mercoledì 6 dicembre 2017

Il Duomo di Mantova


Il Duomo di Mantova sorge sul lato nord di Piazza Sordello, nel cuore della città più antica.
In quest'area sono stati ritrovati mosaici di una domus romana e tombe antiche.

Stranamente questa chiesa, che è la più importante di Mantova, non è dedicata al vescovo Anselmo da Lucca, patrono della città, ma a S.Pietro Apostolo, anche se il corpo incorrotto di Sant'Anselmo (morto nel 1086), consigliere di Matilde di Canossa, giace sotto l'altare maggiore.

Il Duomo è un luogo di culto antichissimo, uno dei più antichi della città.
La chiesa ha infatti un'origine paleocristiana: l'Imperatore Ottone III nel IX secolo concesse alcuni benefici per la ricostruzione di un edificio molto più antico (III secolo), dedicato anche questo a S.Pietro Apostolo.

Sono stati trovati un pavimento a mosaico del V/VI secolo e i resti di una costruzione a forma esagonale (forse un battistero).
Nell' XI secolo venne costruita una chiesa dedicata a S.Paolo, collegata a quella dedicata a S.Pietro, che venne distrutta nel 1958.

Tra l' XI e il XIII secolo si assiste alla ricostruzione della chiesa (voluta probabilmente da Matilde di Canossa), in forme romaniche: una chiesa divisa in tre navate da colonne in cotto, con copertura in travi di legno e un coro sopraelevato sulla cripta.

Di questa chiesa romanica rimane il campanile, edificato anch'esso su strutture più antiche.

campanile romanico del duomo
Antichi sono anche alcuni manufatti incastonati nel basamento (forse un edificio romano o una torre del palazzo dei Canossa) e la copia di una testina di matrona romana in marmo che si trova all'altezza della cella campanaria (l'originale si trova nel Museo Diocesano).
Qui si può anche notare che sono stati uniti due archi di una trifora per permettere alla campana maggiore di muoversi e suonare.

Tra il 1395 e il 1401 i fratelli Jacobello e Pierpaolo Delle Masegne realizzarono la facciata della chiesa in forme tardo-gotiche e due file di cappelle ogivali laterali in marmo, ornate da guglie.

Testimonianza di come fosse la facciata di questa chiesa tardo-gotica ci giunge dal dipinto La Cacciata dei Bonacolsi di Domenico Morone, conservato a Palazzo Ducale in Corte Vecchia.

La Cacciata dei Bonacolsi (Domenico Morone - Palazzo Ducale)
Dal dipinto si è potuto vedere che il portale della facciata gotica era preceduta da un protiro che poggiava su due leoni stilofori in marmo rosso.

Rimane però l'aspetto gotico della chiesa nel suo fianco destro, in cotto rosso, coronato da ghimberghe (terminazioni cuspidate triangolari), pinnacoli e finestroni, e dove si possono ancora individuare la ripartizione in tre cappelle originarie del duomo.

facciata laterale tardo-gotica
Il duomo venne molto danneggiato da un incendio nel 1545, e il cardinale Ercole Gonzaga affidò a Giulio Romano il restauro della chiesa.
Il progetto di Giulio Romano prevedeva soprattutto un rinnovamento dell'interno della chiesa in uno stile che richiamava le forme paleocristiane dell'antica Basilica di S.Pietro a Roma.

Giulio Romano morì l'anno seguente al suo incarico (1546), e dopo un'interruzione dei lavori, il suo progetto fu ripreso dal suo successore Giovan Battista Bertani.

La basilica progettata dal maestro è a croce latina, a cinque navate (di cui quella centrale più alta), divise da colonne corinzie scanalate.

navata centrale del duomo
colonne scanalate corinzie delle navate
Sopra le colonne corre una trabeazione con festoni e putti in stucco.

trabeazione della navata centrale
particolare della decorazione della trabeazione della navata centrale
 A metà navata si trova il pulpito posto su colonne corinzie scanalate.

pulpito
pulpito
La chiesa presenta un transetto non sporgente affrescato nel Seicento da Ippolito Andreasi e Teodoro Ghisi.
braccio sinistro del transetto
Tra le opere pittoriche presenti del transetto: il Concilio di Mantova del 1067 ( presieduto da papa Alessandro II - affresco braccio sinistro),  Pala Domenicana (Bernardino Malpizzi - altare braccio sinistro - Cappella della beata Osanna Andreasi), Il Transito di S.Giuseppe (Niccolò Ricciolini - altare braccio sinistro), il Concilio di Mantova del 1459 (presieduto da papa Pio II - affresco braccio destro), l'Angelo Custode (Domenico Maria Canuti - altare braccio destro),  e la Madonna d'Itria (Antonio Maria Viani - altare braccio destro).

 braccio destro del transetto: Concilio di Mantova 1459
Transito di S.Giuseppe (Niccolò Ricciolini)
Pala Domenicana (Bernardino Malpizzi) nella Cappella della Beata Osanna Andreasi
Angelo custode (Domenico Maria Canuti)
Madonna d'Itria (Antonio Maria Viani)
Nel braccio destro del transetto si trova la cantoria e l'organo.

transetto destro con l'organo (visto dalla Cappella del SS.Sacramento)

Il transetto sinistro è chiuso dalla seicentesca  Cappella del SS.Sacramento, dalla pianta ottagonale.
Anticamente al posto di questa cappella si erano succedute due costruzioni sacre: il Tempio di Diana e la Cappella del Sangue di Cristo.

Cappella del SS.Sacramento
La cappella fu realizzata per volere del vescovo Masseo Vitali tra il 1646 e il 1669.
Colonne scanalate, archi e lesene sono scolpiti nello stile di Pietro e Tulio Lombardo.

Sull'altare vi è un'opera di Fermo Ghisoni, copia di un disegno di Giulio Romano, portato in Francia e poi disperso: la Vocazione degli Apostoli Pietro e Andrea.

Vocazione degli Apostoli Pietro e Andrea (copia di Fermo Ghisoni)
Gli ornamenti settecenteschi sono di Felice Campi: i quattro Dottori della Chiesa posti sulle pareti. 

Sant'Agostino dottore della Chiesa (Felice Campi)
S.Gregorio Magno (Felice Campi)
 Sant'Ambrogio (Felice Campi)
S.Gerolamo (Felice Campi)
Le tele cinquecentesche sopra i confessionali rappresentano S.Margherita (Domenico Brusasorci) e S.Martino (Paolo Farinati), le uniche due tele delle dieci commissionate dal cardinale Ercole Gonzaga per decorare gli altari laterali del duomo rimaste in loco.

Santa Margherita (1552 - Domenico Brusasorci)
S.Martino (1552 - Paolo Farinati)
Nel centro della volta della cappella è rappresentata la Fede, opera di Felice Campi.

La Fede (Felice Campi)

Il profondo presbiterio absidato del duomo è occupato da un coro ligneo ed è affrescato con l'Apoteosi della Redenzione (180 mq), attribuita a Antonio Maria Viani.

presbiterio absidato
Apoteosi delle Redenzione (attr. Anton Maria Viani)
L'altare maggiore, in marmi policromi, custodisce il corpo di S.Anselmo da Lucca.Sormonta l'altare un Crocifisso ligneo.

Crocifisso ligneo dell'altare maggiore
La navata centrale e le navate laterali esterne hanno un soffitto piano, mentre le navate laterali interne sono coperte da una volta a botte.

soffitto piano della navata laterale esterna destra
soffitto a botte della navata laterale interna destra
Il soffitto della navata centrale ha un soffitto ligneo a lacunari dorati.

soffitto ligneo a lacunari della navata maggiore
La crociera della chiesa è sormontata da una cupola con tamburo ottagonale, senza lanterna, affrescata da Ippolito Andreasi con la Gloria del Paradiso (l'Eterno Padre benedicente attorniato da nove cori angelici).

cupola del duomo
cupola: Gloria del Paradiso (Ippolito Andreasi)
Nei pennacchi della cupola sono raffigurati i quattro Evangelisti.

un pennacchio della cupola con Evangelista
un pennacchio della cupola con Evangelista
Tra il 1593 e il 1620 vennero realizzate le decorazioni a stucco e i dipinti del transetto, della cupola e del coro, e furono edificati quattro altari nel transetto.

Il vescovo Francesco Gonzaga finanziò i lavori e fece dono alla chiesa di sei arazzi posti sui piloni che sostengono la cupola e sull'altare.

Le cappelle lungo le pareti laterali sono opera del Bertani e poi di Antonio Maria Viani.
Le cappelle sono decorate con tele di autori del manierismo mantovano.

Nella navata laterale destra, la prima cappella custodisce, dietro una cancellata settecentesca, una tela con il Miracolo di Sant'Egidio di scuola del Guercino.

Miracolo di Sant'Egidio (scuola del Guercino)
Tra la prima e la seconda cappella si trova un sarcofago figurato paleocristiano del IV/V secolo, rilavorato nel XII secolo.
Fu riutilizzato per contenere il corpo del beato Giovanni Bono prima di trovare posto nella Cappella dell'Incoronata.

sarcofago paleocristiano (IV/V sec.)
Nella seconda cappella (detta del Crocifisso), l'altare presenta un paliotto trecentesco marmoreo in rilievo nel quale è raffigurato S.Antonio Abate, e una pala con S.Luigi Gonzaga di Ippolito Andreasi.

S.Luigi Gonzaga (Ippolito Andreasi)
Nella terza cappella vi è una tela settecentesca che raffigura la Madonna col Bambino, S.Francesco, S.Bernardino e Santa Chiara.

Madonna col Bambino, S.Francesco, S Bernardino e Santa Chiara (XVIII sec.)
Nella base del campanile è stata ricavata la Cappella del Battistero.

Cappella del Battistero
Questa cappella presenta lacerti di affreschi trecenteschi: una Crocifissione, la raffigurazione di Evangelisti, e Santi (S.Sebastiano, S.Rocco, S.Caterina da Siena e S.Vincenzo Ferreri).

affresco della Crocifissione
affreschi con Santi


volta affrescata della Cappella del Battistero
Al centro della cappella si trova il fonte battesimale sormontato dalla rappresentazione di S.Giovanni Battista.

fonte battesimale
Sopra la porta d'ingresso della cappella si trova un affresco con il Battesimo di Cristo.

Battesimo di Cristo

Nella navata laterale sinistra, la quinta cappella custodisce un dipinto che raffigura S.Gerolamo.

S.Girolamo
Nella quarta cappella sull'altare è posto un dipinto che rappresenta  Pio X nel Duomo di S.Pietro, che era stato vescovo di Mantova dal 1884 al 1893.

Pio X nel Duomo di Mantova
Nella terza cappella si trova una pala con Santa Lucia opera di di Fermo Ghisoni.

S.Lucia (Fermo Ghisoni)
Nella seconda cappella è custodita una tela con Santa Speciosa di Gerolamo Mazzola Bedoni.

S.Speciosa (Gerolamo Mazzola Bedoni)
Nella prima cappella si trova il Martirio di Sant'Agata di Ippolito Costa.

Martirio di Sant'Agata (Ippolito Costa)
Nelle navate laterali esterne sono poi state sistemate, tra una cappella e l'altra, statue cinquecentesche di Santi realizzate in stucco  della scuola di Giulio Romano.

S.Francesco
S.Caterina da Siena
S.Andrea


Sant'Apollonia

Lungo la navata laterale sinistra esterna si apre un corridoio che anticamente metteva in comunicazione l'antico duomo con la Chiesa di S.Paolo andata distrutta.

corridoio tra il duomo e la Cappella dell'Incoronata
Il corridoio oggi conduce alla Cappella dell'Incoronata, eretta nel 1482 per volere di Ludovico II Gonzaga su disegno di Luca Fancelli.


Il progetto di Fancelli prevedeva di trasformare la già esistente Sacrestia nella navata di un tempio a cui sarebbe stato aggiungiunto un transetto con abside dove venerare l'icona sacra.
Ma alla fine, non essendo stata abbattuta la parete di comunicazione tra la Sacrestia e il nuovo ambiente, la sacrestia mantenne le sue funzioni, mentre fu spostata solo l'immagine nel braccio destro di quello che sarebbe dovuto essere il transetto, trasformandolo così in cappella.
Sull'altare a forma di reliquiario della cappella è posta l'antichissima icona della Madonna dei Voti, così chiamata per le offerte votive che le vennero donate per le grazie ricevute.

Madonna dei Voti
L'immagine sacra è detta anche "Madonna di Sant'Anselmo" in quanto il Santo Patrono di Mantova si soffermava a pregare davanti a quest'immagine sacra e invocava la protezione di Mantova.

L'immagine venne  poi anche chiamata "l'Incoronata" perché nel 1640 venne messa dinnanzi al dipinto la statua della Madonna vestita con abiti delle dame di corte dei Gonzaga, voluta dalla principessa Maria Gonzaga (figlia del duca Francesco IV e moglie di Carlo di Nevers), che aveva pregato l'icona per scongiurare l'inondazione del Po.

Nella cappella sono conservati affreschi realizzati dal Ghisi e dall'Andreasino (Pentecoste e Transito di Maria).
Nella volta è dipinta l'Assunzione in cielo della Vergine.

Pentecoste (Andreasino)
Transito di Maria (Andreasino)
Qui si conserva anche un affresco staccato che rappresenta la Madonna col Bambino e S.Leonardo del 1482 d'ignoto autore lombardo.

Madonna col Bambino e S.Leonardo (ignoto autore lombardo - 1482)
Nelle cappelline laterali di S.Croce e di S.Celestino si trovano i sarcofaghi e le urne di beati e venerabili mantovani.

Sulla destra della cappella si trova una porta a vetri dalla quale si può ammirare la Sacrestia.
Quest'ambiente divenne la Sacrestia nel 1567.

Sacrestia
Sulle volte a crociera di questo ambiente, tra girali vegetali a monocromo su fondo giallo, vi sono otto medaglioni a fresco incorniciati da ghirlande in cui artisti della scuola mantegnesca hanno raffigurato scene della Vita della Madonna.

volta a crociera della Sacrestia
tondo di scuola mantegnesca: Visitazione
 L'ancona è stata dipinta da Donzelli nel 1685.

ancona della Sacrestia (Donzelli - 1685)
L'arredo è composto da armadi in noce del '600, che contengo paramenti ricavati dalle vesti di corte delle dame Gonzaga.

armadi in noce della Sacrestia
Sulle pareti, affrescate da allievi di Giulio Romano, vi sono i sarcofaghi del Cardinale Ercole Gonzaga e del fratello Ferrante Gonzaga.

lacerti di affreschi (allievi di Giulio Romano) e sarcofaghi del Cardinale Ercole Gonzaga e del fratello Ferrante

Nel rifacimento della chiesa operato dal Bertani, una nuova facciata da sostituire a quella dei fratelli Dalle Masegne non fu mai portata a termine.

L'attuale facciata in marmo di Carrara venne infatti realizzata tra il 1756 e il 1761 dall'ingegnere dell'esercito austriaco Niccolò Baschiera, che vinse il concorso per il progetto.

facciata del duomo
La facciata è a salienti.
Nella parte centrale della facciata, che presenta tre portali, lesene corinzie a doppio livello scandiscono gli spazi.

portale centrale della facciata
Un frontone triangolare chiude nella parte alta il prospetto.
Al centro del frontone si trova lo stemma del vescovo Anselmo Guidi di Bagno, che ebbe l'iniziativa di far costruire la facciata.
Nei medaglioni sono raffigurati S.Pietro e S.Paolo.

medaglione della facciata
Le ali laterali della facciata fronteggiano le navate della chiesa, e sono più basse che la parte centrale.

ala laterale della facciata
Coronano la facciata statue di Santi: Pietro, Paolo, Celestino papa, Sant'Anselmo, Speciosa, Luigi Gonzaga, il Beato Giovanni Bono e la Beata Osanna Andreasi.

statue di Santi sul timpano della facciata

Orario:  7.00/12.00  15.00/19.00

CONCLUSIONI
Il Duomo di Mantova racconta con la sua arte la storia stessa della città, legata alle commissioni dei potenti membri della famiglia Gonzaga, in parte sepolti in questa chiesa.
Per le sue ristrutturazioni, avvenute in diverse epoche, il duomo ha cambiato più volte aspetto, rispecchiando quegli stili dettati da grandi maestri della storia dell'arte quali Giulio Romano, Giovan Battista Bertani, Luca Fancelli.
Numerose sono le opere d'arte per le quali è interessante visitare questo luogo di culto, peccato però che non siano segnalate da didascalie.


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