mercoledì 17 agosto 2016

Un gioiello del barocco romano: la Chiesa di S.Maria della Pace


La Chiesa di S.Maria della Pace si trova a Roma a poca distanza da Piazza Navona.

Nell'XI secolo qui sorgeva la Cappella di Sant'Andrea de Acquaricariis (o "Acquarenicariis"), edificio di culto dei numerosi venditori d'acqua che nel medioevo, dopo il taglio degli acquedotti, si occupavano di prelevare l'acqua dal Tevere (quando ancora era potabile!) e filtrarla per togliervi l'arena (da qui il nome "Acquarenicaris").

Sotto il portico della cappella vi era un'icona della Vergine col Bambino che, la tradizione racconta, colpita da un sasso di un soldato ubriaco che aveva perso al gioco, iniziò a sanguinare (oggi l'icona della Madonna della Pace è posta sull'altare maggiore della chiesa).

Madonna della Pace
Nel 1480 Papa Sisto IV, facendo visita all'immagine sacra, fece voto che se la Congiura dei Pazzi, nella quale era coinvolto, non avesse portato alla guerra tra i principi cristiani dei Regni italiani, avrebbe costruito qui una nuova chiesa al posto di quella fatiscente, alla quale fece cambiare il nome in "S.Maria della Virtù".
E così fece nel 1482 affidando il progetto forse a Baccio Pontelli.

La chiesa però non era ancora terminata quando Sisto IV morì, e i lavori furono terminati nel 1484 da Papa Innocenzo VIII che dedicò la chiesa a "S.Maria della Pace" per ringraziare questa volta la Vergine per la Pace di Bagnolo (1484) che poneva termine alla Guerra di Ferrara (che aveva visto coinvolti lo Stato Pontificio, Venezia, e il Regno di Napoli).

La chiesa aveva una pianta formata da un un corpo rettangolare (la navata) e da uno ottagonale sormontato da cupola.


Sotto il pontificato di Alessandro VII Chigi la chiesa venne restaurata nelle forme attuali da Pietro da Cortona.

facciata della Chiesa di S.Maria della Pace
Nel 1656 venne realizzata la facciata a due ordini, con pronao semicircolare formato da colonne doriche binate.
 
pronao semicircolare della Chiesa di S.Maria della Pace
Sopra il portico corre un'iscrizione in latino che dice: "Portino i monti la pace al popolo e i colli la giustizia"  (Salmo 72:3 Sacra Bibbia), con chiaro riferimento alle sei cime dello stemma di Chigi di Papa Alessandro VII.

iscrizione latina sul pronao della chiesa
Il secondo ordine della facciata è scandito da lesene e specchiature, con al centro un finestrone e terminato da un doppio timpano.

ordine superiore della facciata della Chiesa di S.Maria della Pace
Venne anche risistemata la piazza antistante la chiesa, con la soppressione di alcuni palazzi per agevolare il transito e la fermata delle carrozze.

ala concava che unisce la chiesa ai palazzi della piazza antistante
ala concava che unisce la chiesa ai palazzi della piazza antistante
Vennero costruite ali concave, che univano la chiesa agli edifici della piazza divenuta di forma trapezoidale.
Alti pilastri con colonne, ornati da putti che sorreggono cornici con i ritratti di Alessandro VII e Sisto IV,  creano giochi di massa e spazio che hanno reso la facciata della chiesa una quinta teatrale.

ritratto di Papa Sisto IV
ritratto di Alessandro VII
Oltrepassato un portale del XV secolo, l'interno presenta una breve navata a due campate, coperta con due volte a crociera.

soffitto del pronao
portale della chiesa (XV sec.)
navata della chiesa e corpo ottagonale
volte a crociera della navata
Se si gira lo sguardo sulla controfacciata si può notare il rosone quattrocentesco dell'originale chiesa, nascosto esternamente dal finestrone della facciata barocca.

controfacciata con rosone della facciata della chiesa quattrocentesca
Lungo la navata si aprono quattro cappelle, due su ogni lato, una semicircolare e una rettangolare.

cappelle lungo la navata della chiesa
La prima cappella a destra è la Cappella Chigi, fatta costruire dal banchiere fiorentino Alessandro Chigi.

Cappella Chigi
Il progetto architettonico è di Raffaello, come anche la realizzazione dell'affresco delle Sibille e Angeli sull'arco esterno della cappella (1514).

Sibille e Angeli (Raffaello - 1514))
particolare delle Sibille e Angeli (Raffaello - 1514))
particolare delle Sibille e Angeli (Raffaello - 1514))
Le quattro Sibille (Persiana, Frigia, Tiburtina e Cumana), conoscendo in anticipo il futuro, prevedono la venuta del Messia: i versi della IV ecloga di Virgilio, posti vicino alla Sibilla Cumana, annunciano infatti un nuova stirpe che discende dai cieli.

Sibilla Cumana con i versi di Virgilio
Viene spontaneo confrontare lo stile di Raffaello per le Sibille con quelle dipinte da Michelangelo nella Cappella Sistina, ma mentre Michelangelo è scultoreo, potente ed epico, Raffaello è morbido, sfumato e lirico.

Nei superiori lunettoni, eseguiti probabilmente da Timoteo Viti (o da aiuti) su disegno di Raffaello, sono invece dipinti i Profeti e Angeli: a sinistra Abacuc e Giona, a destra David e Daniele.

Abacuc e Giona
David e Daniele






















Sull'altare si trova il Cristo trasportato dagli Angeli, opera in bronzo di Cosimo Fancelli (XVII secolo).

Cristo trasportato da Angeli (Cosimo Fancelli - XVII sec.)
Le statue laterali di Santa Caterina e di S. Bernardino sono di Cosimo Fancelli ed Ercole Ferrata (XVII secolo).

S.Bernardino (E.Ferrata)
S.Caterina (C.Fancelli)






















I lati della cappella sono decorati con putti con gli strumenti della Passione di Cristo, forse di Cosimo Fancelli o forse di Ettore Ferrata (XVII secolo).

putti con gli strumenti della Passione di Cristo
putti con gli strumenti della Passione di Cristo






















La cappella, rimasta incompiuta alla morte di Raffaello e di Alessandro Chigi, fu terminata da Pietro da Cortona.
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La seconda cappella a destra è la Cappella Cesi.

Cappella Cesi
La cappella venne commissionata nel 1505 ad Antonio da Sangallo il Giovane dall'avvocato concistoriale Angelo Cesi, ma c'è chi crede sia stata progettata da Michelangelo.

arcone della Cappella Cesi (Simone Mosca - XVI sec.)
arcone della Cappella Cesi (Simone Mosca - XVI sec.)
La decorazione rinascimentale sull'arcone esterno venne realizzata da Simone Mosca (XVI secolo).
Anche le sfingi sotto le sepolture sono dello stesso autore.

Le statue nelle nicchie di S.Pietro e di S.Paolo sono di Vincenzo De' Rossi, come gli altorilievi di Profeti e Angeli e le statue dei dormienti sulle tombe di Angelo Cesi e della moglie Francesca Carduli (1550/1560).
Anche di Vincenzo De' Rossi sono la Madonna col Bambino e angeli alle spalle del monumento funebre di Francesca Carduli, e Dio Benedicente e angeli alle spalle del monumento funebre di Angelo Cesi (XVI secolo).

S.Paolo (Vincenzo De' Rossi - XVI sec.)
S.Pietro (Vincenzo De' Rossi - XVI sec.)




monumento funebre di Angelo Cesi
monumento funebre di Francesca Carduli






















Gli affreschi della lunetta con la Creazione di Eva e il Peccato Originale sono opere di Rosso Fiorentino (XVI secolo).

Creazione di Eva (Rosso Fiorentino)
Peccato Originale (Rosso Fiorentino)






















La Sacra famiglia con S.Anna è opera di Carlo Cesi (XVII secolo).

Sacra Famiglia con S.Anna (Carlo Cesi - XVII sec.)
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La prima cappella a sinistra della navata è la Cappella Ponzetti.

Cappella Ponzetti
Il cardinale Ferdinando Ponzetti era il medico personale di Papa Innocenzo VIII.

Baldassarre Peruzzi ha affrescato interamente la cappella: nove Scene bibliche del catino absidale e sull'altare una Madonna col Bambino tra le Sante Brigida e Caterina d'Alessandria e il donatore Ferdinando Ponzetti (1516).

catino absidale della Cappella Ponzetti con Scene Bibliche (Baldassarre Peruzzi - 1516)
una scena biblica del catino absidale della Cappella Ponzetti
Scena Biblica (B.Peruzzi)
Scena Biblica (B.Peruzzi)
Madonna col Bambino tra le Sante Brigida e Caterina d'Alessandria e il cardinale Ferdinando Ponzetti (B.Peruzzi - 1516)
Sui pilastri esterni della cappella ci sono i monumenti funebri di alcuni membri della famiglia: a destra quello delle due fanciulle Ludovica e Beatrice Ponzetti, morte lo stesso giorno per pestilenza, sono opera del Maestro Matteo (XVI secolo).

monumento funebre della Cappella Ponzelli
monumento funebre di due fanciulle della famiglia Ponzelli
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La seconda cappella a sinistra della navata è la Cappella Mignanelli.

Cappella Mignanelli
I marmi policromi con i quali è adornata provengono dall'antico Tempio di Giove Capitolino.

Sull'altare si trova una Madonna in Gloria tra i Santi Ubaldo e Girolamo di Marcello Venusti (XVI secolo).

Madonna in Gloria tra i Santi Ubaldo e Gerolamo (Marcello Venusti - XVI sec.)
Sulla lunetta esterna della cappella sono rappresentate la Cacciata dal Paradiso Terrestre e la Famiglia di Adamo di Filippo Lauri (1657).

Cacciata dal Paradiso Terrestre (a sinistra) e (a destra) Famiglia di Adamo  (Filippo Lauri - XVII sec.)
Sulla destra della cappella si trova il monumento funebre con il busto del nobile  Pietro Paolo Mignanelli, capitano dell'armata cristiana contro i Turchi nella Battaglia di Lepanto, mentre sulla sinistra quello di monsignor Girolamo Giustini da Città di Castello, avvocato concistoriale.

monumento funebre di P.Paolo Mignanelli
monumento funebre di Girolamo Giustini





















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Si entra quindi nell'ottagono centrale sormontato dalla cupola.

ottagono centrale e tribuna della chiesa
La cupola fu terminata trent'anni più tardi rispetto alla chiesa (1520/1525), forse ad opera di Antonio da Sangallo il Giovane.
Nel 1641 Francesco Cozza decorerà la cupola: di quei dipinti distrutti rimane solo rappresentazione dell'Eterno nella lanterna.

Eterno (F.Cozza - 1641)
La cupola a padiglione, come il tamburo su cui poggia, venne poi decorata da costole e cassettoni in stucco su disegno di Pietro da Cortona.

cupola con stucchi a cassettoni e costole
Sotto il tamburo si trovano quattro grandi dipinti: la Nascita della Vergine di Raffaello Vanni (1657), la Presentazione di Maria al Tempio di Baldassarre Peruzzi (1524), la Visitazione di Carlo Maratta (1655) e il Transito della Vergine di Giovanni Maria Morandi (1664).

grandi dipinti sotto il tamburo della cupola
Nascita della Vergine (R.Vanni - 1657)
Presentazione di Maria al Tempio (B.Peruzzi - 1514)
Visitazione (C.Maratta - 1655)
Transito della Vergine (G.Maria Morandi - 1664)
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Circondano il corpo ottagonale alcune cappelle e la tribuna.

Nel 1611 la tribuna fu rifatta con marmi policromi, come anche l'altare maggiore, da Carlo Maderno su commissione della famiglia Rivaldi.

tribuna con altare maggiore
Il notaio Gaspare Rivaldi ottenne così di essere qui sepolto insieme alla moglie: i loro ritratti si trovano accanto alle loro lastre tombali ai lati dell'altare. 

iscrizione dedicatoria della famiglia Rivaldi nella tribuna
ritratto della moglie di Gaspare Rivaldi
ritratto di Gaspare Rivaldi
Come già detto sull'altare fu posta l'immagine devozionale della Madonna della Pace.

altare maggiore (Carlo Maderno) e Madonna della Pace (XV sec.)
Anche le statue della Giustizia e della Pace, poste ai lati del timpano dell'altare maggiore, furono commissionate a Stefano Maderno nel 1614 da Gaspare Rivaldi.

statue sul timpano dell'altare maggior: Giustizia e Pace (Stefano Maderno - 1614)

La decorazione della volta con l'Assunzione della Vergine e del catino absidale con l'Eterno tra Angeli e Santi sono di Francesco Albani (1612/1614).

volta e catino absidale decorati da Francesco albani
Assunzione della Vergine (Francesco Albani - 1612/1614)
Eterno tra Angeli e Santi (Francesco Albani - 1612/1614)
Sulle pareti vi sono state poste l'Annunciazione e la Natività di Domenico Crespi detto il Passignano.

Natività (Passignano)
Annunciazione (Passignano)
Le rappresentazioni su ardesia delle Sante Cecilia, Caterina da Siena, Agnese e Chiara dei pilastri dell'arco sono di Lavinia Fontana (1611/1614).

Santa Chiara (L.Fontana)
Sant'Agnese (L.Fontana)


Santa Cecilia (L.Fontana)

Santa Caterina da Siena(L.Fontana)
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La prima cappella a destra della tribuna è la Cappella Olgiati.

Cappella Olgiati
volta della Cappella Olgiati
particolare della volta
Sull'altare si trova il Battesimo di Gesù di Orazio Gentileschi (1607).

Battesimo di Gesù (Orazio Gentileschi - 1607)
I due quadri ai lati della cappella sono di Bernardino Mei  (XVII secolo).

Cappella Olgiuati (dipinto di Bernardino Mei)
Cappella Olgiati (dipinto di Bernardino Mei)






















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La seconda cappella a destra dell'altare maggiore è la Cappella Benigni.

Cappella Benigni
Sull'altare il S.Giovanni Evangelista e l'Angelo di Giuseppe Cesari detto Cavalier d'Arpino.

S.Giovanni Evangelista e l'Angelo (Cavalier d'Arpino) e volta con Storie di S.Giovanni Evangelista
Nella volta della cappella sono state dipinte Storie di S.Giovanni Evangelista (bottega del Cavalier d'Arpino o Cesare Rossetti).

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La prima cappella a sinistra dell'altare è a Cappella del Crocifisso.

Cappella del Crocifisso
Il tabernacolo marmoreo dorato e dipinto è un'opera attribuita a Pasquale da Caravaggio (1490).
Sull'altare è stato posto un Crocifisso ligneo del '400.

Crocifisso (XV sec.) e tabernacolo (Pasquale da Caravaggio - XV sec.)
I dipinti di Sante ai lati della cappella sono attribuiti a Orazio Gentileschi (S.Maria Maddalena) e al Cavalier Salimbeni, al quale si attribuiscono anche gli affreschi della volta.

affreschi della volta della Cappella del Crocifisso
Santa (Cavalier Salimbeni)
S.Maria Maddalena (Orazio Gentileschi)
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La seconda cappella a sinistra dell'altare è la Cappella del Presepe.

Cappella del Presepe
Di Girolamo Siciolante da Sermoneta sono gli affreschi della volta, il  S.Sebastiano e il  S. Andrea Apostolo raffigurati sui lati della cappella e l'Adorazione dei Pastori posta sull'altare (1560/1565).

Adorazione dei Pastori (Girolamo Siciolante da Sermoneta - 1560/1565)
S.Andrea Apostolo (G.Siciolante da Sermoneta)
S.Sebastiano (G.Siciolante da Sermoneta)


affreschi di Girolamo Siciolante da Sermoneta nella Cappella del Presepe
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Le Quattro Virtù di stucco della controfacciata (Pace e Giustizia) e dell'arco che immette nel corpo ottagonale (Fortezza e Prudenza) sono di Cosimo Fancelli, su disegno di Pietro da Cortona.

Pace (Cosimo Fancelli)
Giustizia (Cosimo Fancelli)


Fortezza (Cosimo Fancelli)
Prudenza (Cosimo Fancelli)
Sul pavimento in marmo della chiesa sono riprodotti gli emblemi della famiglia Chigi alla quale Papa Alessandro VII apparteneva: sei cime e una stella.

emblema della stella dei Chigi sul pavimento della navata della chiesa
emblema delle sei cime dei Chigi sul pavimento del corpo ottagonale della chiesa
L'organo a canne della cantoria è ottocentesco.

organo a canne ottocentesco

Nel 1504 il cardinale Oliviero Carafa commissionò a Donato Bramante il chiostro del monastero attiguo alla Chiesa di S.Maria della Pace, ma di questo capolavoro del geniale architetto ho già trattato nel post "Le opere del Bramante a Roma", al quale vi rimando se siete interessati.

Chiostro del Bramante
Chiostro del Bramante
Orario: 9.00/12.00

CONCLUSIONI
Per tradizione i novelli sposi si recano nella Chiesa di S.Maria della Pace ad ascoltare la loro prima Messa dopo le nozze, domandando la pace familiare.
Entrando in questa chiesa è proprio un senso di pace quello che il silenzio del luogo riesce a trasmettere, e si riesce ad uscire fisicamente dal rumore della folla di turisti che a poche decine di metri prendono d'assalto la vicina Piazza Navona.
Questa chiesa dall'eleganza barocca "fortunatamente" non è troppo conosciuta da essere presa di mira dai turisti, che la oltrepassano distrattamente.
E' invece un vero gioiello d'arte.

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