispiaciuto vedere che lo stato della forica è peggiorato rispetto a quello delle mie passate visite!)

La cisterna che si trovava sul Foro della Statua Eroica, forniva acqua alla latrina e alle Terme del Foro che sorgono alle spalle.
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Le Terme del Foro sono tra le terme più estese di Ostia (3200 m²).
Furono costruite nel II secolo d.C. dal prefetto pretorio M.Gavio Massimo , ma subirono modifiche e ristrutturazioni in fasi successive.

capitello di una colonna del frigidarium delle Terme del Foro
Anche se le terme sono state saccheggiate, si presume che le pareti avessero un rivestimento in marmo sino all'altezza di 3m e poi fossero intonacate.
I pavimenti erano ricoperti con mosaici a tessere bianche e nere e a disegni geometrici (tranne qualche eccezione).
Ma non mancano rivestimenti in marmo di fasi successive.

rivestimenti in marmo di pavimenti e pareti delle Terme del Foro
capitello di una colonna delle Terme del Foro
Nella parte rettangolare settentrionale delle terme vi erano le camere fredde, con volta a crociera, mentre le camere calde erano nella parte meridionale, dove potevano ricevere, tramite grandi finestroni, il massimo dei raggi solari durante le ore pomeridiane.

Due ingressi (su Via della Forica) immettevano in vestiboli e poi in quattro apodyteria (spogliatoi).

apodyterium
Il frigidarium, circondato da colonne di marmo di grande dimensioni ed alto 15/17 m, si trovava tra i quattro spogliatoi, preceduto da due vestiboli.

frigidarium
vasca meridionale del frigidarium
Le vasche avevano nicchie sulle pareti laterali e di fondo.
Alla vasca settentrionale è stata aggiunta poi un'abside.

nicchie della vasca meridionale del frigidarium
vasca absidata del frigidarium
La sala posta più a sud-ovest, l'heliocaminus, una sala dove ci si poteva esporsi al sole, aveva finestre aperte.

heliocaminus
Accanto si trovava il sudatorium (o laconicum), una sala di vapore per la sudorazione di forma ellittica, dove vi erano sedili di marmo che correvano lungo le pareti.

sudatorium
sedili di marmo del sudatorium
Seguivano due tepidaria.
Nel secondo tepidarium le colonne quadrate mostrano i fori per il fissaggio della finestra.

il primo tepidarium
colonna del primo tepidarium
secondo tepidarium con colonne quadrate
Si passava nel calidarium, dove erano presenti tre vasche d'acqua calda.
Alla vasca meridionale fu successivamente aggiunta un'abside con colonne.

calidarium
calidarium
vasca del calidarium
vasca del calidarium
vasca absidata del calidarium
Gli ambienti venivano riscaldati tramite gli ipocausti (pavimenti vuoti), nei quali passava aria calda, riscaldata nei praefurnia posti nella zona sud-est delle terme.

forno per il riscaldamento dell'aria
corridoio di servizio ai praefurnia


ipocausto
tuboli per il riscaldamento delle pareti delle sale
tuboli per il riscaldamento delle pareti delle sale
I due archi a due piani che si trovano ad est del corridoio che corre lungo l'impianto di riscaldamento, sono stati interpretati come un collegamento con l'acquedotto.

due archi sul lato orientale delle Terme del Foro
Qui si trovavano anche un mulino ad acqua e una cisterna.

Una palestra trapezoidale si trovava a sud delle camere calde, con portico con pilastri in mattoni e colonne in marmo e granito aggiunte in una seconda fase.
Intorno alla palestra si aprivano delle botteghe e degli ambienti di servizio.

palestra delle Terme del Foro (vista dall'angolo sud-ovest)
palestra delle Terme del Foro (vista da nord)
portico della palestra delle Terme del Foro
Nell'angolo sud-ovest della palestra si trova un tempio in mattoni e una forica (latrina) con più di venti posti.

forica delle Terme del Foro
sedili della forica delle Terme del Foro
Tempio interno alle Terme del Foro
Non tutte le statue qui ritrovate si pensa siano pertinenti al sito.

Iside (dalla Palestra delle Terme del Foro - Museo Ostiense)
Testa di Pugile e Testa di Atleta (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense)
Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense)
Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense)
Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense)
Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense)
Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense)
Annia Cornificia (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense)
Satirello (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense)
Priapo (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense)
Danzatrice (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense)
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A ovest delle Terme del Foro, estendendosi verso nord fino alle Logge dei Portici di Pio IX attraversando il Decumano Massimo, si trova il Foro, la piazza di forma rettangolare principale della città, il centro politico e religioso di Ostia.

Foro di Ostia (visto da nord)
Fu realizzato nel 20-25 d.C. abbattendo antiche strutture del Castrum.
Inizialmente si costruì il Tempio di Roma e Augusto, quasi contemporaneamente alla Basilica e alla Curia, poi nel 125 d.C. Adriano fece costruire il Capitolium, al posto di un tempio più antico, fiancheggiato da due portici colonnati.

Foro di Ostia (visto da sud)
Adornava forse la piazza pedonalizzata la statua di Anco Marzio, fondatore di Ostia, e altre statue come quelle di Manlio Rustico (Prefetto dell'Annona) o del sacerdote di Adriano divinizzato Domitio Fabius Ermogene.

resti di decorazioni architettoniche lungo il lato occidentale del Foro
resti di decorazioni architettoniche lungo il lato occidentale del Foro
A sud del Foro si trovava il Tempio di Roma e Augusto, dedicato appunto alla dea Roma e alla figura dell'imperatore Augusto divinizzato.

resti del Tempio di Roma e Augusto
Non rimangono che pochi resti di questo tempio, il podio con corridoi e qualche stanzetta.
Era adornato con dieci colonne ed elementi architettonici in marmo, i cui resti sono affissi a un muro moderno ad est del tempio.

muro moderno con i resti degli elementi architettonici che decoravano il Tempio di Roma e Augusto
timpano del Tempio di Roma e Augusto
statua della Vittoria del Tempio di Roma e Augusto
frammento di statua del Tempio di Roma e Augusto
elementi architettonici del Tempio di Roma e Augusto
cornice del Tempio di Roma e Augusto
Si occupava del culto un sacerdote incaricato a vita, il flamen Romae et Augusti.

Testa di Vittoria (dal Tempio di Roma e Augusto - Museo Ostiense)
Sul lato sud-est del Foro vi è un portico costruito sotto il regno di Adriano.
Una parete in mattoni, con al centro una grande nicchia, era fronteggiata da una fila di colonne di granito.

portico del Foro
Nella posizione centrale del Foro, a sud del Decumano Massimo, si trovano i resti del Sacello dei Lares Augusti, una struttura circolare in mattoni con basamento marmoreo.
C'è chi ha ipotizzato invece che fosse un ninfeo.

Sacello dei Lares Augusti
I Lares Augusti erano divinità protettrici dell'imperatore.
Questo edificio, con all'interno sei nicchie rettangolari pavimentate in mosaico, fu costruito tra il I e il II secolo d.C. a spese dei sacerdoti del culto che era stato istituito nel 51 d.C.

Sul lato sud-ovest del Foro si trovano i resti della Basilica, uno spazio coperto usato per esercitare la giustizia e per le transazioni economiche.

Basilica (vista da Decumano Massimo)
Basilica (vista dal Foro)
La Basilica risale al periodo domizianeo-traianeo.
File di colonne formavano navate.
La parte centrale era elevata rispetto al resto dell'edificio.

colonne delle navate della Basilica
Sulla parte meridionale della navata centrale vi era il podio dei giudici.
Della ricca decorazione rimangono qualche lastra marmorea del pavimento e parti di colonne.

pavimentazione in marmo  della Basilica
L'ingresso alla Basilica dal Foro avveniva sotto un porticato, mentre dal Decumano Massimo attraverso due scale laterali. 

Basilica e Curia viste dal Capitolium
Attraversato il Decumano Massimo, di fronte alla Basilica, sul lato nord-occidentale del Foro, sorgeva la Curia, la sede del senato di Ostia, dove s'incontravano i 100 membri dell'ordo decurionum.

Curia
Oggi rimane ben poco di quell'edificio (costruito insieme alla Basilica), che rappresentava il centro politico della città.

Probabilmente il muro perimetrale in laterizio era rivestito di lastre marmoree.

Salita una scala, che si trovava sul Decumano Massimo, si accedeva ad un vestibolo preceduto da sei colonne di granito tra pilastri con semicolonne.

sala della Curia
Il vestibolo introduceva in una grande sala nella quale vi erano sulle pareti laterali tre nicchie rettangolari che contenevano statue.
Lungo queste pareti prendevano posto i decuriones, scegliendo il lato a seconda della loro votazione.

La parete di fondo era occupata da un podio sul quale si accomodavano i magistrati che presenziavano alle riunioni (duoviri).

podio per i magistrati della Curia
resti dei rivestimenti marmorei della Curia
La sala era fiancheggiata da due corridoi a cielo aperto.

ambienti della Curia
iscrizione delle liste dei Seviri Augustales
iscrizione delle liste dei Seviri Augustales
La forma templare, le dimensioni modeste (non abbastanza grande da contenere tutti i consiglieri) e le iscrizioni con liste dei Seviri Augustales alle pareti, hanno fatto pensare che forse l'edificio fosse il tempio di questo collegio sacerdotale.

Capitolium
Nella parte settentrionale del Foro, si trovava il Capitolium, costruito nel 120 d.C. circa, e dedicato alle divinità della Triade Capitolina: Giove, Giunone e Minerva.

Capitolium e lato orientale del portico
Era un grande tempio (35m X 15,5m), la sua altezza doveva essere di 20m, e tutt'oggi è alto 17m.
 
Capitolium
Un'alta scalinata (21 gradini) conduceva ad un vestibolo circondato da dieci colonne di marmo.
Un fregio con teste di buoi e festoni decorava il vestibolo.

cella del Capitolium
Le pareti della cella sono state costruite in mattoni rossi e bipedali gialli, che creano un effetto cromatico.
Ciò nonostante fu poi ricoperto di marmo, e se ne posso ancora vedere i fori di fissaggio.

parete esterna della cella del Capitolium con fori di fissaggio delle lastre di marmo ed effetto cromatico di mattoni rossi e bipedali gialli
Una cornice appartenuta al Capitolium si trova ora poggiata su un muro che delimita il portico orientale.

cornice del Capitolium
La cella ha la particolarità di avere la soglia d'ingresso in marmo costituita da un unico pezzo.

nicchie e podio della cella del Capitolium
Le pareti laterali hanno tre nicchie: quella centrale è semicircolare, mentre le altre sono rettangolari.
La parete di fondo accoglieva un podio.

podio della parete di fondo del Capitolium
Nel XVIII secolo il Capitolium era divenuto un grande ovile, che svetttava sulle rovine di Ostia antica.

Posto davanti al tempio vi era un altare in marmo con fregio di armi. 

altare del Capitolium
Sui due lati del Capitolium Adriano fece costruire due lunghi portici.

portico occidentale del Capitolium
portico orientale del Capitolium
portico occidentale del Capitolium
Trapezoforo a zampa leonina (dalla cella del Capitolium - Museo Ostiense)
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Dietro alla Curia si trova il cosiddetto Caseggiato Dietro la Curia, costruito sotto Adriano.

Caseggiato Dietro la Curia (visto dal Capitolium)
Il caseggiato è stato costruito sopra tre case repubblicane e la via che lo costeggia a nord, è stata chiamata per questo Via delle Case Repubblicane.

facciata con ingresso e botteghe del caseggiato su Via delle Case Repubblicane
Sulla facciata di questa strada si aprono sei botteghe.
Accanto all'ingresso si trova una scala.

una bottega del caseggiato
Nella parte meridionale del caseggiato si trova un cortile scoperto (tranne la parte centrale).
Nella parte orientale del cortile si trova un pozzo.
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Dietro la Basilica del Foro si trova la cosiddetta Domus del Tempio Rotondo, così chiamata per il fatto di essere posta ad est del tempio omonimo.
Questo caseggiato del III/IV secolo d.C. confina anche con l'area del Tempio di Roma e Augusto posto ad est.
Sicuramente era una casa di ricche persone o la sede di una gilda.

ingresso della Domus del Tempio Rotondo
L'ingresso è posto su Via del Tempio Rotondo ed immette in un vestibolo, affiancato esternamente da botteghe con mezzanini.

cortile della Domus del Tempio Rotondo
portico e cortile della Domus del Tempio Rotondo
Al centro dell'edificio vi è un cortile circondato da un corridoio pavimentato con un mosaico a disegni geometrici.

pavimento a mosaico geometrico del cortile della Domus del Tempio Rotondo
Nel centro del cortile (con pavimento e parte inferiore delle pareti in marmo), vi è una vasca decorativa in marmo con quattro nicchie.

vasca a nicchie del cortile della Domus del Tempio Rotondo
vasca a nicchie del cortile della Domus del Tempio Rotondo
tubatura per l'acqua della vasca a nicchie del cortile della Domus del Tempio Rotondo
Due colonne separano il cortile da una sala pavimentata con marmi policromi, raggiungibile salendo pochi gradini.

sala con colonne della Domus del Tempio Rotondo
pavimento in marmi policromi della sala con le colonne
Le stanze poste sul lato ovest erano riscaldate e l'ultima stanza a nord era una cucina.

stanze del lato occidentale della Domus del Tempio Rotondo
sistema di riscaldamento in una stanza occidentale della Domus del Tempio Rotondo
forno per il riscaldamento della Domus del Tempio Rotondo


A nord del corridoio occidentale del portico vi era un pozzo.

pozzo del corridoio occidentale
Due delle camere poste ad oriente hanno una panca in muratura, e in una delle due vi è anche una nicchia (forse per il culto).

stanza con panca in muratura e nicchia per il culto del lato orientale della domus
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Come ho detto, adiacente a questo caseggiato si trova il Tempio Rotondo.

Tempio Rotondo (visto da Decumano Massimo)
Oggi non rimane molto di quel tempio molto grande, costruito alla fine del III secolo d.C., che aveva un grande piazzale d'accesso sul Decumano Massimo.

piazzale d'accesso del Tempio Rotondo
Era accessibile tramite una scalinata, data la sua posizione più alta rispetto alla strada.

Un piazzale, con nicchie sui lati est ed ovest e forse un porticato, andò a sostituire una precedente piazza colonnata e con pavimento in marmo.

scalinata con nicchie del Tempio Rotondo
Precedeva il tempio una larga scalinata di undici gradini, affiancata da due nicchie.

La scalinata portava ad un'anticamera rettangolare con fronte occupato da dieci colonne in marmo.

scalinata del Tempio Rotondo e resti del fronte colonnato
La cella rotonda (con diametro di 18m e pareti spesse 2m), aveva al suo interno sette nicchie, rettangolari e semicircolari che avranno potuto contenere numerose statue.

cella rotonda del Tempio Rotondo
cella rotonda del Tempio Rotondo (vista esternamente su Via del Tempio Rotondo)
cella rotonda del Tempio Rotondo (vista esternamente su Via del Tempio Rotondo)
cella rotonda del Tempio Rotondo (vista esternamente su Via del Tempio Rotondo)
Tempio Rotondo (visto dall'angolo sud-ovest)
Ad ovest dell'ingresso una scala a chiocciola, che si avvolgeva intorno ad una colonna di travertino, permetteva di salire alla cupola.
Ve ne era un'altra anche ad est dell'ingresso.

lato ovest dell'ingresso alla cella del Tempio Rotondo
scala a chiocciola intorno ad una colonna all'ingresso ovest della cella del Tempio Rotondo
lato ovest dell'ingresso alla cella del Tempio Rotondo con scala a chiocciola
La cupola di questo tempio, come quella del Pantheon a Roma, deve avere avuto un'apertura al centro, dato che si è trovato nella cella i resti di un canale.
E come il Pantheon questo tempio forse è stato dedicato a tutte le divinità romane, o forse agli imperatori divinizzati.

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Incrocia il Decumano Massimo sulla destra la Via del Larario.

Via del Larario (sulla destra della foto l'angolo sud-ovest del Caseggiato del Larario e sulla sinistra botteghe)
Sull'angolo che questa strada crea con il Decumano Massimo, davanti al piazzale del Tempio Rotondo, si trova il Caseggiato del Larario.

Caseggiato del Larario
L'edificio commerciale fu costruito in mattoni nel 120 d.C.
Sui lati sud e ovest del caseggiato si aprivano sulla strada delle botteghe.

Un vestibolo dalla strada immetteva in un cortile quadrangolare, circondato da altre botteghe.

vestibolo del Caseggiato del Larario
cortile del Caseggiato del Larario
una bottega del cortile del Caseggiato del Larario
una bottega del cortile del Caseggiato del Larario
Al centro del cortile vi è una vasca a forma di buco di serratura, e in un angolo un pozzo.

vasca del cortile del Caseggiato del Larario
Nel cortile è posta, sul muro di separazione di due botteghe, una nicchia policroma interpretata come larario, una sorta di santuario per i Lares Familiares, ovvero gli dei protettori della casa, da cui l'edificio prende il nome.


nicchia per il culto dei Lari nel cortile del Caseggiato del Larario
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A nord del Caseggiato del Larario si trova un edificio che, per le sue caratteristiche (pavimento in basalto di alcuni ambienti e un forno), si riconosce essere stato un panificio.

Nel caseggiato si trovavano sei botteghe.
Su Via del Larario (lato sud-occidentale dell'edificio), si trova una scala con gradini di travertino appartenente all'edificio.

scala dell'edificio commerciale posto sul lato occidentale di Via del Larario
Sull'altro lato di Via del Larario di trovano botteghe intercomunicanti tra loro, che avevano un piano superiore raggiungibile con una scala esterna.

botteghe sul lato occidentale di Via del Larario
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Tornando sul Decumano Massimo, ma sul suo lato opposto, è rimasto da menzionare l'edificio ad ovest del Tempio Rotondo.


Tra il Tempio Rotondo e questo edificio vi passa il Vico del Pino, una strada privata chiusa a nord e sud, dove vi erano tre bacini e veniva forse usata dai restiones (produttori di corde).

bacino lungo il Vico del Pino
Vico del Pino
La parte est dell'edificio era occupata a nord da tre botteghe di epoca repubblicana (25-15 a.C.) e a sud da un'officina stuppatoria, un laboratorio per la produzione del cascame a partire dal lino, che aveva preso il posto, durante il regno di Alessandro Severo, di botteghe di epoca traianea.

Tempio Collegiale visto da Via del Pomerio
A sud del laboratorio vi era il Tempio Collegiale della gilda dei lavoratori del laboratorio (corpus stuppatorum).
Essi erano presenti tra le gilde delle statio del Piazzale delle Corporazioni insieme alla gilda dei cordai.

cortile del Tempio Collegiale
cortile del Tempio Collegiale
La costruzione del tempio non fu mai portata a termine.

Sotto il podio del tempio fu cotruito il Mitreo di Fructosus, che prende il nome da un membro della gilda che viene citato su una cornice trovata nel mitreo.
I locali della corporazione furono incendiati dai Cristiani.

podio del Tempio Collegiale visto dal Vico del Pino
feritoia nella parete della stanza vicino al podio del Tempio Collegiale
Mitreo di Fructosus
La parte occidentale del caseggiato, che s'affaccia su Via del Pomerio, è occupata da una fila di botteghe del I secolo a.C., un tempo fronteggiate da un portico con colonne di travertino.
Tra di esse vi erano anche due "bar". Quello nella zona centrale conserva un affresco che raffigura forse una vittoria e una maschera alata .

"bar" tra il Decumano Massimo e Via del Pomerio
"bar" su Via del Pomerio della zona centrale dell'edificio
affresco con maschera alata del "bar"del caseggiato su Via del Pomerio
affresco con vittoria alata del "bar"del caseggiato su Via del Pomerio
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Proprio qui, dove il Decumano Massimo s'incrocia con Via del Pomerio, si trovava la Porta Occidentale del Castrum.

Porta Occidentale del Castrum
Porta Occidentale del Castrum


www.ostia-antica.org
www.ostiaantica.beniculturali.it
Orari: ultima domenica di ottobre/15 febbraio               8.30/16.30
           16 febbraio/15 marzo                                           8.30/17.00
           16 marzo/ultimo sabato di marzo                        8.30/17.30
           ultima domenica di marzo/ agosto                       8.30/19.15
           settembre                                                              8.30/19.00
           1 ottobre/ultimo sabato di ottobre                       8.30/18.30
lunedì CHIUSO
Il Museo apre alle 9.30
Costo: 8€
la prima domenica del mese GRATIS


CONCLUSIONI
Un altro tratto del mio itinerario all'interno degli scavi di Ostia Antica è stato percorso.
Ancora rimangono da visitare tanti altri siti più o meno grandi, più o meno importanti, ma tutti molto interessanti per poter comprendere la vita quotidiana di questa antica città.
Vi invito quindi a continuare con me la passeggiata nel prossimo post.



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