domenica 7 agosto 2016

Roma: la Fontana di Trevi


La più grande, la più famosa e più fotografata fontana di Roma è certamente la Fontana di Trevi.

La fontana prende il nome dalla Regio Trevii o dal triplice sbocco dell'acqua dall'originale fontana.
 
Fontana di Trevi
La fontana voluta da Papa Clemente XII Corsini nel XVIII secolo è la mostra dell'Acqua Vergine (Aqua Virgo - 19 a.C.), l'unica ininterrottamente in uso dall'epoca romana (20 secoli!).

Fu infatti Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, ad aver fatto arrivare l'acqua proveniente da sorgenti vicine al fiume Aniene, fino alle sue Terme, vicine al Pantheon in Campo Marzio.
L'acquedotto, lungo circa 20km, prendeva il nome di "Vergine" perché, come racconta Frontino, fu una ragazza ad indicare ai soldati romani il punto in cui scavare per trovare la sorgente acquifera.
L'acquedotto era quasi tutto sotterraneo, tranne che nell'ultimo tratto, ed attraversava varie zona Roma.

In Via del Nazareno si può ancora vedere un tratto delle arcate in travertino e dell'iscrizione che attestava il restauro da parte dell'imperatore Claudio.

resti dell'Aqua Virgo a Via del Nazareno
L'Aqua Virgo alimenta anche altre fontane: la Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna, la Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona e la Fontana del Nicchione sotto il Pincio.

La presenza di una fontana in quest'area è documentata già dal medioevo.
Nel 1410 la fontana appariva formata da tre vasche nelle quali si riversava l'acqua da tre bocche.
Le tre vasche vennero sostituite da un unico bacino da Leon Battistia Alberti nel 1453 per volere di Papa Niccolò V.
La fontana posta allora in Piazza de' Crociferi era appoggiata ad una parete in bugnato e l'acqua usciva da tre mascheroni.

incisione della mostra cinquecentesca (1453)
La fontana fu poi spostata nell'attuale piazza per volere di Papa Pio IV che incaricò Giacomo della Porta di progettare una nuova fontana, terminata poi sotto Papa Pio V.

Nel 1640 fu papa Urbano VIII Barberini ad affidare il progetto di una nuova fontana a Gian Lorenzo Bernini.
Il disegno prevedeva un basamento ad esedra con vasca antistante adossata ad alcuni palazzi che andranno a far parte poi di Palazzo Poli.

La fontana veniva così ribaltata ortogonalmente, e rivolta verso il Palazzo del Quirinale (allora residenza pontificia).
La costruzione di questa fontana venne però bloccata dall'esaurimento dei fondi e dalla morte di Urbano VIII.


Per la costruzione della fontana il Papa Clemente XII Corsini indisse un concorso che venne vinto da Nicola Salvi nel 1732.
La realizzazione fu affidata a Giovanni Battista Maini.
Alla morte del committente, del progettista e dell'esecutore, la fontana non ancora terminata venne affidata prima a Giuseppe Pannini, che portò alcune modifiche al progetto, e poi a Pietro Bracci.
La fontana venne quindi portata a termine nel 1762.

Fontana di Trevi by night
Fontana di Trevi è una mirabile opera in stile tardo barocco dove marmo e travertino vennero arricchiti da stucchi.

Come la Fontana dell'Acqua Paola o la Fontana del Mosè, anche la nicchia centrale di questa fontana riecheggia gli antichi archi di trionfo romani.

La decorazione della fontana allude alla storia dell'Acquedotto Vergine e le figure allegriche che la compongono agli effetti benefici dell'acqua.

Una scogliera, con la raffigurazioni di una trentina di piante e alcuni animaletti, degrada verso il bacino.

rappresentazione di piante sulla scogliera della fontana
Sotto la nicchia centrale della fontana si trova la statua di Oceano (opera di Pietro Bracci), alla guida del cocchio a forma di conchiglia, trainato da un cavallo iroso e da un cavallo placido, frenati da due tritoni.
Questi cavalli rappresentano il mare, ora agitato, ora calmo.

gruppo scultoreo cenrale della fontana
particolare del gruppo scultoreo della fontana: Oceano
particolare del gruppo scultoreo della fontana: il cavallo alato iroso e un tritone
particolare del gruppo scultoreo della fontana: il cavallo alato placido e un tritone
Nelle due nicchie più piccole che fiancheggiano quella centrale si trovano invece le statue di Salute (a destra) e di Abbondanza.

Abbondanza
Salute






















Sopra le due nicchie più piccole si trovano due rilievi: in uno è rappresentato Agrippa che approva la costruzione dell'Aqua Virgo (quello di sinistra), nell'altro la "vergine" che mostra ai soldati dove scavare per trovare le sorgenti d'acqua.

Il prospetto superiore è sorretto da quattro grosse colonne corinzie.
Le quattro statue delle figure allegoriche qui posizionate rappresentano ciò che viene prodotto con l'abbondanza delle acque piovane: l'Abbondanza della frutta, la Fertilità dei campi, la Ricchezza dell'autunno e l'Amenità dei giardini.

figure allegoriche: Abbondanza della frutta e Fertilità dei campi
figure allegoriche: Ricchezza dell'Autunno e Amenità dei giardini

Due Fame sorreggono lo stemma di Papa Clemente XII Corsini.

stemma di Clemente XI Corsini retto da Fame e iscrizione dedicatoria della prima inaugurazione
In scultura i colori non possono essere rappresentati, ed è per questo che gli scalpellini indicarono le bande orizzontali blu dello stemma araldico Corsini con un tratteggio orizzontale, e il colore rosso delle bande oblique con un tratteggio verticale.
Accompagna lo stemma un'iscrizione dedicatoria.

L'acqua scaturisce in più punti delle rocce per poi riversarsi in tre vasche (aggiunte da Giuseppe Pannini), che a loro volta fanno cadere l'acqua nel bacino sottostante.

i tre catini che raccolgono l'acqua prima di gettarla nel bacino sottostante
bacino della fontana (gremito dai turisti!)
L'ampio bacino rettangolare, posto poco al di sotto del livello stradale, ha angoli arrottondati ed è circondato da un camminamento raggiungibile da una una breve scalinata.
L'espediente di fare il bacino più in basso è servito per compensare i due differenti livelli della piazza: il lato sinistro è infatti più alto.

E per finire alcuni numeri inerenti la fontana: è alta 26,30m, larga 49,15m, emette 80.000m²/giorno.
E a proposito di numeri... i lavori di costruzione della fontana furono sovvenzionati in parte dalla reintroduzione del Gioco del Lotto.

Ci sono alcune leggende e curiosità intorno alla fontana più celebre di Roma.

- Se si osserva il lato sinistro della fontana si può notare che è stato scolpito sulle rocce un vaso dalla forma del "asso di coppe" d elle carte da gioco.
Si racconta che su quel lato della piazza vi fosse la bottega di un barbiere molto critico riguardo la costruzione della fontana, e che il Salvi avesse fatto scolpire lì il vaso per eludergli la visuale sui lavori in corso.

vaso a forma di "asso di coppe"
- Si tramandava un tempo tra le coppie di fidanzati che la ragazza dovesse far bere un bicchiere d'acqua della fontana all'amato prima che egli partisse per il militare e subito dopo rompere il bicchiere.
In questo modo si sarebbe assicurata la sua fedeltà.
Un tempo l'acqua che alimentava la fontana era considerata buona perché poco calcarea, oggi viene usata solo per l'irrgazione o appunto rifornire le fontane.
Le fontanelle adiacenti erogano invece acqua potabile.

fontanella adiacente Fontana di Trevi
- La più celebre tradizione legata a Fontana di Trevi è comunque quella di lanciare una monetina nel suo bacino dandole le spalle, con la mano destra appoggiata sulla spalla sinistra: con questo gesto si è sicuri di ritornare a Roma!

monetine sul fondo del bacino
Ma c'è stato anche chi ha buttato qualcosa di più prezioso di una monetina: l'imperatrice Carlotta d'Austria, moglie dell'imperatore Massimiliano, vi butto addirittura una coppa che le era stata donata da Papa Pio IX (ma forse non le piaceva particolarmente?!).

E  tutte le monetine raccolte dalla fontana dove finiscono?
Dal 2006 la Caritas diocesana è autorizzata a raccoglierle: si stima che si recuperino 3000 € al giorno.

Fontana di Trevi è stata il set cinematografico di numerosi film tra i quali "Totòtruffa 62" (1961) di Camillo Mastrocinque, nel quale Totò tenta di vendere la fontana ad uno sprovveduto turista, o "C'eravamo tanto amati" (1974) di Ettore Scola con Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefania Sandrelli.

dal film  "TotòTruffa 62"
Ma certamente il film che l'ha resa nota in tutto il mondo è "La Dolce Vita" di Federico Fellini (1960), per quel bagno di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni.

dal film "La Dolce Vita"


CONCLUSIONI
Questa fontana dalla maestosa architettura attira grandi folle di turisti, soprattutto dopo il recente restauro finanziato dalla Maison Fendi, e l'innaugurazione dopo 17 mesi di lavoro il 3 novembre 2015.
Purtroppo non tutti quelli che si recano a visitarla hanno abbastanza rispetto del monumento e della sua storia, facendola divenire solo lo sfondo di un selfie e costringendo i vigili urbani ad usare il loro fischetto nel tentativo di tutelarla.
Peccato che l'incanto che una fontana tanto bella può suscitare sia guastato da tanta superficialità!


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